Pubblicità indiretta: differenze tra le versioni

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=== La pubblicizzazione delle sigarette nel cinema statunitense ===
Uno studio di ricercatori dell'Università della California, pubblicato sulla rivista inglese ''Tobacco Control''<ref>http://tobaccocontrol.bmj.com/cgi/content/full/17/5/313?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=hollywood&searchid=1&FIRSTINDEX=0&sortspec=relevance&resourcetype=HWCIT In italiano, Corriere della Sera: http://www.corriere.it/spettacoli/08_settembre_25/divi_hollywood_pagati_industrie_tabacco_sigarette_1308f3e4-8b01-11dd-b62d-00144f02aabc.shtml Repubblica: http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/star-sigarette/star-sigarette/star-sigarette.html RaiNews24: http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=86328 Blogosfera: http://www.soldiblog.it/post/2101/il-fumo-di-hollywood-non-ha-prezzo</ref>, ha svelato che molti celebri attori statunitensi degli [[anni '301930|anni trenta]] e '40[[anni 1940|quaranta]] furono pagati dall'industria del tabacco per pubblicizzare determinate marche di sigarette nei film in cui erano protagonisti, sui giornali o nelle trasmissioni radiofoniche.
 
Gli accordi, stretti tra le industrie produttrici e le major cinematografiche, miravano a «perpetrare la pubblica tolleranza sul vizio del fumo». Attraverso le fascinose immagini dei divi hollywoodiani, immersi in nuvole di fumo a gustarsi una “bionda”, si dimostrava che fumare era indice di virilità per gli uomini e di emancipazione per le donne.
 
Clarke Gable, Spencer Tracy, Joan Crawford, John Wayne, Bette Davis, Betty Grable, Al Jolson: sono alcuni dei divi assoldati dalle multinazionali del tabacco come American Tobacco, Reynolds, Liggett&Myers. In totale, tra gli [[anni '201920|anni venti]] e l'inizio degli [[anni '501950|anni cinquanta]], circa duecento furono gli attori pagati: alla fine del 1930, ad esempio, American Tobacco pagò per le star che pubblicizzassero le Lucky Strike 218.750 dollari (3,2 milioni di dollari odierni). Così: Gary Cooper e Spencer Tracy intascarono 10.000 dollari (146.583 dollari odierni), Gloria Swanson 1.500 dollari (oggi 21.988), Fred MacMurray 6.000 dollari (87.950)<ref>[http://www.corriere.it/spettacoli/08_settembre_25/compensi_attori_hollywood_a19f45ba-8b13-11dd-b62d-00144f02aabc.shtml?fr=correlati I compensi di alcuni divi del passato - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Secondo Robert Jacker, uno degli autori della ricerca, «gli studios usavano le pubblicità delle sigarette per vendere i loro film, l'industria del tabacco usava Hollywood per pubblicizzare i propri marchi e rassicurare il pubblico facendogli credere che fumare non facesse male». Il cinema, dunque, fu un eccellente veicolo per reclamizzare le sigarette.
 
=== Negli anni settanta in Italia ===
In molti film italiani girati negli [anni 1970|anni settanta], in particolare [[commedia|commedie]] e [[poliziesco|polizieschi]] vi era un sistematico ricorso all'inquadratura di prodotti o i relativi marchi. I casi di pubblicità indiretta riguardavano principalmente [[sigaretta|sigarette]] e [[Bevanda alcolica|alcolici]].
 
Non era raro, infatti, vedere gli attori estrarre le sigarette da un pacchetto stringendolo con il pollice e l'indice appoggiati sul lato stretto dello stesso: in questo modo, apparentemente scomodo e innaturale, il marchio del pacchetto risultava ben visibile e a favore dell'inquadratura. In alcune situazioni, poteva capitare che gli attori estraessero da una borsa addirittura un'intera stecca, perfettamente sigillata, il cui marchio poteva essere facilmente riconosciuto senza particolari artifici.
 
Ben più evidenti e numerose erano invece le inquadrature relative ai marchi di alcune bevande alcooliche ([[Fernet Branca]], J&B, [[Punt e Mes]] e Asti Cinzano): spesso i personaggi venivano inquadrati mentre sorseggiavano una di queste bevande (con la bottiglia ben visibile) oppure mentre ne pronunciavano il nome per ordinarla al bar. In altre scene, il marchio dei suddetti prodotti risultava visibile su manifesti, giornali o su oggetti vari (ad esempio i posaceneri o le tende da bar con il logo Cinzano). Nei film italiani degli anni 70-80settanta e [anni 1980|ottanta] queste marche di alcolici, più il marchio di Acqua Pejo, compaiono in almeno un centinaio di film, quasi sempre in contemporanea, facendo pensare che avessero un unico distributore che si occupasse del loro piazzamento.<ref>{{Cita web|url = http://www.davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=265|titolo = PUBBLICITA' (POCO) OCCULTE - il Davinotti|accesso = 2016-01-11|sito = www.davinotti.com}}</ref>
 
==La parodia della pubblicità occulta==