Giovanni Mansueti: differenze tra le versioni

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[[immagine:Accademia - San Sebastiano tra i SS. Liberale e Gregorio, Francesco e Rocco, Tavola,203x201, Cat.97 Giovanni Mansueti.jpg|thumb|San Sebastiano tra i SS. Liberale e Gregorio, Francesco e Rocco [[Gallerie dell'Accademia]]]]
[[File:Accademia - San Marco risana Aniano - Giovanni Mansueti.jpg|thumb|right|''San Marco risana Aniano'', da [[Scuola Grande di San Marco]] ]]
Fu allievo di [[Gentile Bellini]] e ne continuò la tematica narrativa con un linguaggio modesto, analitico e macchinoso. Esempi significativi dei suoi lavori sono i due episodi dei ''Miracoli della Vera Croce'', del [[1494]] e del [[1506]] circa, dipinti per la [[Scuola di San Giovanni Evangelista]] ma ora alle [[Gallerie dell'Accademia]] di Venezia, tre ''Scene della vita di Santa Maria'', realizzate tra il [[1518]] ed il [[1526]] circa per la [[Scuola Grande di San Marco]] e divise ora tra le [[Gallerie dell'Accademia]] e la [[Pinacoteca di Brera]] a [[Milano]] e il ''San Marco espulso dalla Sinagoga'' del [[1499]], destinato in origine alla cappella della Scuola dei Setaioli nella chiesa veneziana di [[Chiesa dei Gesuiti|S. Maria dei Crociferi]] ed ora nella collezione Liechtenstein a [[Vaduz]].
 
Fu allievo di [[Gentile Bellini]] e ne continuò la tematica narrativa con un linguaggio modesto, analitico e macchinoso.
Nelle opere più tarde, in apparenza insensibile alle novità stilistiche che stava apportando l'allora emergente [[Tiziano]], Giovanni continuó a trarre ispirazione da pittori di più antica generazione, da [[Giovanni Bellini]] a [[Cima da Conegliano]] a [[Vittore Carpaccio]].
 
Il primo documento conosciuto che ne attesta la sua qualifica come pittore é del [[1489]]: trattasi del testamento della sua prima moglie, Laura Longini, dettato in stato di gravidanza, dove compaiono come testimoni due colleghi piú anziani, Gentile Bellini ed il parmense [[Cristoforo Caselli]], detto il Temperello, allora a Venezia dove lavorava in qualitá di collaboratore del Bellini. Che il Mansueti sia stato allievo del Bellini lo denota non solo lo stile, ma una iscrizione nel [[cartiglio]] del suo [[telero]] raffigurante il ''Miracolo della reliquia della Santa Croce in campo San Lio'' (del [[1496]] circa), dove egli appunto si dichiara "discepolo di Bellini", con ogni probabilitá in riferimento a Gentile.
 
Infatti, quel telero é uno dei due firmati dal Mansueti (l’altro é la ''Miracolosa guarigione della figlia di Benvegnudo da S. Polo'', databile intorno al [[1506]]) formanti parte del ciclo dei Miracoli della Santa Croce (otto teleri in tutto), eseguito a partire dal [[1496]] da un gruppo di artisti coordinato da Gentile Bellini per la [[Scuola Grande di San Giovanni Evangelista]] (oggi tutto il ciclo é custodito presso le [[Gallerie dell'Accademia]] a [[Venezia]]).
 
Dalla documentazione che si possiede, risulta che il Mansueti non si spostó mai dal territorio veneziano e che con il suo lavoro di pittore raggiunse un grado relativo benessere. Nel [[1509]] godeva giá di prestigio come professionista della pittura, come si puó desumere dal fatto che nei documenti viene menzionato come ''"magister"'' invece del generico ''"ser"''.
 
Nelle opere più tarde, Mansueti, in apparenza insensibile alle novità stilistiche che stava apportando l'allora emergente [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], Giovanni continuó a subire l’influsso del Bellini e a trarre ispirazionespunti stilistici e figurativi da pittori di più antica generazione, darispetto [[Giovannia Bellini]]Tiziano, acome [[Cima da Conegliano]] ae [[Vittore Carpaccio]].
 
L’ultima sua opera di rilievo fu l'esecuzione, tra il [[1518]] ed il [[1526]], di tre teleri del ciclo della Vita di [[Marco (evangelista)|San Marco]] (al quale avevano già lavorato i fratelli Bellini) su commissione della [[Scuola Grande di San Marco]]: ''Battesimo di Aniano'', ''San Marco risana Aniano'' e''Tre episodi della vita di San Marco'', il primo oggi alla [[Pinacoteca di Brera]] a [[Milano]] e gli altri due alle Gallerie dell'Accademia a Venezia.
 
Oltre alle opere succitate, altri esempi significativi dei suoi lavori sono: il ''S. Sebastiano tra i SS. Liberale, Gregorio, Francesco e Rocco'', dipinto per la [[Chiesa di San Francesco (Treviso)|chiesa di San Francesco]] a [[Treviso]], oggi alle Gallerie dell'Accademia di Venezia; il ''San Girolamo'' dell'[[Accademia Carrara]] di [[Bergamo]] (firmato); il ''Cristo fra i dottori'' conservato nella [[Galleria degli Uffizi]] a [[Firenze]]; la ''Madonna col bambino e Santi'', all’[[Ermitage]] di [[San Pietroburgo]]; il ''San Marco espulso dalla Sinagoga'', destinato in origine alla chiesa veneziana di [[Chiesa dei Gesuiti|S. Maria dei Crociferi]] ed ora nella collezione Liechtenstein a [[Vaduz]] ed il ciclo composto da tre tele (''Sposalizio della Vergine'', ''Adorazione dei Magi'' e ''Fuga in Egitto'') dipinto per la [[Chiesa di San Martino (Burano)|Chiesa di San Martino]] a [[Burano]].
 
Mansueti morí in una data imprecisata fra il 6 settembre [[1526]], giorno in cui appare come testimone in un atto notarile e il 26 marzo [[1527]], quando il suo nome venne cancellato dagli elenchi dei confratelli della [[Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia|Scuola grande della Misericordia]], cui apparteneva.
 
==Bibliografia==