Fiat Panda: differenze tra le versioni

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== Prima serie (141) ==
{{vedi anche|Fiat Panda (1980)}}
La prima serie nasce nel 1980 per inserirsi tra i modelli 126 e 127. Dalla prima eredita il motore bicilindrico raffreddato ad aria e dalla seconda il quattro cilindri da {{M|903|ul=cm3}}. Nel 1983 viene commercializzata sia la versione "S", che connota la Panda 30 e la Panda 45 di allestimenti più eleganti e della opzione della vernice grigio metallizzata (le Panda 30S e 45S hanno le stesse motorizzazioni della 30 e 45 ma appunto migliorate negli interni e con nuova griglia esterna), sia la versione a [[trazione integrale]], mentre nel 1986 la Panda riceve un [[restyling (auto)|restyling]] che vede anche l'adozione di un inedito motore diesel oltre all'adozione di un nuovo retrotreno con sospensioni ereditate dalla [[Autobianchi Y10]] ed assume la denominazione 141A. Rimane in produzione fino all'uscita del modello successivo nel settembre 2003 ed è l'unica superutilitaria Fiat ad avere 3 porte.
Prodotta con un pianale inedito, sempre di origine Fiat, l’erede diretta della piccola ma affidabile 126, fa scalpore, soprattutto nel pubblico giovanile, affascinato dalla sua versatilità, dal suo stile e dagli indimenticabili sedili modulabili, che potevano anche diventare un letto di fortuna. Con il motto “Quel che non c’è, non si rompe” e “Se non ci fosse la Panda, bisognerebbe inventarla”, accompagnarono questo gioiello dell’industria automobilistica italiana nel mondo, lasciando l’amaro in bocca, quando nel 03/2004, cessò definitivamente la sua produzione. Fu così importante la Panda, per il suo progetto originale, che la 141 lascio spazio solamente un anno dopo, pur essendo stata introdotta nel 2003, la 169, disegnata da Bertone.
 
 
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