Clementina Gandolfi: differenze tra le versioni

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Clementina lavora principalmente in piccoli formati che produce in grandi quantità, ma quasi nessuna delle sue creazioni è firmata o oggi documentabile. L'unica opera a lei certamente attribuibile è una piccola ''Benedizione di Cristo'' conservata nella [[Basilica di San Domenico (Bologna)|chiesa di San Domenico di Bologna]].
 
A partire dal 1818 espone un cospicuo numero di disegni e acquerelli presso l'Accademia bolognese: è di quest'anno un disegno a matita riproducente una ''Beata Vergine col Bambino'' tratta dall'[[Allori]], mentre nel 1819 espone un acquerello con una [[Sibilla]], e nel 1821 una copia del ''Ratto di Proserpina'' di [[Guido Reni]]. Al 1824 si deve l'esecuzione di un disegno all'acquerello chiaro-scuro del ''Sogno di Giacobbe'', copiato dal quadro di [[Ludovico Carracci]], ed altro disegno all'acquerello di tre fanciulle, copiate da un disegno del padre. Nel 1836 realizza una ''[[Santa Rosa]]. acquerello colorito. Ritratto di donna in nero'', mentre un grosso nucleo di suoi acquerelli viene venduto in [[Francia]]. La presenza alle [[esposizione|esposizioni]] accademiche prosegue nel 1839 con una riproduzione della ''Strage degli innocenti'' di Guido Reni e di una ''Madonna col Bambino'' da [[Francesco Francia]]. Negli anni successivi sono documentate continue esposizioni con riproduzioni dal Francia e dal Reni, artisti che evidentemente Clementina doveva molto apprezzare. Nel 1842 viene nuovamente segnalata tra i soci onorari della [[Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna]] e indicata stavolta come "pittrice".
 
Nel 1844 finalmente abbiamo notizia di un dipinto di sua invenzione, ''Jonuk che sostiene la figlia moribonda'' e di un ritratto del padre.