Microplastica: differenze tra le versioni

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L'intero ciclo e movimento delle microplastiche nell'ambiente non è ancora stato studiato approfonditamente soprattutto per la difficoltà di analizzare una miscela di svariati tipi di plastica più o meno inerte.
 
Secondo un’inchiesta avviata da Orb Media, un’[[organizzazione non profit]] di Washington, che ha condiviso con il Guardian i risultati, l’acqua che esce dai rubinetti di tutto il mondo contiene microscopiche fibre di plastica (ovvero microplastiche); il dossier, denominato “''Invisibles: The Plastic Inside Us''”, rappresenta il primo studio a livello globale sull’inquinamento dell’[[acqua potabile]] da parte di microplastiche.<ref>[https://orbmedia.org/stories/Invisibles_plastics Invisible plastics]</ref> Gli Stati Uniti sono stati identificati come il Paese con il tasso di contaminazione più elevato: valori che arrivano fino al 94%, con fibre trovate in acqua di rubinetto [[Campionamento (chimica)|campionata]] anche negli edifici del [[Campidoglio (Washington)|United States Capitol]] (Campidoglio a Washington), nella sede dell’[[Agenzia per la protezione dell'ambiente|Agenzia per la Protezione dell’Ambiente]] (EPA&nbsp;– Environmental Protection Agency) e persino nella [[Trump Tower]] a New York. A seguire Paesi come il Libano e l'India. Le nazioni europee come il Regno Unito, la Germania e la Francia registrano un tasso di contaminazione più basso, anche se la presenza è stata riscontrata nel 72% dei casi. Per quanto riguarda le concentrazioni rilevate, il numero medio di fibre in mezzo litro varia da 4,8 unità negli Stati Uniti sino a 1,9 in Europa. Si tratta di una contaminazione distribuita più o meno in modo uniforme in ogni parte del globo, indipendentemente dalla sede di approvvigionamento.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoalimentare.it/microplastiche-acqua-rubinetto-contaminazione-globale.html|titolo=Microplastiche nell’acqua del rubinetto, studio di Orb Media sulla contaminazione globale,risvolti per la salute sconosciuti e nessuna soluzione - Foltran Luca, Il Fatto Alimentare}}</ref>. Franco Borgogno, giornalista, tutor e ricercatore dell’[[European Research Institute]],<ref>{{Cita web|url=https://erc.europa.eu/la-missione/it|titolo=Consiglio europeo della ricerca|accesso=20/01/2021}}</ref>[[European Research Institute]], dal 2015 raccoglieha e studiaraccolto dati in sullamerito alla presenza delle microplastiche e macroplastiche nell’oceano globale. Partecipando nel 2016 alla campagna oceanografica HighNorth, controllata della Marina italiana, e condotta nel mare circostante le <ref>{{Cita web|url= https://www.visitnorway.it/dove-andare/isole-svalbard/|titolo=Isole Svalbard|accesso=20/01/2021 }}</ref>[[Isole Svalbard]], nell’Artico profondo e presso il [[Passaggio a Nord Ovest]] <ref>{{Cita web|url=https://www.osservatorioartico.it/la-storia-del-passaggio-a-nord-ovest/|titolo=Passaggio a Nord Ovest|accesso=20/01/2021}}</ref>, ha individuato microplastiche nell'estremo mare Artico.
 
Anche nell'aria sono contenute le microplastiche, secondo alcuni studi sulle cime più alte d'Italia ogni anno cadono milioni di particelle di microplastiche che, alla fine dell'inverno, quando la neve sarà sciolta, queste finiscono nei corsi d'acqua.<ref name=Liguori/>