Pericle Ducati: differenze tra le versioni
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Morì il 28 ottobre, la notizia fu pubblicata il 31 ottobre sul Resto del Carlino (https://www.storiaememoriadibologna.it/files/giornali/1944_10_24_carlino.pdf) |
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|AnnoNascita = 1880
|LuogoMorte = Cortina d'Ampezzo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1944
|Epoca = 1900
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Tradizionalmente nazionalista, fu membro del [[Partito Fascista Repubblicano]], dirigente del [[CAUR]], (Comitato d'Azione per l'Universalità di Roma), presidente dell'[[Istituto di cultura fascista|Istituto di Cultura Fascista]], fiduciario per l'Emilia-Romagna del Sindacato Nazionale Fascista degli Autori e Scrittori, firmatario del [[Manifesto degli intellettuali del fascismo|Manifesto degli intellettuali del Fascismo]] (redatto da [[Giovanni Gentile]] nel 1925). Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|Armistizio]] del [[1943]] aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] e fu nominato membro del Tribunale straordinario provinciale di Firenze, istituito per giudicare gli oppositori del fascismo. A causa di tale sua veste, il 16 febbraio 1944 fu gravemente ferito a revolverate da due [[Gruppi di azione patriottica|gappisti]] in bicicletta mentre stava varcando l'andito della propria casa<ref>Il mandante dell'aggressione fu Luigi Gaiani. Cfr. Paolo Paoletti, ''Vallucciole, una strage dimenticata'', [[Le Lettere]], 2009, p. 24 n.</ref>.
Trasportato inizialmente all'[[Policlinico Sant'Orsola-Malpighi|Ospedale Sant'Orsola]] di [[Bologna]], a seguito di complicazioni, fu trasferito all'Istituto Elioterapico Codivilla di [[Cortina d'Ampezzo 1956|Cortina d'Ampezzo]], dove morì
== Opere ==
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