Aeromobile a pilotaggio remoto: differenze tra le versioni

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Ciò non distolse la sua attenzione e passione dai modelli di aereo radio controllati e lo portò a fondare una piccola società che evolse nel tempo nella “''Radioplane Company''”. Denny era convinto del fatto che i modelli di elicottero radio controllati a basso costo potevano essere un elemento di test molto importante per l'artiglieria antiaerea e, nel 1935, effettuò una dimostrazione per l'esercito statunitense con il primo prototipo che creò, denominato RP - 1. La dimostrazione colpì favorevolmente gli esponenti dell'esercito statunitense a tal punto che Denny ne produsse circa 15.000 durante la [[seconda guerra mondiale]]. Successivamente, durante la [[Guerra Fredda]] e del [[guerra del Vietnam|Vietnam]] lo sviluppo tecnologico permise di raggiungere un elevato livello qualitativo, portando sul mercato soluzioni sempre più piccole e con caratteristiche tali da poter essere impiegati in innumerevoli scenari operativi.
 
In Italia si cercò di sviluppare questo nuovo mezzo già durante la seconda guerra mondiale ma fu negli anni sessanta che decollò la vera ricerca su questa tipologia di velivoli. Il primo modello utilizzato dall'[[Esercito Italiano]] fu il CL - 89, o AN USD 51, prodotto dalla ''Canadair'', in servizio fino al 2000, presso il 13° GRACO a Verona e successivamente presso il 41º Gruppo specialisti artiglieria “Cordenons” a Casarsa (PN) con il Cap. Bertazzoli protagonista del suo sviluppo. La fine della “Guerra Fredda” ha imposto dal 1991 un cambiamento di strategia di uso dei payload passando da riprese con fotocamera senza pilotaggio remoto a riprese video in “real time” con possibilità di pilotaggio remoto e così L'Esercito, hacon poiil Cap. Zamarian Patrik, ha sviluppato in collaborazione con ''Meteor CAE'' il ''Mirach 20'' (1985 - 2002), velivolo con telecamera con un raggio d'azione di circa 120  km e prodotto dalla ''PAI'' di [[San Diego|San Diego (California)]]. Il Mirach 20 fu aggiornato nel 1995 quando da velivoli tipo drone, ossia senza possibilità di pilotaggio, si passò al comando e controllo in tempo reale di questi sistemi quando era in servizio presso il 41 Gruppo Specialisti di Casarsa poi riconfiguratosi in 41 Reggimento M.I. "Cordenons". Nel 2004, dopo l'esito negativo delle sperimentazioni dei Sistemi [[Mirach 26]] e Mirach 150, l'Esercito acquistò, sempre sotto la supervisione del Cap. Zamarian, il sistema ''FQM 151 A Pointer'' (classe Small) per poi passare ai modelli ''Raven RQ 1A'' e ''1B'', mentre l'Aeronautica militare si approvvigionò con l'''RQ - 1 Predator'' costruito dalla General Atomics. Successivamente l'Esercito ha acquistato il sistema tattico Shadow 200 dalla ditta AAI Corp. di Hunt Valley nel Maryland. Tale sistema ha totalizzato più di 500.000 ore di volo sui cieli iracheni con le Forze Armate U.S. ed è uno dei sistemi più sperimentati del mondo.
 
A seguito del rapido progresso tecnologico registrato nel corso degli [[anni 2000|anni duemila]] e grazie alla loro versatilità, gli APR hanno cominciato ad essere utilizzati anche in ambito civile, dove sono impiegati nella sorveglianza aerea delle coltivazioni, in [[aerofotogrammetria]], per effettuare riprese aeree cinematografiche, in operazioni di ricerca e salvataggio,<ref name=WashPost20130816/> nel controllo di linee elettriche e condutture petrolifere e nel monitoraggio della fauna selvatica.<ref name=WashPost20130819>{{Cita news |url=https://www.washingtonpost.com/blogs/the-switch/wp/2013/08/19/states-are-competing-to-be-the-silicon-valley-of-drones/ |titolo=States are competing to be the Silicon Valley of drones |cognome=Peterson |nome=Andrea |data=19 agosto 2013 |pubblicazione=[[The Washington Post]] |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6J4l9Ib5V?url=http://www.washingtonpost.com/blogs/the-switch/wp/2013/08/19/states-are-competing-to-be-the-silicon-valley-of-drones/ |dataarchivio=23 agosto 2013 |urlmorto=sì }}</ref> In ambito civile, nei paesi anglosassoni, viene utilizzato in prevalenza il termine ''"drone"'' piuttosto che quello, originario, di UAS (''"unmanned aerial system"'').<ref name=WashPost20130816>{{Cita news |url=https://www.washingtonpost.com/blogs/the-switch/wp/2013/08/16/why-drone-makers-have-declared-war-on-the-word-drone/ |titolo=Why drone makers have declared war on the word ‘drone’ |cognome=Fung |nome=Brian |data=16 agosto 2013 |pubblicazione=The Washington Post |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6IwTScW2U?url=http://www.washingtonpost.com/blogs/the-switch/wp/2013/08/16/why-drone-makers-have-declared-war-on-the-word-drone/ |dataarchivio=17 agosto 2013 |urlmorto=sì }}</ref>