Audiocassetta: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:Compact_Cassette_-_Sony_HF-S_60.JPG|thumb|Un'audiocassetta Sony con la sua custodia]]
SviluppataL'audiocassetta fu sviluppata nel 1962 dall'ingegnere olandese [[Lou Ottens]], e il relativo [[brevetto]] fu registrato nel 1963 dalla Philips come ''Compact Cassette''.<ref name="lastampa.it">{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2015/04/07/societa/quando-la-musicassetta-era-uno-strumento-di-seduzione-uYyl8bEvQDlcqQqUsI0vTP/pagina.html|titolo=Cosa abbiamo perso con la scomparsa delle musicassette|sito=LaStampa.it|data=16 maggio 2017|accesso=28 novembre 2015}}</ref>. In origine era costituita da una certa quantità di [[nastro magnetico]] prodotto dalla [[BASF]] racchiusa in un involucro protettivo in materiale plastico. Negli stessi anni furono sviluppati altri sistemi a cartuccia di nastro (come lo [[Stereo-8]]), ma l'audiocassetta si affermò con il supporto della Philips denominato Compact Cassette e lanciato sul mercato nello stesso 1963. Il numero di tracce registrabili sul nastro dipendeva dalle testine del [[riproduttore di cassette]] adoperato. La produzione di massa cominciò nel 1965 ad [[Hannover]] in [[Germania]] e contestualmente le case discografiche pubblicarono album sia su disco in vinile che su musicassetta, iniziando la vendita di nastri preregistrati. Con i primi modelli monofonici era possibile registrare una traccia per ogni senso di scorrimento capovolgendo la cassetta in un [[riproduttore di cassette]] in modo analogo a quanto avviene con i [[disco in vinile|dischi in vinile]]. In seguito si passò alla stereofonia con due tracce per lato e si ebbero anche modelli semiprofessionali a quattro tracce per un solo lato, con cui operare registrazioni multitraccia. La diffusione dell'audiocassetta fu enorme, per diversi fattori: maneggevolezza (racchiude in poco spazio una quantità considerevole di tracce audio), versatilità (può essere usata sia in ambito musicale, sia per registrazioni private, come interviste, dettature e registrazione di messaggi vocali), facilità d'utilizzo (sia per la riproduzione che per la registrazione), economicità e facilità di duplicazione.
 
In breve tempo la musicassetta divenne il supporto preferito per la registrazione di musica e per la riproduzione in auto, relegando il concorrente [[Stereo-8]] a prodotto di nicchia. A lungo, musicassetta e disco in vinile furono gli unici supporti con diffusione capillare. Un'ulteriore spinta alla diffusione della musicassetta venne dal [[Walkman]] Sony, messo in commercio nel 1979, che consentiva l'ascolto di musica ovunque con l'uso delle cuffie audio. La qualità del nastro magnetico si è evoluta nel corso degli anni per soddisfare le più svariate esigenze: al nastro "normale" fu affiancato il nastro al "cromo", dalle performance migliori, al quale in seguito si aggiunsero quello al "ferrocromo" e il nastro "metal", particolarmente apprezzato dagli audiofili. La comparsa del [[CD audio]] nei primi anni ottanta non scalfì la diffusione dell'audiocassetta per l'uso domestico. Sebbene il CD audio, in quanto supporto digitale, garantisse una migliore conservazione delle registrazioni e, generalmente, una miglior qualità di riproduzione, tanto da relegare la musicassetta a un ruolo di secondo piano nell'industria discografica, l'audiocassetta consentiva una facilità di registrazione allora impossibile per i CD all'utenza domestica. Fino alla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]], l'audiocassetta fu il principale supporto su cui potere effettuare facilmente registrazioni casalinghe, compilation, duplicazioni o riversamenti da altre sorgenti audio. Con la crescente diffusione dei [[masterizzatore|masterizzatori]] tale possibilità si estese anche ai [[CD]], ma l'audiocassetta fu, per diverso tempo, l'unica in grado di permettere la registrazione in tempo reale, nonché la possibilità di riutilizzare uno stesso supporto più volte.