Guido Gonzaga: differenze tra le versioni

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gran corte 1340, nota
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Il 20 settembre [[1337]] la comunità locale di [[Castel Goffredo]], con atto pubblico del notaio Giacomino Gandolfi, decise di porsi sotto la protezione dei Gonzaga di Mantova. L'atto fu consegnato da alcuni notabili castellani nelle mani di Guidone Gonzaga, che al tempo reggeva la città assieme al padre Luigi.<ref>{{cita libro|nome=Piero|cognome=Gualtierotti|titolo=Castel Goffredo dalle origini ai Gonzaga|anno=2008|città=Mantova}}</ref>
 
Memorabile la ''Gran corte'' del [[1340]] dove i principi Gonzaga, in occasione di matrimoni che investivano la casata, concentrarono a Mantova vari principi italiani e molti nobili. Straordinarie le esibizioni di un'immensa folla di «cantambanchi, buffoni, ballerini da corda, musici, suonatori, giocatori, istrioni» ben pagati e rivestiti con gli abiti più eleganti, scelti tra quelli che gli stessi principi usavano scambiarsi tra loro come attestato di amicizia ed ossequio in occasioni di feste o particolari solennità. Il poeta Benvenuto Aliprando descrive l'avvenimento con dei versi tramandatici attraverso [[Ludovico Muratori]] <ref>Ludovico Antonio Muratori, ''Dissertazioni sopra le Antichità italiane, dissertaz. XXIX, sta in [[Alessandro d'Ancona]] e [[Orazio Bacci]], Manuale della letteratura italiana'', Volume IV, G. Barbèra Editore, Firenze 1910, pp. 49 e segg.</ref>.
 
Nell'estate del [[1368]] il Gonzaga subì l'attacco di [[Bernabò Visconti]], alleato di [[Cansignorio della Scala]], che intendeva creare uno stato a sud di Milano verso l'Emilia: i Gonzaga divennero pertanto vassalli dei Visconti.<ref>{{cita|Nosari-Canova|p.75.|cidNosari-Canova}}</ref>