Sineo Gemignani: differenze tra le versioni

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L’artista nacque a Livorno il 30 luglio 1917, da Pietro Gemignani e Ida Giustarini. Intorno ai primi [[anni 1920]] la famiglia fu costretta a tornare nei luoghi di origine del padre che a causa della sua attività politica aveva attirato l’attenzione delle squadre fasciste<ref>{{cita libro | nome=M. | cognome=Branca | capitolo=Nota Biografica | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagina=120}}</ref>. Si stabiliscono a San Pantaleo nei pressi di [[Vinci]] e qui il piccolo Sineo frequenta le scuole elementari<ref>{{cita libro | capitolo= Biografia di Sineo Gemignai | curatore=L. Testaferrata | titolo=Sineo ’74| editore=Stamperia Tito Guainai | città=Empoli | anno=1974}}</ref>. É proprio il suo maestro Virgilio Gandi a intuirne il talento e indirizzarlo verso lo studio dell’arte. Successivamente la famiglia si trasferisce a [[Empoli]] dove Sineo, tranne alcuni brevi soggiorni a [[Milano]], trascorrerà il resto della sua vita spegnendosi prematuramente il 22 maggio 1973.
 
===Formazione===
Artisticamente Sineo Gemignani si forma al [[Istituto statale d'arte di Firenze|Regio Istituto d’Arte di Porta Romana]] a [[Firenze]] che frequenta tra il [[1929]] e il [[1938]]. Scuola al più alto livello formativo, in quegli anni vi insegnavano importanti maestri come [[Libero Andreotti]], [[Gianni Vagnetti]], [[Pietro Parigi]], [[Giuseppe Lunardi]] che presiedeva la cattedra di Pittura decorativa divisa in due sezioni, decorazione murale e decorazione industriale, una delle più frequentate. Nell'Istituto si respirava un'aria di apertura alla modernità, gli studenti erano stimolati a cercare il proprio indirizzo, anche se il punto di riferimento storico formativo rimaneva la tradizione fiorentina del Medioevo e del Rinascimento. Anche Sineo frequenta il corso di Lunardi nella sezione di Decorazione murale e da Lunardi viene scelto, insieme al compagno [[Dino Calastrini]], per realizzare l’affresco che doveva decorare il salone dei caduti fascisti nella [[Casa della Gioventù Italiana del Littorio]] (GIL)<ref>{{cita libro | nome=P. | cognome=Matteucci | capitolo=Sineo Gemigani. Dell'immaginazione e della forza morale | titolo=Sineo Gemignani |editore=Maschietto&Musolino |città=Siena | anno=1995 | pagine=15-17}}</ref>. L’edificio, oggi distrutto, si trovava in [[Piazza Cesare Beccaria (Firenze)|Piazza Beccaria]] a Firenze. In quegli anni giovanili figura di riferimento per la formazione dell’artista fu anche il pittore empolese [[Virgilio Carmignani]], di pochi anni più grande; quest’ultimo diplomatosi nel [[1932]], era stato prima allievo e poi assistente di Vagnetti alla cattedra di Disegno di figura e anatomia pittorica. Affidato appena dodicenne alla tutela di Carmignani, Sineo comincia a frequentare anche il gruppetto di pittori empolesi, composto fra gli altri da [[Ghino Baragatti]] e [[Mario Maestrelli]], di cui Carmignani era la guida, che la domenica si riuniva in uno spazio messo loro a disposizione per dipingere, sperimentare tecniche e parlare d’arte<ref>{{cita libro | nome=A. | cognome=Caputo | capitolo=La formazione artistica e umana di Sineo Gemigani | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagine=54-60}}</ref>. Sempre durante il periodo trascorso all’Istituto d’Arte nasce l’amicizia profonda e fraterna con [[Dilvo Lotti]], valente pittore di [[San Miniato]], amicizia che si interromperà solo con la scomparsa di Sineo.
 
