La difesa della razza: differenze tra le versioni

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==== La guerra e la psicosi anti-ebraica ====
[[File:La difesa della razza, anno 6 n.13, Tumminelli, Roma.jpg|sinistra|miniatura|Copertina che associava gli ebrei al nemico inglese; in primo piano la [[Menorah]] che porta su ogni punta una [[stella di David]] e come sfondo la sagoma della [[Gran Bretagna]].<ref>{{Cita web|url=https://digital.lib.usf.edu/SFS0024306/00113?search=Difesa+=razza|titolo=«La difesa della razza», N.13 del 5 maggio XXI}}</ref>]]Nonostante il già presente [[antisemitismo]] sistemico della testata dopo l'entrata in guerra da parte dell'[[Italia]], accanto alle [[potenze dell'Asse]], la propaganda antisemita divenne più violenta addebitando agli ebrei gran parte delle responsabilità del conflitto e continuando a mettere in guarda gli italiani dai rischi del "meticciato" ritrovando nel razzismo sistemico l'unico presunto antidoto rispetto alle contaminazioni sociali.<ref>{{Cita libro|autore=Anonimo|titolo=«La difesa della razza», numero 13, Inglesi e giudei in guerra con l'Asse. Pagine 14-15.}}</ref>
[[File:La difesa della razza (1943 n.16 p.3).jpg|miniatura|Sull'ultumo numero della rivista (20 giugno 1943) si riscontrano le avvisaglie dell'imminente sconfitta dell'Italia a causa della supremaziesupremazia degli inglesi (denunciati in combutta con i giudei) nel [[mar Mediterraneo]].<ref>{{Cita web|url=https://digital.lib.usf.edu/SFS0024306/00116?search=Difesa+=razza|titolo=«Inglesi e Giudei nel Mediterraneo», p. 3}}</ref>]]
{{citazione|Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue|[[Giorgio Almirante]], 5 maggio 1942<ref>{{Cita news|nome=Redazione|cognome=Online|autore=|url=https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_giugno_14/giorgio-almirante-razza-ecco-cosa-scrisse-1942-06bda386-7012-11e8-b9b6-434f28412ff9.shtml|titolo=Giorgio Almirante e «La razza»: ecco cosa scrisse nel 1942|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=2018-06-24}}</ref>}}Con il procedere del conflitto si esacerbò anche il profondo clima di [[paranoia]] anti-giudaica che vedeva gli ebrei in combutta con gli inglesi: se questi ultimi furono dichiaratamente il nemico sul fronte bellico, gli ebrei, in linea con la linea cospirazionista della redazione,<ref name=":1023">{{Cita web|url=https://www.academia.edu/311752/_La_Difesa_della_razza_Politica_ideologia_e_immagine_del_razzismo_fascista|titolo=«La difesa della razza». Politica, ideologia e immagine del razzismo fascista|cognome=Cassata|nome=Francesco|editore=[[Giulio Einaudi Editore]]|p=356}}</ref> vennero etichettati come onnipresenti spie.<ref>{{Cita libro|titolo=La difesa della razza, anno 1943, numero 13|pp=12-13}}</ref>