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Spaziando dal [[Architettura neorinascimentale|neorinascimento]] al [[Arte barocca|barocco]], eseguì "in proprio" numerose decorazioni in chiese, ville private, cappelle funerarie, alberghi. Restaurò affreschi nella [[Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)|cattedrale]], nel [[Palazzo Arcivescovile (Ferrara)|Palazzo Arcivescovile]], nel [[Palazzo Costabili|palazzo di Ludovico il Moro]] e nella vecchia sede delle Poste, che si trovava in [[Corso della Giovecca]] a fianco della [[Chiesa dei Teatini (Ferrara)|Chiesa dei Teatini]].
 
Partecipò a molte mostre ferraresi tra il 1897 e il 1941;<ref>{{Cita libro|titolo = Giovanni Battista Crema. Oltre il Divisionismo |curatore = Manuel Carrera |curatore2 = Lucio Scardino |editore = Ferrara Arte |città = Ferrara |anno = 2021|pp =60-62|ISBN = 9788889793602}}</ref> successivamente aderì al sodalizio del ''Filò'', attivo negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Nel 1900 aveva partecipato anche all'importante Concorso Alinari di [[Firenze]] per un'immagine [[Maria (madre di Gesù)|mariana]].
 
Presso il [[Museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis|Museo Civico d'arte moderna e contemporanea]] sono custoditi i dipinti ''Dietro l'orto di Palazzo Hirsch'' e ''Il gatto nella cucina'', presso il municipio di [[Vigarano Mainarda]] ''Sulla tomba del compagno'' e ''Il Delta padano e le sue genti''; alla collezione della [[Palazzo della Camera di commercio (Ferrara)|Camera di commercio]] appartiene la ''Veduta del palazzo dell'Economia a Ferrara''<ref>''Il patrimonio artistico della Camera di Commercio di Ferrara'', a cura di Lucio Scardino, Ferrara, 2000, pag. 38-39</ref> e alla [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Latina|Galleria civica]] di [[Latina]] l'''Allegoria del Lavoro sul Po'', donato dalla figlia Zagomilla.