Metodo classico: differenze tra le versioni

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Oggi esistono i "congelatori di colli", macchinari che immergono il collo della bottiglia in una soluzione di acqua e glicole propilenico (atossico) ad una temperatura di -25/-30 °C per 12-15 minuti, in modo tale da ghiacciare lo spumante contenuto nel solo collo della bottiglia, che ingloba anche le fecce. Una volta aperta la bottiglia, sempre per effetto della pressione, il cilindretto di ghiaccio con le fecce viene espulso.
 
Ultimamente è in uso riportare sulla controetichetta l'anno di sboccatura (in alcuni casi, lodevoli, anche un dato più preciso, come trimestre, settimana, mese, giorno), informazione importante per il consumatore, perché indice di freschezza. I "metodo classico" dovrebbero essere consumati in media entro tre-cinque anni dalla sboccatura, anche se grandi prodotti (in particolare, quelli con molti anni di affinamento sui lieviti) possono conservarsi ottimamente anche di più (addirittura, per pregevoli e prestigiose bottiglie, si assiste ad un'evoluzione positiva in bottiglia dopo il ''dégorgement''). D'altro canto, devono passare almeno 3 mesi dalla sboccatura, onde far stabilizzare il vino dopo lo shock subito.
 
L'indicazione temporale, in etichetta, dell'esecuzione del ''dégorgement'' non va confusa con l'eventuale [[Millesimo (vino)|millesimo]] specificato, in quanto questo ha a che fare unicamente con il vino base.