===Gli anni della guerra===
Conclusi gli studi, nel [[1939]], viene arruolato nell’[[Esercito Italiano]], iniziando così un lungo periodo che lo porterà a combattere anche nei [[Balcani]] ([[1942]]), da dove tornerà fortunosamente dopo l’[[armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[8 settembre 1943]]<ref>{{cita libro | nome=P. | cognome=Matteucci | capitolo=Sineo Gemignani. Della forza morale e del lavoro | curatore=P. Matteucci | titolo=Sineo Gemignani della forza morale del lavoro | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2009 | pagine=22-24}}</ref>. L’[[11 agosto]] [[1944]] partecipa alla liberazione di Firenze e nel febbraio [[1945]] si arruola come volontario, prendendo parte alle operazioni per la liberazione dell’Italia settentrionale con il [[Gruppi di Combattimento| Gruppo di Combattimento]] Mantova. Questi anni sono documentati da numerosi disegni e incisioni che ci descrivono i tragici avvenimenti di cui fu partecipe e testimoniano come l’impegno civile s’intreccia con la vocazione artistica<ref>{{cita libro | nome=A. | cognome=Caputo | capitolo=La formazione artistica e umana di Sineo Gemigani | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagine=61-66}}</ref>. Da questa esperienza ne esce profondamente segnato ma umanamente rafforzato, vicino alla sofferenza umana che lo porterà ad aderire con convinzione al [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]]<ref>{{cita libro | nome=M. | cognome=Branca | capitolo=Nota Biografica | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagina=120}}</ref>.
 
===Dopoguerra===
Alla fine della guerra per Gemignani, allora trentenne, comincia il periodo di maggior importanza per la sua produzione e maturazione artistica. Fra il [[1946]] e il [[1949]] compie brevi soggiorni a [[Milano]], dove collabora con l’amico Ghino Baragatti alla decorazione dell’atrio del nuovo cinema-auditorium nella Galleria Manzoni. Durante i soggiorni milanesi viene a contatto con un clima stimolante, conosce pittori e galleristi e riflette sulle correnti astratte, come testimoniano vari dipinti di quel periodo<ref>{{cita libro | nome=A. | cognome=Caputo | capitolo=La formazione artistica e umana di Sineo Gemigani | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagine=68-69}}</ref>. Sente però che tutto ciò non gli appartiene e riprende la via del [[Realismo (arte)|realismo]], come spiegherà in un manoscritto intitolato ''La via che ho scelto'', perché crede fermamente che l’arte e la bellezza debbano essere comprensibili a tutti, adeguando però il linguaggio al momento storico del tempo<ref>{{cita libro | nome=S. | cognome=Gemignani | capitolo=La strada che ho scelto | curatore=P. Matteucci | titolo=Sineo Gemignani della forza morale del lavoro | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2009 | pagine=45-50}}</ref>. Negli stessi anni collabora con Virgilio Carmignani al restauro e rifacimento del soffitto ad affresco della [[Collegiata di Empoli]], andato distrutto durante la guerra<ref>{{cita libro | autore1=M. Branca | autore2=A. Caputo | capitolo=Pittura murale: nota per Gemignani | titolo=Sineo Gemignani |editore=Maschietto&Musolino |città=Siena | anno=1995 | pagine=37-38}}</ref>.
 
