Rivoluzione francese: differenze tra le versioni

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Fra i membri della Convenzione, con la paura per la propria incolumità, cominciò a delinearsi un gruppo di oppositori a Robespierre guidati principalmente da [[Joseph Fouché]], [[Jean-Lambert Tallien]] e [[Paul Barras]]<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|Vol. II, pp. 115-116|Mathiez-Lefebvre}}.</ref>. Il 26 luglio [[1794]], dopo una breve assenza dalla scena politica, Robespierre si presentò alla Convenzione, dove tenne un lungo e violento discorso con il quale ammonì sulla possibilità di una cospirazione contro la repubblica e minacciò di condannare alcuni deputati che avevano a suo parere agito ingiustamente e suggerì che il Comitato di salute pubblica e il Comitato di sicurezza generale avrebbero dovuto sottoporsi a un rinnovamento dei propri membri<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|Vol. II, pp. 132-133|Mathiez-Lefebvre}}.</ref>. Tali minacce crearono grande agitazione all'interno della Convenzione e molti cominciarono a immaginare chi potessero essere i deputati destinati a essere puniti, in quanto Robespierre non menzionò alcun nome. La maggioranza dei deputati, convinta dalla grande eloquenza di Robespierre, inizialmente approvò il discorso ma in seguito ad alcune proteste ritirò i suoi voti<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|Vol. II, pp. 133-134|Mathiez-Lefebvre}}.</ref>.
 
Il giorno successivo Saint-Just, portavoce di Robespierre, cominciò a parlare alla Convenzione, venendo continuamente interrotto da violente proteste. Qualcuno gridò: «Abbasso il tiranno!». Robespierre esitò nel replicare a questi attacchi e dagli astanti si alzò un grido: «È il sangue di Danton che ti soffoca!». Nel pomeriggio Robespierre, suo fratello [[Augustin de Robespierre|Augustin]], [[louisLouis Antoine de Saint-Just|Saint-Just]], [[Georges Couthon]] e [[Philippe-François-Joseph Le Bas]] furono arrestati. Vennero liberati poco dopo da un gruppo di uomini della Comune e condotti al Municipio di Parigi, dove furono raggiunti dai loro sostenitori; alla notizia della liberazione la Convenzione si riunì nuovamente e dichiarò fuori legge i membri della Comune e i deputati da questi liberati mentre la Guardia nazionale, fedele alla Convenzione, venne affidata al comando di Barras<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|Vol. II, p- 135|Mathiez-Lefebvre}}.</ref>.
 
La mattina del 28 luglio la Guardia nazionale si impadronì del Municipio senza troppe difficoltà. I sanculotti reagirono fiaccamente in quanto erano stanchi, affamati e convinti che la fine del Terrore avrebbe posto rimedio al blocco dei salari imposto dalla legge del maximum. Su quello che successe a Robespierre durante questo episodio le opinioni degli storici divergono: qualcuno sostiene che cercò di opporre resistenza e venne colpito da un proiettile sparato dal soldato [[Charles-André Merda]], che gli fracassò la mascella; altri sostengono la tesi del tentato suicidio; un'altra ipotesi è quella dello sparo accidentale dell'arma impugnata dallo stesso Robespierre nel momento in cui cadde per terra durante i momenti concitati della tentata fuga. Comunque siano andate le cose, Robespierre venne arrestato insieme con numerosi suoi fedeli, tra cui Saint-Just, Couthon, Le Bas e suo fratello Augustin; quest'ultimo, nel tentativo di sfuggire alla cattura si gettò dalla finestra sul selciato, dove venne raccolto moribondo<ref>{{Cita|Mathiez-Lefebvre|Vol. II, pp. 135-136|Mathiez-Lefebvre}}.</ref>, mentre Le Bas si suicidò sparandosi un colpo di pistola<ref>Paul R. Hanson, ''The A to Z of the French Revolution'', The Scarecrow Press Inc., 2007</ref>.