Thomas Cromwell, I conte di Essex: differenze tra le versioni

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== Biografia ==

In tali condizioni, nella Firenze d'allora un uomo simile non poteva perdersi. E infatti, di lì a qualche settimana, venne assunto dalla famiglia fiorentina dei [[Frescobaldi]] che lo munì di una discreta somma di denaro e di un buon cavallo per essere mandato ad Anversa per un qualche affare di spionaggio, probabilmente finanziario, dato che i banchieri di Anversa, a quell'epoca, cominciavano a dar ombra ai fiorentini.

 

 

Parlava correntemente latino, italiano e francese.

Nel 1519 sposò la figlia di un sarto, Elizabeth Wyckes (1489–1527); dal loro matrimonio nacque un figlio, Gregory. Dopo aver studiato legge divenne un membro del Parlamento inglese nel 1523.

 

 

Nel 1530 Cromwell si affrettò a dar mano a una più completa e perfetta organizzazione del servizio segreto, in modo da renderlo più efficiente che mai. In breve egli, dice Richings "''ebbe orecchie nelle taverne, nelle chiese, nei molini, nelle fattorie e nelle aziende di campagna; sorvegliò, nelle città, le botteghe dei panettieri, dei sarti, dei negozianti di candele: migliaia di occhi spiavano, all'angolo delle strade, sui ponti, nei giardini, sotto i portici sulle navi. Innumerevoli spie origliavano agli usci, e il popolo pareva annusare, con Erasmo, uno scorpione sotto ad ogni sasso''".

Il Cromwell, così riuscì a giungere al posto tanto agognato poiché, segretario, dapprima del Re, poi membro giurato del suo consiglio privato, si vide nominare, nel 1538, primo segretario di Stato.

 

 

Cromwell ebbe un ruolo fondamentale nella [[Riforma anglicana|Riforma della Chiesa Anglicana]]. Per far ottenere il divorzio a Enrico VIII, il re fu nominato detentore del potere spirituale in Inghilterra con l'[[Atto di Supremazia]] del 1534. Come vicario generale del re, Cromwell ebbe piena autorità per portare avanti l'abolizione dei monasteri, che egli stesso visitò a partire dal 1536.

Fu a lui che nel 1535 si rivolsero i tre [[priore|priori]] [[Ordine certosino|certosini]], [[John Houghton]], [[Augustine Webster]] e [[Roberto Lawrence (martire)|Roberto Lawrence]], per ottenere dal re l'esenzione dal giuramento di fedeltà al re d'Inghilterra come capo supremo della Chiesa inglese, previsto dall'[[Atto di Supremazia]] del 1534, che implicava il disconoscimento formale dell'autorità [[papa|pontificia]] in materia di fede. Thomas Cromwell non solo si rifiutò d'intercedere in tal senso presso il re, ma li fece imprigionare e condannare a morte.<ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/93215 Santi, beati e testimoni] Santi Giovanni Houghton, Roberto Lawrence, Agostino Webster e Riccardo Reynolds Sacerdoti e martiri</ref>

 

 

Cromwell sostenne la volontà del re di liberarsi di [[Anna Bolena]] e conseguentemente sposare [[Jane Seymour]], spinto dal fatto che la regina aveva avuto screzi con lui riguardo alla gestione del denaro derivante dalla soppressione dei monasteri e quindi temendo di cadere in disgrazia a causa sua. Il primo ministro si era anche fatto molti nemici a causa dei suoi criteri di spartizione del ricavato della stessa soppressione.

Tutti gli onori di Cromwell vennero requisiti e venne pubblicamente proclamato che lo si sarebbe dovuto chiamare esclusivamente: "Thomas Cromwell, [[Cardatura|cardatore]] di stoffa".<ref>{{Cita libro|autore=Hon. Vicary Gibbs|titolo=The Complete Peerage|anno=|editore=St Catherine Press|città=Londra|p=557|pp=|volume=III volume|ISBN=0-904387-82-8}}</ref> Il re, comunque, lo mantenne vivo il tempo necessario finché la causa dell'annullamento del suo matrimonio si concludesse. [[Anna di Clèves|Anna]] acconsentì a un annullamento amichevole e venne trattata con molta generosità da parte di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico]] come risultato. Sperando nella clemenza del re, Cromwell gli scrisse supportando l'annullamento nel suo ultimo messaggio personale a Enrico.<ref>{{Cita libro|autore=Alison Weir|titolo=The Six Wives of Henry VIII|anno=1992|url=https://archive.org/details/sixwivesofhenryv00weir|editore=Grove Weidenfeld|città=New York|p=|pp=419-20|ISBN=0802114970}}</ref> Concluse la missiva con l'appello: "Graziosissimo Principe, invoco pietà, pietà, pietà." (''in ingl.: Most gracious Prince, I cry for mercy, mercy, mercy'').<ref>{{Cita libro|autore=Robert Hutchinson|titolo=Thomas Cromwell: The Rise and Fall of Henry VIII's Most Notorious Minister|anno=|editore=Phoenix|città=Londra|p=254|pp=|ISBN=978-0-7538-2361-3}}</ref>

 

 

Enrico finì per pentirsi dell'esecuzione di Cromwell. Circa otto mesi dopo, accusò i suoi ministri di aver lavorato per la caduta di Cromwell con false accuse e disse di aver infine capito che lui era il servitore più fedele che avesse mai avuto. Passò il resto della sua vita a lamentarsi della sua esecuzione.

* Grace

 

 

La moglie di Cromwell, Elisabetta, morì nel 1528, durante un'epidemia di [[malattia del sudore]], che aveva colpito la zona a quel tempo. Né Anne né Grace superarono l'infanzia.