Profilo di capitano antico: differenze tra le versioni

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Il '''''Profilo di capitano antico''''', detto anche il '''''Condottiero''''', è un [[disegno]] a [[punta d'argento]] su carta preparata (28,7x217×21,1 cm) di [[Leonardo da Vinci]], databile al 1490-1491 o in alternativa al [[1475]]-[[1480]] e conservato nel [[British Museum]] di [[Londra]].<ref>{{Cita|British Museum}}.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.wga.hu/framex-e.html?file=html/l/leonardo/08heads/01helmet.html&find=british|titolo=Profilo di capitano antico}}</ref>
 
== Descrizione e stile ==
Il disegno mostra un impettito [[Capitano di ventura|capitano]] di profilo girato verso sinistra, indossante una fastosa [[armatura]] all'antica. L'[[elmo]] è decorato da volute, girali ed elementi floreali, che costituiscono i tipici [[svolazzi]] del copricapo, e da due ali di [[drago]] che si dipartono dalle tempie. L'armatura ha sul petto una testa di [[Panthera leo|leone]] sporgente ed una ricca ornamentazione fitomorfa. Ampio è il ricorso ad elementi decorativi, compresi alcuni nastri svolazzanti sulla destra. L'insistenza sui fluenti motivi vegetali è tipica della fase giovanile dell'artista, unita all'intensa espressività del volto, che appare quasi imbronciato.
 
Quanto compare nel disegno corrisponde alle descrizioni dell'elmo indossato da [[Galeazzo Sanseverino]] nel corso della giostra tenutasi in occasione delle nozze tra [[Ludovico il Moro]] e [[Beatrice d'Este]] nel gennaio del 1491: «portava in capo un elmo d'oro tutto biondo, ma allo stesso tempo tale da incutere paura, sulla cima del quale brillavano un paio di corna a tortiglione [...] dall'elmo fuoriusciva un gran serpente alato che con la coda e le zampe ricopriva le terga del cavallo».<ref>{{Cita libro|titolo=Nozze dei principi milanesi ed estensi|autore=Tristano Calco|editore=Mursia|anno=2008|lingua=la|annooriginale=1627|pp=134-135|ISBN=9788842541165|citazione=''Caput auro penitus flavum, torvum alioquin, et cornibus sursum intortis emicans.'' [...] ''Cuius ab capite serpens alatus prodibat, cauda pedibusque terga equitis complectens.''}}</ref>. Lo stesso Galeazzo era inoltre grande amico di [[Leonardo da Vinci]] e proprio a quest'ultimo aveva affidato la realizzazione dei costumi da selvaggi per sé e per i propri uomini da indossarsi in occasione di suddetta giostra,<ref>{{Cita libro|titolo=La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento|autore=Francesco Malaguzzi Valeri|url=https://archive.org/details/lacortedilodovic01mala/page/556/mode/2up?view=theater&q=costumi|anno=1913|annooriginale=1867|p=556}}</ref>, pertanto è ragionevole credere che il disegno raffiguri lo stesso Galeazzo.<ref>{{Cita libro|titolo=Festa di nozze per Ludovico il Moro|autore=Guido Lopez|editore=Mursia|anno=2008|p=91|ISBN=9788842541165}}</ref>. In quest'ultimo caso il disegno non corrisponderebbe però ad un ritratto, bensì ad una di quelle caricature per le quali Leonardo da Vinci è famoso, in quanto Galeazzo Sanseverino all'epoca della giostra era assai più giovane rispetto all'uomo del ritratto, inoltre era descritto dai contemporanei come uomo dotato di grande bellezza. Secondo un'altra versione, il disegno raffigurerebbe il capitano di ventura [[Jacopo Caldora]], [[Ducato di Bari|duca di Bari]], che nel 1439 commissionò i lavori di edificazione del [[Castello Caldoresco]] di [[Vasto]] all'ingegnere senese [[Mariano di Jacopo]], detto ''il Taccola'', il quale fu un punto di riferimento per Leonardo da Vinci nella realizzazione delle sue opere artistiche<ref>{{Cita libro|titolo=Histonivm ed il Vasto|autore=Vittorio d'Anelli|editore=Cannarsa Editore|anno=1988}}</ref>; inoltre il drago era uno dei simboli della famiglia [[Caldora]] e compare nel [[cimiero]] presente sopra il suo [[stemma]]<ref>{{Cita libro|titolo=Dell'armi, overo insegne dei nobili|autore=Filiberto Campanile|url=https://www.google.it/books/edition/Dell_armi_ouero_insegne_de_i_nobili_Scri/qthgXmmwYlEC?hl=it&gbpv=1&dq=filiberto+campanile&pg=PP20&printsec=frontcover|città=Napoli|anno=1680|p=284}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Storia di Vasto, città in Apruzzo Citeriore|autore=Luigi Marchesani|url=https://www.google.it/books/edition/Storia_di_Vasto_citt%C3%A0_in_Apruzzo_Citeri/dXE5AAAAcAAJ?hl=it&gbpv=1&dq=luigi+marchesani&printsec=frontcover|città=Napoli|anno=1838|p=116}}</ref>.
 
L'opera viene fatta risalire invece da altri al periodo passato da [[Leonardo da Vinci]] nella bottega di [[Andrea del Verrocchio]], legata ad una serie di [[Bassorilievo|bassorilievi]] che l'artista stesso scolpì per il [[Sovrani d'Ungheria|re di Ungheria]] [[Mattia Corvino]], raffiguranti una serie di capitani antichi. Una simile armatura, sebbene di un personaggio differente, si trova anche nel ''Busto di [[Giuliano de' Medici]]'', scultura in terracotta assegnata al Verrocchio, conservata nella [[National Gallery of Art]] di [[Washington]] e databile anch'essa al [[1475]]-[[1480]].
[[File:Juliano de Médici, por Verrocchio.jpg|thumb|[[Andrea del Verrocchio]], ''Busto di [[Giuliano de' Medici]]'', [[1475]]-[[1480]], dall'armatura simile a quella del ''Profilo di capitano antico'' di [[Leonardo da Vinci]]]]
Nel [[1969]], in occasione del 450º anniversario della morte dell'artista, il [[Principato di Monaco]] ha emesso il [[francobollo]] nº. 804 del valore di 3 [[Franco monegasco|franchi]], con impresso il disegno del ''Condottiero''.
 
== Note ==