Ida (argonauta): differenze tra le versioni
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Versione delle 20:36, 4 nov 2007
Nella mitologia greca, Ida, figlio di Arene e di Afareo, anche se in realtà il suo vero padre era Poseidone. Egli ha partecipato alla spedizione degli argonauti.
Il mito
La disputa con i dioscuri
Ida e suo fratello gemello Linceo, dalla vista infallibile, avevano come promesse spose due sacerdotesse, Febe e Ilaira. Furono però rapite dai gemelli Castore e Polideuce, noti come i dioscuri, da esse ebbero diversi figli.
Contro Apollo
Apollo, il dio, un giorno volle portare Marpessa con se sottraendola al padre di lei Eveno, figlio di Ares. Egli aveva posto come condizione a chiunque volesse prendere la figlia di vincerlo ad una gara con il cocchio a condizione che se lo sfidante venisse sconfitto la propria testa venisse persa.
Apollo il giorno della sfida non era solo, anche il prode Ida era venuto e per l'occasione ebbe un cocchio alato grazie asuo padre. Con esso invece di sfidare i due contendenti rapì la ragazza e fuggì nell'Etolia.
Il dio lo raggiunse a Messene e qui i due combatterono fin quando Zeus li divise, chiedendo alla donna di scegliere il proprio sposo. Marpessa temendo il possibile infausto comprtamento di Apollo scelse Ida come suo sposo.
La sfida finale con i Dioscuri
Ida insieme al suo fratello gemello partecipò alle imprese degli argonauti, aiutando Giasone nella sua impresa. Durante il viaggio si sono dovuti alleare con i loro acerrimi rivali, i dioscuri. Alla morte di Afareo tutti i quattro razziarono il bestiame in Arcadia. Quando tutto si completò, Ida stesso divise il bottino, distribuì a tutti un grosso pezzo di una vacca, affermando che il primo che finiva la propria parte potesse scegliere le migliori bestie.
Ida in un sol morso finì la propria parte, ed aiutò suo fratello a finire la sua, appena terminato si misero in viaggio con la parte migliore della mandria. Quando i dioscuri finirono di mangiare si misero alla caccia dei due, volendoli accusare di avere barato, ma non trovarono Ida e Linceo ma solo il bestiame che subito recuperarono e si nascosero pronti ad attaccare i rivali al ritorno.
Linceo, grazie alla sua vista, li aveva scorti dal monte Taigeto dove stavano sacrificando del bestiame a Poseidone. Ida avvisato corse lancia in mano per poi scagliarla contro Castore che morì trafitto.
Polideuce, infuriato, si scagliò contro Ida che lo accolse con la pietra tombale di Afareo con cui lo colpì pesantemente, ferito ma non morto il dioscuro uccise Linceo con la sua lancia, stava per essere ucciso da Ida ma intervenne Zeus che uccise il figlio di Poseidone con una folgore per difendere il proprio.
Pareri minori
I messeni non sono d'accordo con questa versione affermando che Castore uccise Linceo e quindi Ida sconvolto per la perdita interruppe la sfida e mentre lo stava seppellendo Castore disonorava la memoria del fratello morto e Ida lo uccise subito vendicato da Polideuce, essistono tante altre versioni concordanti tutti con l'esito, il solo Polideuce rimase in vita
Voci correlate
Bibliografia
Antica
- Apollodoro, Libro I
- Diodoro Siculo, Libro IV
- Igino, Fabula
- Plutarco loc. cit.
- Pausania Libro III e IV
- Ovidio Fasti
Moderna
- Robert Graves, I miti greci
- Angela Cerinotti, Miti greci e di roma antica"
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