Tommaso Amantini: differenze tra le versioni

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L'Amantini cerca contatti con gli urbinati frequentanti la corte apostolica, in special modo con il conte Federico Ubaldini, collezionista d'arte e segretario del cardinale [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]], nipote di [[papa Urbano VIII]]. Ne fa prova la presenza di disegni decorativi autografi dell'Amantini, nella collezione del conte Ubaldini<ref name="Google"/>.
 
Iniziano ad arrivare le commissioni, e in particolare dalla [[Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri|Congregazione dei Filippini]], assai presente nelle [[Marche]]. All'inizio prende al suo seguito il milanese Francesco Agustone, conosciuto dal Ferrata, e intraprende dei lavori a stucco al [[Duomo di Osimo]]<ref name="Treccani"/> e nel 1657 realizza, in stucco, le statue di ''[[Re David]]'', del ''Profeta [[Giona]]'' (dalla controversa attribuzione) e del ''Cristo Morto'' per la Cappella della Sacra Spina dell'Oratorio di Santa Croce di [[Urbino]]<ref name="Google"/>. Il Re David sarà il modello per altre sue statue e anche per la figura di ''San Bartolomeo'' realizzata dalla sua bottega per la cappella urbinate<ref name="Google"/>.
 
Nel 1658 realizza gli stucchi della volta e la statua di [[Re Davide]] per la chiesa di Santa Caterina a [[Urbania]]<ref>[https://sites.google.com/site/castelduranteweb/sculture/tommaso-amantini-re-davide-1650-1675-ca-urbania-chiesa-di-s-caternia-dalessandria Tommaso Amantini su Sites.google.com]</ref>, molto vicina a quella di Urbino.