Chiesa di San Francesco (Pelago): differenze tra le versioni

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== Storia e descrizione ==
La chiesa di San Francesco a [[Ponte a Sieve]], oggi nel territorio di Pelago ma presso il Ponte Mediceo che porta alla vicinissima [[Pontassieve]], sorse, insieme al convento francescano della cittadina, nel [[1520]] sulla strada verso il [[Casentino]] e [[Santuario della Verna|La Verna]]. I frati abitavano in precedenza una casa donata dai [[Cattani da Diacceto|Cattani]] vicino a Diacceto, ma decisero di spostarsi a valle, accanto ad un preesistente oratorio.<ref>{{Cita libro|autore=M. Bietti|titolo=Il Mugello...|anno=1999|p=170}}</ref> Nel [[1548]] una piena dell'Arno spazzò via il primo convento e per un periodo rimasero in loco solo due o trepochi frati per l'assistenza ai confratelli diretti alla [[Santuario della Verna|Verna]].
 
L'attuale chiesa con il convento furono ricostruiti più tardi, un po' più a monte, nel [[1564]], ed il convento ebbe annesso dal Seicento un ospedale donato dagli [[Albizzi|Albizi]]. La comunità francescana, soppressa una prima volta nel [[1808]], ed una seconda nel [[1866]], che portò al definitivo abbandono dei frati. Il convento è stato distrutto dai bombardamenti del [[1944]] mentre la chiesa, seriamente danneggiata, fu restaurata dopo la guerra.
 
La facciata cieca è ornata da un bel portico del [[1714]], restaurato nel [[2005]]<ref>{{Cita web|url=http://www.fluxusarchitetture.it/portfolio/chiesa-di-san-francesco-ai-frati/|titolo=CHIESA DI SAN FRANCESCO AI FRATI}}</ref> e da un portale datato [[1605]]. L'interno, ad aula unica, presenta altari secenteschi ornati oggi da tele ottocentesche di [[Pietro Pezzati]] e di [[Ferdinando Folchi]]. In una cappella a sinistra è stata spostatacollocata dalla parete di fondo del presbiterio l'opera più pregevole della chiesa già nella parete di fondo del presbiterio, la tela con la ''Trinità con San Pietro e San Francesco'', datata [[1572]] ed attribuita a [[Michele di Ridolfo del Ghirlandaio|Michele Tosini]]. Le pareti laterali del presbiterio sono ornate da affreschi settecenteschi ritrovati in restauri intrapresi negli anni novanta del secolo scorso.<ref>{{Cita libro|autore=M. Bietti|titolo=Cit.|p=170}}</ref>
 
== Note ==