Guerre jugoslave: differenze tra le versioni

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Dopo la morte di [[Josip Broz Tito|Tito]], avvenuta il 4 maggio [[1980]], la Jugoslavia visse sino al [[1986]] un periodo di relativa serenità. Era sembrato che il sistema costruito e rivisto nei decenni da Tito potesse continuare a funzionare nonostante la progressiva scomparsa dei protagonisti della resistenza, confluiti nell'[[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia]], e della politica titoista. Nel [[1983]] morì anche [[Aleksandar Ranković|Aleksandar "Leka" Ranković]], storico ex ministro e capo del [[servizio segreto]] jugoslavo. Tito era riuscito a bilanciare le diverse istanze nazionalistiche placando antichi odi territoriali, etnici e religiosi in un equilibrio che appariva stabile, grazie probabilmente anche all'adesione al [[socialismo]] rivista in chiave critica allo [[stalinismo]]. La Jugoslavia era stata infatti tra i fondatori del [[Movimento dei paesi non allineati]], distaccandosi così sia dal [[blocco occidentale]] sia dal [[blocco orientale]].
 
La [[Jugoslavia]] socialista e federale, così come costruita da Tito e da [[Edvard Kardelj]], il teorico e costituzionalista sloveno, si basava sulla politica della [[Fratellanza e Unità]] (''Bratstvo i Jedinstvo'') fra i diversi popoli jugoslavi, garantendo a ciascuno, comprese le minoranze nazionali, dignità, autonomia decisionale e rappresentatività istituzionale. Tuttavia il regime jugoslavo aveva utilizzato anche la forza per stroncare quei movimenti, come la [[Primavera Croatacroata]] del [[1971]], che avevano dimostrato l'emergere del nazionalismo etnico, nonché di essere un pericolo per l'unità della Federazione, per il ruolo centrale della [[Lega dei Comunisti di Jugoslavia]] e per il sistema economico dell'autogestione e del "socialismo di mercato".
 
Un contributo al successo dell'operazione di Tito era venuto dagli aiuti anche economici provenienti dall'Occidente e volti a tenere staccata la [[Jugoslavia]] dalla sfera di influenza [[Unione Sovietica|sovietica]], e a farne, anche grazie alla personalità del presidente jugoslavo, il Paese-guida del [[Movimento dei paesi non allineati|Movimento dei non allineati]].