Sarcofago di Melfi: differenze tra le versioni

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La posizione completamente sdraiata del giacente è piuttosto peculiare: di solito nei sarcofagi della medesima classe di quello di Melfi le figure sulla ''kline'' sono invece sedute sul letto, partecipi all'ideale banchetto di commiato dalla vita<ref name= Ghiandoni_K/>.
 
Ai piedi della donna v'era un cane di piccola taglia di cui oggi restano solo i piedi. Alla testa del letto vi è invece un [[erote]] alato, in stato di conservazione frammentario, privo di testa e braccia. Si rileva comunque che l'amorino teneva con la destra una ghirlanda e con l'altra mano una fiaccola rovesciata: di entrambe se ne vedono i resti sul coperchio del sarcofago in corrispondenza di ciò che resta delle braccia dell'erote. La fiaccola capovolta è un'allusione alla morte<ref name= Ghiandoni_K/>.
 
Come spiega [[Erwin Panofsky]], il sonno della giacente, in quanto condizione reversibile e non implicante il definitivo annullamento dell'essere, è una sublimazione della morte. Lo stesso grande storico dell'arte, tra i non molti esempi coevi di sarcofagi ove il defunto è dormiente, scorge in quello di Melfi l'esemplare ove la pietosa edulcorazione della morte in un sereno riposo è espressa nel modo più nobile<ref>Erwin Panofsky, ''La scultura funeraria dall'antico Egitto a Bernini'', Torino, 2011, p. 41.</ref>. La fiaccola capovolta dell'erote tuttavia, allegoria dello spirare della vita, rivela la ferale natura del sonno della donna distesa<ref name= Ghiandoni_K/>.
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File:Sarcofago di Rapolla - dettaglio della giacente (2).png|La donna del sarcofago di Melfi