Charlie Chaplin: differenze tra le versioni

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Il personaggio attorno al quale costruì larga parte delle sue sceneggiature, e che gli diede fama universale, fu quello del "[[vagabondo]]" [[Charlot]] (''The Tramp'' in inglese).<ref>{{cita libro|cognome=Autelitano-Cavazza|titolo=Charlie Chaplin-Le comiche mutual|anno=2013|editore=Edizioni cineteca di Bologna|città=Bologna}}</ref> La rivolta umanistica, talora nostalgica e sentimentale, talora comica e beffarda, contro le ingiustizie della società capitalistica moderna fece della maschera di Charlot l'emblema dell'[[alienazione]] umana (in particolare delle classi sociali più emarginate) nell'era del progresso economico e industriale.
[[File:Hat, cane and shoes.jpg|thumb|Bombetta, bastoncino e scarpe di Charlot, esposte dalla Fondation de Musée Chaplin, presso Chaplin's World, [[Corsier-sur-Vevey]], [[Vaud]], [[Svizzera]]]]
Chaplin fu una delle personalità più creative e influenti del [[cinema muto]]. La sua vita lavorativa nel campo dello spettacolo ha attraversato oltre 76 anni. Fu influenzato dal comico francese [[Max Linder]], a cui dedicò uno dei suoi film. Star mondiale del cinema, fu oggetto di adulazione e di critiche serrate, anche a causa delle sue idee politiche. Nei primi anni cinquanta, durante le persecuzioni del cosiddetto [[Maccartismo]], le sue idee di forte stamÈÈÈstampo [[progressista]] furono infatti avversate dalla maggior parte della stampa; fu inviso anche al governo federale statunitense. In viaggio con la famiglia verso Londra (settembre 1952), dove si sarebbe tenuta la prima mondiale di ''[[Luci della ribalta]]'' e successivamente un periodo di vacanza, fu raggiunto dalla notifica del procuratore generale degli Stati Uniti in base alla quale gli veniva annullato il permesso di rientro negli USA: visse il resto della sua esistenza in Svizzera, nella tenuta de "Manoir de Ban",<ref>{{cita news|url=http://www.manoirdeban.com/|accesso=8 maggio 2020}}</ref> nel comune di [[Corsier-sur-Vevey]], fra [[Losanna]] e [[Montreux]], sul [[Lago Lemano|lago di Ginevra]].
 
Fu riabilitato dall'opinione pubblica americana solo all'inizio degli anni settanta. Nel 1972 tornò nella sua patria di adozione per ritirare [[Premi Oscar 1972|il secondo Oscar onorario]]. L'anno successivo entrò nuovamente nella storia dell'Academy, vincendo l'[[Oscar alla migliore colonna sonora|Oscar alla migliore colonna sonora (drammatica)]] per ''[[Luci della ribalta]]'', realizzato vent'anni prima ma rimasto di fatto inedito sul suolo americano a causa del boicottaggio politico. Fu il primo caso (e tuttora unico) di Oscar retroattivo e Chaplin, che pure non si presentò alla cerimonia, era l'unico ancora in vita dei tre premiati (le statuette di [[Raymond Rasch]] e [[Larry Russell]] furono ritirate dai figli).
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== Vita privata ==
Chaplin era [[ateo]]. La figlia [[Geraldine Chaplin|Geraldine]] rilasciò in proposito una lunga intervista a Maria Pia Fusco per il settimanale ''La Domenica di Repubblica'', pubblicata il 20 maggio 2007.<ref>{{cita web|url=http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2007/20052007.pdf|titolo=La Domenica di Repubblica|accesso=5 luglio 2016}}</ref> Nella stessa intervista disse che fece comunque studiare i figli in collegi cattolici e lui stesso dichiarò: «Vorrei tanto poter credere, sarebbe bello se qualcuno mi convertisse». Alcuni critici, come il drammaturgo [[Diego Fabbri]], però ''ipotizzano'' una religiosità più complessa<ref>{{cita web|url=https://www.farodiroma.it/la-napoli-di-toto-lamerica-di-chaplin-e-il-nuovo-spot-del-caffe/|titolo=La Napoli di Totò, l'America di Chaplin e il nuovo spot del caffè|accesso=18 maggio 2020}}</ref>.
 
== Eredità artistica ==