Zoom Video Communications: differenze tra le versioni

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Nel novembre 2018, è stata scoperta una vulnerabilità di sicurezza (CVE-2018-15715) che ha consentito a un utente malintenzionato remoto non autenticato di falsificare i messaggi UDP da un partecipante alla riunione o dal server Zoom al fine di invocare la funzionalità nel client di destinazione. Ciò consentirebbe all'Hacker di rimuovere i partecipanti dalle riunioni, falsificare i messaggi dagli utenti o dirottare schermate condivise.
 
Nel luglio 2019, il ricercatore di sicurezza Jonathan Leitschuh ha rivelato una vulnerabilità zero-day che consente a qualsiasi sito Web di unire forzatamente un utente macOS a una chiamata Zoom, con la videocamera attivata, senza il permesso dell'utente. Inoltre, i tentativi di disinstallare il client Zoom su macOS richiederebbero al software di reinstallare automaticamente in background, utilizzando un server Web nascosto che è stato impostato sulla macchina durante la prima installazione e rimaneva attivo anche dopo aver tentato di rimuovere il client. Dopo aver ricevuto critiche pubbliche, Zoom ha aggiornato il software per rimuovere la vulnerabilità e il server Web nascosto, consentendo la disinstallazione completa.<ref>{{cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2019/07/09/zoom_mac_webcam_security_patch/|titolo=Anyone for unintended ChatRoulette? Zoom installs hidden Mac web server...|autore=Tim Anderson|data=9 luglio 2019|accesso=3 aprile 2020|lingua=en}}</ref> Inoltre, nel maggio del 2020 ha corretto i principali bug e vulnerabilità che mettevano a rischio privacy e sicurezza degli utenti, con l’adozione di un nuovo e più robusto sistema di crittografia dei dati, rispetto al precedente sistema ormai obsoleto basato su chiavi AES-ECB a 128 bit, sistema ormai obsoleto.<ref>[https://forbes.it/2020/06/01/zoom-migliora-la-privacy-modifiche-ultima-versione-app/ Forbes, 1 giugno 2020 "Cosa ha fatto Zoom per migliorare la privacy dei suoi utenti"]</ref>
 
=== Certificazioni e conformità ===