Andrea d'Ungheria: differenze tra le versioni

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==Biografia==
===Infanzia e famiglia===
===Il matrimonio con Giovanna I di Napoli===
[[File:Elżbieta Łokietkówna z dziećmi.JPG|thumb|left|La regina madre [[Elisabetta di Polonia (1305-1380)|Elisabetta]] con i figli: Andrea è il primo da sinistra]]
Secondo la cronaca di Johannes de Thurocz, il secondogenito di [[Carlo I d'Ungheria]] e [[Elisabetta di Polonia]] nacque il giorno di Sant'Andrea, il 30 novembre 1327 e per questo venne battezzato Andrea.<ref>{{Cita web|url=https://mek.oszk.hu/10600/10633/10633.htm|titolo=Johannes de Thurocz, CHRONICA HUNGARORUM|lingua=hu}}</ref>
===L'unione con Giovanna di Napoli===
Nel [[1333]], all'età di appena sette anni, divenne una pedinaparte politicaintegrante nella contesa famigliare sulla Corona del Regno di Napoli, che gli angioini d'Ungheria reclamavano per diritto di primogenitura. Nel 1295, alla morte di [[Carlo Martello d'Angiò]] primogenito di [[Carlo II di Napoli]], quest'ultimo decise assieme a [[Papa Bonifacio VIII]] che la Corona napoletana fosse destinata al terzogenito [[Roberto d'Angiò]] (dopo che il secondogenito [[Ludovico di Tolosa|Ludovico]], poi divenuto santo, aveva scelto la vita ecclesiastica). Al figlio di Carlo Martello, Carlo, il padre di Andrea, sarebbe spettato reclamare il trono d'Ungheria, grazie alla parentela materna.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanna-i-d-angio-regina-di-sicilia_(Dizionario-Biografico)/|titolo=GIOVANNA I d'Angiò, regina di Sicilia}}</ref>
 
La discendenza di Carlo Martello si era sempre lamentata di essere stata defraudata del trono di Napoli, ma la Santa Sede, di cui il Regno di Napoli era stato vassallo, non aveva mai accolto questi reclami. Quando re Roberto rimase con solo due nipoti femmine come eredi dirette solo due nipoti, [[Carlo I d'Ungheria]] propose al pontefice di acconsentire alle nozze tra uno dei suoi figli e l'erede di Roberto, la piccola Giovanna. Per placare la situazione, [[Papa Giovanni XX]] approvò il matrimonio tra i due rami della dinastia, in modo da far concludere la diatriba e spronò il sovrano di Napoli ad accettare.<ref name="G40">{{Cita|Goldstone 2009|p. 40.}}</ref>