===Maturità artistica===
Con gli [[anni 1950]] inizia per Gemignani il decennio centrale della sua attività come artista e come uomo, in quanto partecipa attivamente alla vita culturale e politica di Empoli. Sono anni di intenso lavoro soprattutto con la tecnica della [[pittura murale]] e in particolare nella forma dell’[[affresco strappato]] e riportato su tavola. Numerose sono le partecipazioni a esposizioni collettive e iniziative artistiche conseguendo premi e riconoscimenti<ref>{{cita libro | nome=M. | cognome=Branca | capitolo=Nota Biografica | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagina=120}}</ref>. Iniziano anche le prime personali: a Firenze nel 1953 alla Galleria Flog, a Milano nel 1954 alla Galleria La Colonna, a Livorno nel 1956 alla Casa della Cultura, a [[Parigi]] nel 1959 alla Galerie Ror Volmar<ref>{{cita libro | capitolo= Mostre personali, Mostre Collettive, Premi e Concorsi | curatore=L. Testaferrata | titolo=Sineo ’74| editore=Stamperia Tito Guainai | città=Empoli | anno=1974}}</ref>. Nel 1955 si sposa con Iris Puccioni e nasce la figlia Simonetta. Nel 1958 inizia anche la sua attività didattica negli Istituti d’Arte di Firenze (1958-1960), [[Siena]] (1960-1964), [[Pisa]] (1964-1973) nei quali insegna disegno dal vero<ref>{{cita libro | nome=P. | cognome=Matteucci | capitolo=Sineo Gemigani. Dell'immaginazione e della forza morale | titolo=Sineo Gemignani |editore=Maschietto&Musolino |città=Siena | anno=1995 | pagina=22}}</ref>. Patecipa a vari concorsi per la realizzazione di [[opere pubbliche]] vincendone alcuni; la sua attività spazia anche in altri campi come il restauro (collabora con Leonetto Tintori), gli arredi per case e negozi, crea il primo logo e il pannello espositivo dei gelati [[Sammontana]] (1961)<ref>{{cita libro | nome=A. | cognome=Caputo | capitolo=La formazione artistica e umana di Sineo Gemigani | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagine=70-73}}</ref> e la locandina per la Mostra del vetro e della Ceramica che si teneva a Empoli, realizza [[vetrate]] per abitazioni e cappelle cimiteriali<ref>{{cita libro | nome=S. | cognome=Ciappi | capitolo=Vetro e vetrate, tra Empoli e Firenze | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagine=110-115}}</ref>.
Nel decennio successivo si dedica alla ricerca di nuove tecniche espressive, in particolare nel settore dell’[[incisione]], esercitandosi soprattutto nei [[Ritratto|ritratti]]. In pittura invece si è sempre di più orientato verso l’osservazione della vita quotidiana, anche negli aspetti più moderni. Prendevano così forma opere incentrate sullo sport, ritratti caricaturali, la vita sulla spiaggia<ref>{{cita libro | nome=M. | cognome=Branca | capitolo=Nota Biografica | titolo=Sineo Gemignani. Pittore realista di impegno civile 1917-1973 | curatore=M. Branca | editore=Polistampa | città=Firenze | anno=2019 | pagina=121}}</ref>. Dopo la prima metà degli [[anni 1960]] si riduce la sua partecipazione a mostre e concorsi; l’ultimo cui parteciperà sarà quello indetto per la decorazione di una sala del Comune di [[Carrara]] che aveva per tema storie della [[Resistenza italiana|Resistenza]] [[Alpi Apuane|apuana]]<ref name=BC1995>{{cita libro | autore1=M. Branca | autore2=A. Caputo | capitolo=Pittura murale: nota per Gemignani | titolo=Sineo Gemignani |editore=Maschietto&Musolino |città=Siena | anno=1995 | pagine=47-48}}</ref>.
 
===Gli ultimi anni===
Nell’ultima fase della sua vita si dedica in particolare alla realizzazione di un progetto a soggetto cavalleresco. Dalla seconda metà degli anni 1960 inizia a lo studio preparatorio per la realizzazione di un grande [[affresco]] per la decorazione del salone dell’abitazione di un privato. Il soggetto scelto era tratto da un poema eroicomico di [[Ippolito Neri]] intitolato ''La presa di San Miniato''<ref name=BC1995></ref>. Del progetto, rimasto incompiuto a causa della scomparsa di Sineo, rimangono il cartone preparatorio per l’affresco e numerosi disegni che servirono per dipingere l’ultima delle sue [[pitture murali]], La [[Battaglia di Montaperti]] nel [[1971]], commissionata dal Circolo Farinata degli Uberti di Empoli.