Grande guerra del Nord: differenze tra le versioni

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[[File:Charlex XII at Bender crop.jpg|thumb|left|upright|Carlo XII è fatto prigioniero dagli ottomani a [[Tighina|Bender]].]]
 
Dal suo esilio di Bender, dove aveva stabilito una propria corte, Carlo XII iniziò a spingere il [[sultano]] ottomano [[Ahmed III]] a muovere guerra alla Russia, in questo aiutato anche da un forte "partito della guerra" presente nella corte di Costantinopoli, dall'appoggio di [[Devlet II Giray]], [[Khan di Crimea]] e nemico giurato dei russi, e dallo stesso zar che continuava a fare pressioni sul sultano perché consegnasse il suo "ospite"<ref>Walter Moss, ''A History of Russia: To 1917'', Anthem Press, 2005, p. 233.</ref>; il 20 novembre 1710 Ahmed III dichiarò infine guerra alla Russia, e colonne di [[tatari di Crimea]] e cosacchi ribelli (ora guidati da [[Pylyp Orlyk]] dopo la morte di Mazeppa nell'ottobre precedente) iniziarono a compiere incursioni nell'Ucraina meridionale. Pietro I raccolse una grossa armata e nel luglio del 1711 invase la Moldavia, nel tentativo di sostenere la ribellione anti-ottomana del principe [[Dimitrie Cantemir]]; le truppe russe furono però accerchiate sulle rive del [[Prut]] vicino [[Huși]] dall'armata del [[gran visir]] ottomano [[Baltacı MehmetMehmed Pascià]] e‎e rischiarono di essere annientate, anche se alla fine lo zar riuscì a risolvere la situazione tramite una serie di accorte mosse diplomatiche<ref name=Konstam-88 />.
 
La cosiddetta "[[pace del Prut]]", siglata il 23 luglio 1711, pose fine al breve conflitto in termini clementi per russi, che si limitarono a cedere agli ottomani la fortezza di [[Azov]] (catturata nel corso della precedente [[guerra russo-turca (1686-1700)|guerra russo-turca del 1686-1700]]), a smantellare alcune fortificazioni di confine e a cessare le loro ingerenze negli affari della Confederazione polacco-lituana<ref>Kenneth Meyer Setton, ''Venice, Austria, and the Turks in the Seventeenth Century'', The American Philosophical Society, 1991, Vol. 192, p. 422.</ref>; le condizioni molto favorevoli imposte ai russi dal trattato fecero sospettare una corruzione di Mehmet Pascià da parte dello zar, e il gran visir fu poi deposto e mandato in esilio nel novembre del 1711<ref>T. Byram Karasu, ''Of God and Madness: A Historical Novel'', Rowman & Littlefield, 2007, p. 49. ISBN 978-0-7425-5975-2.</ref>. Benché il trattato concedesse a Carlo XII il permesso di rientrare in patria, il monarca scelse di rimanere a Bender per continuare le sue pressioni sul sultano perché proseguisse le ostilità, anche se i suoi tentativi furono efficacemente contrastati dalla diplomazia russa; infastidito dalle continue pressioni del sovrano svedese, Ahmed III ordinò a Devlet II Giray di assalire il campo svedese a Bender e di farlo prigioniero, cosa avvenuta il 1º febbraio 1713 dopo una [[Schermaglia di Bender|breve scaramuccia]]. Carlo XII fu portato nel castello di Timurtasch vicino [[Edirne|Adrianopoli]], dove rimase prigioniero degli ottomani fino alla fine del 1713; Devlet II Giray, accusato di aver travalicato gli ordini del sultano durante i fatti di Bender, fu deposto ed esiliato, infliggendo un colpo mortale al "partito della guerra" anti-russo presente a Costantinopoli.