Federico II di Svevia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Annullato
m Annullate le modifiche di 87.10.179.57 (discussione), riportata alla versione precedente di Euparkeria
Etichetta: Rollback
Riga 93:
Federico nacque nel 1194 da [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] (a sua volta figlio di [[Federico Barbarossa]]) e da [[Costanza d'Altavilla]], figlia di [[Ruggero II di Sicilia]]<ref name=k6,8-9>{{cita|Kantorowicz|pp. 6, 8-9}}.</ref><ref>L'essere nato come nipote in linea diretta di due grandi sovrani quali [[Federico Barbarossa]] e [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero il Normanno]] segnò sin dall'inizio il destino di Federico.</ref>, e zia di Guglielmo II, a [[Jesi]], nella [[Marca anconitana]], mentre l'imperatrice stava raggiungendo a [[Palermo]] il marito, [[Incoronazione|incoronato]] appena il giorno prima, giorno di [[Natale]], [[re di Sicilia]]. Data l'età per l'epoca considerata avanzata (aveva 40 anni), nella popolazione vi era un diffuso scetticismo circa la gravidanza di Costanza, perciò fu allestito un baldacchino al centro della piazza di [[Jesi]], dove l'imperatrice partorì pubblicamente, al fine di fugare ogni dubbio sulla nascita dell'erede al trono<ref name=k7>{{cita|Kantorowicz|p. 7}}.</ref><ref>«Quando la 'mperatrice Costanza era grossa di Federigo, s'avea sospetto in [[Sicilia|Cicilia]] e per tutto il reame di [[Puglia]], che per la sua grande etade potesse esser grossa; per la qual cosa quando venne a partorire fece tendere un padiglione in su la piazza di Palermo e mandò bando che qual donna volesse v'andasse a vederla; e molte ve n'andarono e vidono, e però cessò il sospetto». [[Giovanni Villani]], ''[[Nova Cronica]]'', [[:s:Nuova Cronica/Libro sesto#XVI|VI, 16]].</ref>.
 
Costanza,luigicomo che prima del battesimo del figlio lo avrebbe chiamato inizialmente col nome matronimico di Costantino<ref>Secondo uno dei massimi studiosi ''federiciani'', il tedesco [[Norbert Kamp]] (cfr.: N. Kamp, Federico II di Svevia ecc., op. cit.) la notizia sarebbe dovuta a ''fonti posteriori'', da ritenere poco attendibili; in realtà, come testimoniato sin dal 1195, i genitori si erano orientati verso i nomi di ''Ruggero'' o ''Federico'', portati dai celebri nonni del bimbo: prevalse alla fine il nome di casa [[Hohenstaufen]], anche se poi, durante il battesimo, a quello di ''Federico'' venne cumulato anche il nome di ''Ruggero''.</ref>, portò il neonato a [[Foligno]], città dove Federico visse i suoi primissimi anni, affidato alla duchessa di [[Urslingen]], moglie del [[duca di Spoleto]] [[Corrado di Urslingen|Corrado]], uomo di fiducia dell'imperatore. Poi partì immediatamente alla volta della Sicilia per riprendere possesso del regno di famiglia, poco prima riconquistato dal marito. Qualche tempo più tardi, nella [[battesimo|cerimonia battesimale]], svoltasi nella [[Cattedrale di San Rufino]] in [[Assisi]], in presenza del padre Enrico, il nome del futuro sovrano venne meglio precisato e definito in quello, "''in auspicium cumulande probitatis''", di Federico Ruggero; "Federico" per indicarlo come futura guida dei principi germanici quale nipote di [[Federico Barbarossa]], "Ruggero" per sottolinearne la legittima pretesa alla corona del Regno di Sicilia quale nipote anche di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero il Normanno]]. Quella fu la seconda e ultima occasione in cui Enrico VI vide il figlio.
 
Federico nasceva già pretendente o erede di molte corone. Quella imperiale non era ereditaria ma elettiva, peraltro Federico era per nascita un valido candidato al titolo di [[Imperatore del Sacro Romano Impero]], che comprendeva le corone di Germania, d'Italia e di [[regno di Borgogna|Borgogna]]. Questi titoli assicuravano diritti e prestigio, ma non davano un potere effettivo, mancando in quegli stati una solida compagine istituzionale controllata dal sovrano: in pratica tali corone davano potere solo se si era forti, altrimenti sarebbe stato impossibile far valere l'autorità e i diritti ''del re'' sui feudatari e sui [[Comune medievale|comuni italiani]]. Inoltre per via materna Federico aveva ereditato la corona di Sicilia, una monarchia ereditaria dove invece esisteva un apparato amministrativo ben strutturato a garantire che la volontà del sovrano venisse applicata, secondo la tradizione di un governo centralistico. L'unione dei regni di Germania e di Sicilia non veniva tuttavia vista di buon occhio né dai [[Normanni]], né tantomeno dal papa, che, con i territori che a vario titolo componevano lo [[Stato della Chiesa]], governava su una grossa porzione dell'Italia centro-meridionale, che peraltro si sarebbe trovata proprio ''in mezzo'' a questo nuovo grande regno, e ciò, in qualche modo, avrebbe fatto sentire il pontefice ''accerchiato''.