Bruno Antonio Quintavalle: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque a [[Sassari]] il 4 aprile 1891, dal docente e storico [[Ferruccio Quintavalle|Ferruccio]] e della di lui moglie Ida Frulli, di cui era il secondo di quattro figli.<ref name="nascita"/><ref name="famiglia">{{cita web|url=http://www.quintavalle.it/quintavalle/|titolo=La famiglia Quintavalle|accesso=25 aprile 2021}}</ref> Diplomato in [[scienze economiche]] al Regio Istituto di Studi Commerciali di [[Milano]], frequentò successivamente il [[University of East London|Politecnico di Londra]], e nella capitale britannica, nel periodo 1908-11, lavorò come [[impiegato]] presso la locale sede dell'azienda meccanica statunitense [[Babcock & Wilcox]].<ref name="b&w">{{cita libro | autore= | titolo= Who's who in Italian economic life| anno= 1967| editore=Casa Editrice Nuova Mercurio | p=585|lingua=inglese}}</ref><ref name="ganapini">{{cita libro | autore=L. Ganapini | titolo=La Ricostruzione nella grande industria. Strategia padronale e organismi di fabbrica nel triangolo. 1945-1948 | anno=1978| editore=De Donato| p=261}}</ref>
 
QuintavalleDiplomato prese parte allain [[Primascienze guerraeconomiche]] mondialeal Regio Istituto di Studi Commerciali di [[Milano]], frequentò successivamente il nell'[[armaUniversity of East London|Politecnico di artiglieriaLondra]], dele nella capitale britannica, nel periodo 1908-11, lavorò come [[Regio Esercitoimpiegato]], dovepresso raggiunsela illocale gradosede didell'azienda meccanica statunitense [[capitanoBabcock & Wilcox]].<ref name="b&w">{{cita libro | autore= | titolo= Ruoli dWho'anzianitàs delwho 1919in degliItalian ufficialieconomic in congedolife| anno= 19211967| volume=1|editore=Casa StabilimentoEditrice poligraficoNuova perMercurio l'amministrazione della guerra| p=742585|lingua=inglese}}</ref><ref Durantename="ganapini">{{cita unlibro combattimento| riportòautore=L. unaGanapini ferita| allatitolo=La Ricostruzione nella grande industria. Strategia testapadronale e fuorganismi piùdi tardifabbrica decoratonel altriangolo. 1945-1948 | anno=1978| editore=De Donato| p=261}}</ref> Tornato in Italia, trovò impiego alla [[valorErcole militareMarelli (azienda)|Società Anonima Ercole Marelli]].<ref name="ferita">{{cita news|autore=G. Caprotti|url=https://www.giuseppecaprotti.it/caprotti-quintavalle-e-marelli-come-e-quando-i-destini-delle-tre-famiglie-si-incrociarono/|titolo=Caprotti, Quintavalle e Marelli: come e quando i destini delle tre famiglie si incrociarono|pubblicazione=Giuseppe Caprotti|data=14 aprile 2014|accesso=26 aprile 2021}}</ref> Durante il periodo di convalescenza, conobbe Paola Marelli (che sposerà nel 1920<ref name="dg"/>), figlia dell'industriale [[Ercole Marelli|Ercole]], da cui Quintavalle era impiegato già prima dell'inizio del conflitto.<ref name="ferita"/>
 
