Università degli Studi della Tuscia: differenze tra le versioni

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La capacità di espansione e di sviluppo dell’Ateneo nel corso dei diciassette anni di rettorato Scarascia Mugnozza (1982-1999) fu poi testimoniata dalla progressiva apertura delle cinque Facoltà<ref>{{Cita libro|titolo=M. Paolino, 1979/1999: la fondazione e il rettorato di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, in Per una storia dell’Università della Tuscia, a cura di M. Ridolfi, Annali di storia delle università italiane 16, 2012, pp. 61-68.}}</ref>. Alla Facoltà di Agraria fecero seguito le Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne (a.a. 1983-84)<ref>La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne (indirizzo europeo) venne istituita con DPR n. 311 del 17 maggio 1983 (pubblicato in G.U. n. 182 del 5/7/1983).</ref>, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (a.a. 1987-88)<ref>La Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali venne istituita con DPR del 25 luglio 1987 (pubblicato in G.U. n. 267 del 14/11/1987).</ref>, Conservazione dei Beni Culturali (a.a. 1990-91)<ref>La Facoltà Conservazione dei Beni Culturali venne istituita con DPR del 15 luglio 1987 (pubblicato in G.U. n. 304 del 31/12/1987).</ref>, Economia e Commercio (a.a. 1991-92)<ref>La Facoltà di Economia e Commercio venne istituita con Decreto Rettorale n. 3102 del 21 giugno 1989 (pubblicato in G.U. n. 255 del 31/10/1989)</ref>, Scienze Politiche (a.a. 2002-03)<ref>La Facoltà di Scienze Politiche venne istituita con Delibera del Senato Accademico nella seduta dell’8 gennaio 2002, con decorrenza dal 1° marzo 2002.</ref>. Nel 1999, al compimento del ventesimo anno di vita, l’Ateneo contava 8 mila studenti: oltre il 50% continuava a provenire da fuori della provincia di Viterbo, segno della capacità di attrazione che l’Ateneo riusciva ad esercitare sia nel Lazio sia in Italia<ref>{{Cita libro|titolo=G. T. Scarascia Mugnozza, Presentazione, in Ventesimo anniversario dell’Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, 1999, p. 5.}}</ref>. Un dato interessante rimarcato stesso dal rettore era il rapporto ottimale docente-studente (che nel corso degli anni Ottanta variò da 1:10 a 1:18) ed era questo un fattore qualificante già allora dell’offerta formativa dell’Ateneo<ref>Relazione di Scarascia Mugnozza in occasione dell’inaugurazione del XVI anno accademico 1995/1996, ivi, pp. 415-425</ref>.
 
=== Lo sviluppo dell’Ateneo e il rettorato di Marco Mancini (1999-2013) ===
Dopo [[Gian Tommaso Scarascia Mugnozza]], fondatore e costruttore dell’Università, nelle elezioni del 1999, al termine di un’accesa campagna elettorale, fu Marco Mancini a raccogliere la maggioranza dei consensi in Ateneo, il quale resterà in carica fino all’anno accademico 2012-2013, quando gli succederà Alessandro Ruggieri. L’azione programmatica del rettorato Mancini si poneva in sintonia con quanto già precedentemente deliberato dagli Organi di Ateneo, con particolare riguardo all’ampliamento della didattica e degli spazi ad essa necessari: la creazione di una nuova offerta formativa per l’area giuridico-politica, l’apertura di due nuove sedi a [[Civitavecchia]] e [[Rieti]], nonché l’istituzione di centri di eccellenza e di percorsi curriculari orientati all’internazionalizzazione. In tal senso risultava indispensabile l’avvio di un ampio progetto di recupero di edifici storici della città di Viterbo, tra cui l’ex carcere di S. Maria in Gradi in cui nel 2002 fu trasferita la sede del Rettorato dal Convento della SS. Trinità in via S. Giovanni Decollato. Accanto all’impegno di natura edilizia venivano stipulati per la prima volta importanti accordi di collaborazione con enti pubblici locali e istituzioni, tra cui la convenzione con la Scuola Allievi Sottufficiali dell’Esercito per un corso triennale sulle Scienze Organizzative e Gestionali (SOGE), estesa successivamente alle altre componenti delle Forze Armate ([[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica]] e [[Marina Militare (Italia)|Marina]]), che avrebbe garantito all’Università della Tuscia uno sviluppo senza precedenti, ampliando in modo sensibile il numero tanto degli iscritti quanto delle risorse in entrata. Tra le collaborazioni locali si inserì poi la presenza della Fondazione CARIVIT, soprattutto in termini di finanziamenti alla ricerca. Sul piano dello sviluppo edilizio, il trasferimento della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne nel complesso di S. Maria in Gradi aumentò la disponibilità degli spazi nel Campus Riello in favore delle già presenti Facoltà di Agraria e Scienze. Si andava sempre più concretizzando l’idea di una crescita dell’Università attraverso i due poli complementari, umanistico e scientifico-sperimentale.
 
L’anniversario per i 25 anni della fondazione dell’Università della Tuscia, celebrato con una cerimonia ufficiale il 29 settembre 2005 presso il complesso di S. Maria in Gradi, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Pier Ferdinando Casini, rappresentò l’occasione per un bilancio degli obiettivi raggiunti nel primo quarto di secolo di attività<ref>Cerimonia per il venticinquesimo anno accademico dell’Università degli Studi della Tuscia, Prolusione del Magnifico Rettore prof. Marco Mancini, Santa Maria in Gradi, Auditorium, Viterbo, 29 settembre 2005, s.n.t., p. 3.</ref>: l’Ateneo si presentava ormai con un’identità ben definita, lontana dall’iniziale idea di “alternativa” alla Sapienza di Roma, e Viterbo come un’effettiva città universitaria proiettata in un contesto nazionale ed internazionale.
 
Nel 2010 l’Università fu la prima ad attuare le disposizioni previste dal Decreto Legislativo Gelmini, che prevedeva il passaggio delle competenze dalle Facoltà ai Dipartimenti. In conseguenza di ciò furono istituiti quattro nuovi Dipartimenti facenti riferimento alle Facoltà di Lingue, Economia, Scienze Politiche e Beni Culturali, seguiti poi da altre tre nuove strutture dipartimentali derivanti dalla Facoltà di Agraria e Scienze. Al 31 ottobre 2011 le sei facoltà dell’Ateneo cessarono definitivamente le loro attività, trasferendo le proprie funzioni didattiche e di ricerca ai Dipartimenti neo-costituiti. All’avvio del nuovo anno accademico 2012-2013 l’Università della Tuscia si presentava con un’offerta formativa rinnovata, anche grazie all’apertura dei nuovi corsi di laurea in Ingegneria e Giurisprudenza<ref>{{Cita libro|titolo=M. Ridolfi, 1999-2012: lo sviluppo dell’Ateneo e il Rettorato di Marco Mancini, in Per una storia dell’Università della Tuscia, a cura di M. Ridolfi, Annali di storia delle università italiane 16, 2012, pp. 69-93.}}</ref>.
 
== Struttura ==