Mauro Giuliani: differenze tra le versioni

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Il "Paganini della chitarra", come fu ribattezzato, divenne famosissimo e si conquistò la stima e l'amicizia di [[Paganini]] stesso, nonché di [[Rossini]], [[Moscheles]] e [[Beethoven]]. Durante il soggiorno viennese produsse più di un centinaio di composizioni, fra le quali i tre concerti per chitarra e orchestra, alcune sonate per chitarra sola e brani destinati ad ensemble di vario tipo.
 
Mentre riscuoteva un discreto successo, si separò dalla moglie, ebbe una figlia illegittima, [[Emilia Giuliani]], e contrasse debiti che lo indussero ad abbandonare Vienna. Tornando in Italia nel 1819, tenne un concerto a [[Trieste]], "molto applaudito", ed altri in alcune città del nord. Si stabilì dal 1820 al 1823 a [[Roma]], poi a [[Napoli]], dove trascorse gli ultimi anni della sua vita pubblicando una cinquantina di composizioni.<ref>citato in "Liuto, chitarra e vihuela" di Giuseppe Radole a pag. 134</ref>
 
Durante la sua carriera Giuliani, come altri colleghi chitarristi, non si limitò alla composizione e al concertismo, ma fu anche uno dei più prestigiosi insegnanti, vantando persino allievi d'alto rango, come l'imperatrice [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]], seconda moglie di [[Napoleone Bonaparte]], dalla quale ricevette in dono la lira chitarra che Napoleone aveva commissionato per lei, nonché il titolo di musicista di corte e Cavaliere del Giglio. Giuliani possedeva chitarre del liutaio napoletano [[Gennaro Fabbricatore]].