Quintavalle prese parte alla [[Prima guerra mondiale]] nell'[[arma di artiglieria]] del [[Regio Esercito]], dove raggiunse il grado di [[capitano]].<ref>{{cita libro | autore= | titolo= Ruoli d'anzianità del 1919 degli ufficiali in congedo| anno= 1921| volume=1|editore= Stabilimento poligrafico per l'amministrazione della guerra| p=742}}</ref> Durante un combattimento riportò una ferita alla testa e fu più tardi decorato al [[valor militare]].<ref name="ferita"/> Durante il periodo di convalescenza, conobbe Paola Marelli (che sposerà nel 1920<ref name="dg"/>), figlia dell'industriale [[Ercole Marelli|Ercole]], suo datore di lavoro.<ref name="ferita"/>
Alla fine della guerra, la ditta milanese [[Ercole Marelli (azienda)|Società Anonima Ercole Marelli]] in cui lavorava, gli venne affidò la direzione del reparto dedicato alla produzione dei magneti per automobili.<ref name="ganapini"/><ref name="rotary">{{cita pubblicazione |autore= |titolo=Il Gr . Uff . Bruno Quintavalle, creato Conte di Monasterolo d'Adda |rivista= Il Rotary|editore= Soc. An. Coop. "Il Rotary"|numero= 4|anno=1938 |mese=aprile |p=148}}</ref> Nel 1919, da questo reparto sorse una nuova società, la [[Magneti Marelli|FIMM - Fabbrica Italiana Magneti Marelli]], di cui lo stesso Quintavalle ebbe affidato il ruolo di [[direttore generale]].<ref name="dg">{{cita web|autore=L. Lavia|url=http://www.aireradio.org/ERI/Radiomarelli/Ercole_Marelli.pdf|titolo=Ercole Marelli. Illuminato, lungimirante, “padre, non padrone”|accesso=25 aprile 2021}}</ref>
 
Alla fine della guerra, la Marelli gli affidò la direzione del reparto dedicato alla produzione dei magneti per automobili.<ref name="ganapini"/><ref name="rotary">{{cita pubblicazione |autore= |titolo=Il Gr . Uff . Bruno Quintavalle, creato Conte di Monasterolo d'Adda |rivista= Il Rotary|editore= Soc. An. Coop. "Il Rotary"|numero= 4|anno=1938 |mese=aprile |p=148}}</ref> Nel 1919, da questo reparto sorse una nuova società, la [[Magneti Marelli|FIMM - Fabbrica Italiana Magneti Marelli]], di cui lo stesso Quintavalle ebbe affidato il ruolo di [[direttore generale]].<ref name="dg">{{cita web|autore=L. Lavia|url=http://www.aireradio.org/ERI/Radiomarelli/Ercole_Marelli.pdf|titolo=Ercole Marelli. Illuminato, lungimirante, “padre, non padrone”|accesso=25 aprile 2021}}</ref>

Dopo la morte del suocero avvenuta nel 1922, Quintavalle assunse la carica di [[amministratore delegato]] della Magneti Marelli, e la conduzione delle sue consociate sorte successivamente, come la [[Radiomarelli]] (produzione [[radio (apparecchio)|apparecchi radiofonici]], 1930), la [[FIVRE]] (produzione [[valvola termoionica|valvole termoioniche]], 1932) e la MABO (commercializzazione magneti MM e [[Robert Bosch (azienda)|Bosch]], 1935).<ref>{{cita libro | autore= | titolo=Biografia finanziaria italiana. Guida degli amministratori e dei sindaci delle società italiane per azioni| anno= 1929| editore= Macciocchi & Orlandi| p=550}}</ref><ref>{{cita libro | autore= | titolo= Annuario industriale della Provincia di Milano 1939-XVII| anno= 1939| editore= Unione Fascista degli Industriali della Provincia di Milano| p=290}}</ref><ref name="ori">{{cita libro | autore=A. S. Ori | titolo=Vicerè a Torino. Il potere degli Agnelli| anno=1969 | editore=Settedidenari | p=276}}</ref> Nel 1924, la [[Casa del Fascio]] di [[Sesto San Giovanni]] - dove aveva sede la fabbrica Magneti Marelli - conferì a Quintavalle la tessera ''ad honorem'' del [[Partito Nazionale Fascista]].<ref name="ganapini"/><ref name="rotary"/><ref name="ferita"/>
 
Nel 1938, in riconoscimento dei suoi meriti nel campo [[industria]]le e per il sostegno alle politiche autarchiche del [[regime fascista]], con Regio Decreto del 15 aprile dell'anno medesimo, ebbe concesso il titolo trasmissibile di ''I conte di Monasterolo d'Adda'' dal re [[Vittorio Emanuele III d'Italia]].<ref name="rotary"/>