Brian Eno: differenze tra le versioni
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== Stile musicale ==
Celebre per le particolari sonorità e l'uso dell'ambiente sonoro,<ref>{{Cita web|url =http://www.soundsblog.it/post/9984/brian-eno-descrive-e-conferma-il-nuovo-album-dei-coldplay|titolo=Brian Eno descrive (e conferma) il nuovo album dei Coldplay|editore=soundsblog.it|data=10 febbraio 2010|accesso=22 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/artists/brian-eno/biography|titolo=Brian Eno Biography|editore=rollingstone.com|accesso=25 marzo 2014}}</ref> Brian Eno viene considerato l'inventore della musica d'ambiente,<ref name="OndaRock"/> sebbene il suo stile sia spaziato, lungo la sua prolifica discografia, anche a quella [[musica elettronica|elettronica]],<ref name=Cilia70>{{cita libro|titolo=Enciclopedia Rock - '70 (terzo volume)|autore=Eddy
* l'idea, da cui il brano nasce;
* l'esecuzione professionale;
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Il primo album ambient è però ''Discreet Music'' (1975), contenente brani lunghi, strumentali e ipnotici (fra cui i trenta minuti della title track),<ref name="Cilia70" /><ref name="Dimery2" /> a cui seguirà la "pausa" rock del celebre ''Before and After Science'' (1977), un eterogeneo album rock e in parte ambientale che anticipa i futuri interessi di Eno per la musica etnica e quella minimalista: genere che avrà modo di approfondire con il compositore [[Harold Budd]].<ref>Dimery; pag. 373</ref> Nel frattempo, l'artista inglese ha inciso due album a fianco della formazione [[krautrock]] dei [[Cluster (gruppo musicale tedesco)|Cluster]] che risentono fortemente l'influenza dello stile di questi ultimi (''Cluster & Eno'' del 1977 e ''After the Heat'' del 1978).<ref name="Cilia70" /> La ricerca nell'ambito della musica ambientale prosegue con il sopracitato ''Music for Airports'' (1978),<ref name="Cilia70" /> che presenta quattro lunghe composizioni statiche,<ref name="Buckley" /> ''Music for Films'' (1978), contenente numerosi brani di brevissima durata e ''On Land'' (1982). Quest'ultimo è frutto di una rielaborazione di suoni di varia natura e segnò una nuova fase per l'artista che, secondo le parole del critico [[David Toop]], "si spinse verso una nuova concezione della musica come campo acustico, allontanandosi dall'oggettivazione delle strutture sonore in composizioni prestabilite."<ref>Toop; pag. 153-154</ref>
Negli anni ottanta, Eno si è cimentato nella musica etnica collaborando con [[Jon Hassell]] (''Possible Musics'' del 1980) e [[David Byrne]] (''My Life in the Bush of Ghosts'' del 1981), adattando le sonorità primitive alle moderne tecnologie<ref>{{cita libro|titolo=Enciclopedia Rock - '80 (quarto volume)|autore=Eddy
== Influenze ==
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