Banca Italiana di Sconto: differenze tra le versioni

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{{chiarire|La liquidazione fu gestita da una banca creata apposta, la '''''Banca Nazionale di Credito'''''|info imprecisa: la liquidazione fu gestita da ente statale}}, che continuò la gestione fino al 1930, quando fu assorbita dal ''Credito Italiano''<ref name=Colajanni/>.
==Il processo==
L'inchiesta giudiziaria diede luogo ad un processo dinanzi al Senato, costituito in [[Alta corte di giustizia|Alta Corte di Giustizia]], contro gli amministratori dei due Istituti, accusati di [[aggiotaggio]], in quanto tra di essi vi erano dei senatori del Regno in carica: il processo terminò nel 1926 una generalizzata assoluzione. Durante il suo pluriennale svolgimento, "Ilil tentativo di influire sul processo - che contrapponeva i Perrone (e la ex dirigenza della Banca italiana di sconto) a [[Toeplitz]], alla finanza torinese - è una cosa ben presente anche al circolo di potere succeduto a Nitti e Bonomi: ergersi a mediatore tra i due potentati non si può, ma controllare l’esito del giudizio su Pogliani evidentemente sì, o almeno ci si prova, e direttamente da parte della Presidenza del Consiglio"<ref>[https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/MW_33_2021_Buonomo.pdf Giampiero Buonomo, ''Il processo De Bono presso l’Alta corte di giustizia del Senato'', MemoriaWeb - Trimestrale dell'Archivio storico del Senato della Repubblica - n. 33 (Nuova Serie), marzo 2021], p. 3.</ref>.
l’esito del giudizio su Pogliani evidentemente sì, o almeno ci si prova, e direttamente da parte
della Presidenza del Consiglio"<ref>[https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/MW_33_2021_Buonomo.pdf Giampiero Buonomo, ''Il processo De Bono presso l’Alta corte di giustizia del Senato'' MemoriaWeb - Trimestrale dell'Archivio storico del Senato della Repubblica - n.33 (Nuova Serie), marzo 2021], p. 3.</ref>.
 
==Note==