Catena baltica: differenze tra le versioni

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Da quando si scelse di adottare le politiche della [[glasnost']] e della [[perestrojka]], le manifestazioni di piazza divennero sempre più frequenti e numericamente nutrite.<ref>Edoardo Frittoli, [https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:nlcBlfCB1x0J:https://www.panorama.it/news/30-anni-la-catena-umana-degli-stati-baltici-storia-foto+&cd=6&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=safari "30 anni fa la catena umana degli Stati Baltici"], ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'', 23 agosto 2019, link verificato il 19 agosto 2020.</ref> Il 23 agosto 1986, si tennero manifestazioni della Giornata del nastro nero in 21 città occidentali tra cui [[New York]], [[Ottawa]], [[Londra]], [[Stoccolma]], [[Seattle]], [[Los Angeles]], [[Perth]] e [[Washington DC]] per attirare l'attenzione mondiale sulle violazioni dei diritti umani da parte dell'URSS. Nel 1987, la stessa cosa successe nella medesima ricorrenza in 36 città e stavolta rientrava anche [[Vilnius]], in Lituania. Ad alzare i toni, non tardarono a farsi sentire contro il patto Molotov Ribbentrop [[Tallinn]] e [[Riga]]. Nel 1988, per la prima volta, queste proteste vennero sanzionate dalle autorità sovietiche e non si conclusero con arresti.<ref name="ekmanis"/> Gli attivisti pianificarono di dar luogo a un qualcosa di più ampio per il 50º anniversario del patto Molotov-Ribbentrop nel 1989. Non è chiaro quando e da chi sia stata avanzata l'idea di formare una catena umana, ma pare venne proposta durante una riunione trilaterale a [[Pärnu]] il 15 luglio.<ref>{{cita|Anušauskas ''et al.''|p. 617}}.</ref> Dopo tale incontro, un accordo ufficiale stipulato dagli attivisti baltici il 12 agosto a [[Cēsis]] suggellò definitivamente l'ipotesi di avviare una manifestazione,<ref>{{cita|Laurinavičus|p. 326}}.</ref> pure con il sostegno di alcuni membri dei Partiti Comunisti locali.<ref name="dobbs">{{en}}Michael Dobbs, [https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:bsXo_wFmQIgJ:https://www.washingtonpost.com/archive/politics/1989/08/24/baltic-states-link-in-protest-so-our-children-can-be-free/5a016f3d-35d0-4a7e-ab75-916c8c05eb0d/+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=safari "Baltic States link in protest 'so our children can be free'"], ''[[Washington Post]]'', 24 agosto 1989, link verificato il 20 agosto 2020.</ref> Allo stesso tempo, svariate petizioni in cui si denunciava l'occupazione sovietica, stavano raccogliendo centinaia di migliaia di firme.<ref name="matamoros"/>
 
Gli organizzatori mapparono il percorso, designando posizioni specifiche per città e paesi in cui recarsi per assicurarsi che la catena risultasse praticamente ininterrotta. Per coloro che non disponevano di propri mezzi di trasporto vennero forniti viaggi gratuiti in autobus.<ref name="alanen100">{{cita|Alanen|p. 100}}.</ref> I preparativi coinvolsero gran parte del paese, spingendo a partecipare anche la partecipazione della popolazione rurale, in precedenza poco coinvolta.<ref name="alanen78">{{cita|Alanen|p. 78}}.</ref> Alcuni datori di lavoro non permisero ai lavoratori di prendersi un giorno libero dal lavoro (il 23 agosto cadeva di mercoledì), mentre altri sponsorizzavano i viaggi in autobus.<ref name="alanen100"/> Il giorno dell'evento, speciali trasmissioni radiofoniche contribuirono a coordinare lo sforzo.<ref name="dobbs"/> L'Estonia dichiarò giorno festivo.<ref>{{en}}Georg Klöcker, ''[https://books.google.it/books?id=EKgiAQAAIAAJ&q=estonia+23+august+1989+public+holiday&dq=estonia+23+august+1989+public+holiday&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjvlMCTzqnrAhVEiqQKHVcCBTEQ6AEwBnoECAcQAQ%7C Ten Years After the Baltic States Re-entered the International Stage]'', Nomos, 2001, ISBN 978-37-89-07569-8, p. 24.</ref>
 
I movimenti indipendentisti baltici rilasciarono una dichiarazione congiunta destinata alla comunità internazionale e a quella europea che spiegava le motivazioni di una simile operazione. In essa, si condannava il patto Molotov-Ribbentrop, definendolo un atto criminale, e si affermava "la [[Nullità (diritto)|nullità]] e l'invalidità [dello stesso] sin dalla sua firma".<ref name="tbw">{{en}}Commissioni nazionali estone, lettone e lituana dell'UNESCO, [http://www.balticway.net/uploads/LV_written_docs/BalticWayfax%20(3).pdf "The Baltic Way"] (PDF), 17 agosto 1989, link verificato il 20 agosto 2020.</ref> La questione dei paesi baltici toccava da vicino "i [[diritti umani]] fondamentali" e si accusava la comunità europea di "prese di posizione ambigue" sulle "ultime colonie dell'epoca di Hitler e di Stalin".<ref name="tbw"/> Il giorno della protesta, la ''Pravda'' pubblicò un editoriale intitolato "Solo i Fatti". Si trattava di una raccolta di citazioni di attivisti indipendentisti intesi a dimostrare l'inaccettabile natura antisovietica del loro lavoro.<ref name="senn67">{{cita|Senn|p. 67}}.</ref>