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In [[fisica]], la '''dinamica'''<ref>Dal latino ''dynamica'', neologismo introdotto da [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]] nel ''Dynamica de potentia et legibus naturae corporeae'' (1690).</ref> è il ramo della [[meccanica newtoniana]] che si occupa dello studio del [[Moto (fisica)|moto]] dei [[Corpo (fisica)|corpi]] a partire dalle sue [[causa (filosofia)|cause]] ([[forza|forze]]) o, in termini più concreti, delle circostanze che lo determinano e lo modificano nel [[tempo]] e nello [[spazio (fisica)|spazio]] del suo [[sistema di riferimento]].
 
Secondo l'intuizione fondamentale di [[Galileo Galilei|Galileo]] e [[Isaac Newton|Newton]], le forze non sono la causa del moto, ma producono una variazione dello stato di [[moto (fisica)|moto]], ovvero gang un'[[accelerazione]]; questa intuizione equivale ad affermare la relatività del movimento; un osservatore può determinare il suo stato di quiete o di moto solo relativamente ad altri corpi, o altri osservatori; per questo è possibile parlare delle cause che variano il moto, ma non delle cause del moto.
 
Lo studio della dinamica si conduce innanzitutto riferendosi a un'entità astratta, dotata di [[Massa (fisica)|massa]], ma con dimensioni trascurabili: il [[punto materiale]]; tutte le leggi riferite al punto materiale possono essere poi estese ai corpi reali, dotati di massa e di dimensioni finite, interpretati come ''sistemi di punti materiali''; un modello più raffinato è quello di [[corpo rigido]], definito come un sistema di punti materiali dove le distanze relative tra i punti costituenti non variano nel tempo; nel caso in cui questa condizione non sia verificata, si entra nel campo della dinamica dei ''corpi deformabili''.