Charlotte de Robespierre: differenze tra le versioni
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Con la morte dei fratelli, temendo per la propria vita, si nascose ma fu scoperta e arrestata. I termidoriani, che avevano montato la teoria di una cospirazione robespierrista per giustificare il proprio complotto<ref>A. Mathiez, ''Robespierre'', 2006, p. 130.</ref>, presero atto della sua dichiarazione di aver ignorato «l'infernale cospirazione» che altrimenti «ella avrebbe denunciato piuttosto che veder perdere il proprio Paese». Come dimostrano le sue ''Memorie'', nelle quali difende le figure dei fratelli al contrario di quella dell'[[abate]] [[Liévin-Bonaventure Proyart|Proyart]], si tratta di dichiarazioni rilasciate per salvare la propria vita e che non rispecchiano il proprio intimo sentire.
Liberata dopo due settimane di prigionia dal Comitato di sicurezza generale termidoriano, andò ad abitare presso degli amici, la famiglia Mathon. La figlia di Mathon l'amava come se fosse stata sua madre. Dal 1803 ottenne da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] un modesto sussidio, addebitato ai conti speciali del ministero dell'interno diretto da Fouché, che le fu ridotto sotto la [[Restaurazione francese|Restaurazione]], soppressa il 1º gennaio 1823 ma ristabilita nel 1830.
Il giovane repubblicano Albert Laponneraye la trasfigurò in una sacerdotessa del robespierrismo.
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