Bambini dell'Olocausto: differenze tra le versioni

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In [[Svezia]] giunsero migliaia di bambini ebrei provenienti dalla Norvegia ma soprattutto dalla Danimarca, quando nell'ottobre 1943 la quasi totalità degli 8000 ebrei danesi vi furono segretamente trasferiti per sfuggire alle deportazioni.<ref>[https://www.bbc.com/news/magazine-24427637 The mass escape of Jews from Nazi-occupied Denmark]", [[BBC]].</ref> In Svezia essi poterono vivere con i loro familiari e con loro tornare in patria alla fine del conflitto.
 
Anche la [[Svizzera]] fu luogo di rifugio per migliaia di bambini ebrei che vi giunsero legalmente o clandestinamente con le loro famiglie dai paesi confinanti. Nonostante le molte restrizioni (e i numerosi respingimenti e controlli alle frontiere) furono 21.000 gli ebrei accolti nel territorio elvetico durante la guerra.<ref>"[http://web.liceomendrisio.ch/storia/cap6/6_6_profughi.html La Svizzera e i profughi].</ref> In Svizzera giunsero anche tre trasporti di ebrei, sottratti ai [[campi di concentramento]] per speciali accordi con le autorità naziste, sostanzialmente in cambio di denaro. I circa 1.670 ebrei ungheresi del [[treno di Kastner]] arrivarono in Svizzera dal [[campo di concentramento di Bergen-Belsen]] in due gruppi, uno nell'agosto e uno nel dicembre 1944 (tra loro c'erano almeno 270 bambini, incluso [[Ladislaus Löb]]). Un terzo treno portò in Svizzera il 5 febbraio 1945 un gruppo di 1.210 ebrei proveniente dal [[campo di concentramento di Theresienstadt]] (anche tra di loro vi eranoera un centinaio di alcuni bambini).<ref>[https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/article/theresienstadt-final-weeks-liberation-and-postwar-trials Theresienstadt: Final Weeks].</ref>
 
Nonostante le moltissime restrizioni, migliaia di ebrei attraversarono il confine francese con la Spagna e vi trovarono rifugio o temporanea accoglienza verso altri paesi. I rifugiati ebrei (tra cui moltissime famiglie con bambini) furono 20/30.000 nei primi anni di guerra, quando la Francia fu occupata dai nazisti, cui ne seguirono altri 7.500 tra l'estate del 1942 e l'autunno del 1944.<ref>"[http://www.yadvashem.org/odot_pdf/Microsoft%20Word%20-%206034.pdf Spain]", [[Yad Vashem]].</ref> Per alcune centinaia di bambini ebrei tedeschi e austriaci profughi in Francia ed affidati alla cure dello "U.S. Committee for the Care of European Children", la Spagna fu paese di passaggio per il Portogallo da dove nell'estate del 1941 essi poterono imbarcarsi per gli Stati Uniti.<ref>Iris Posner e Philip K. Jason (a cura di), ''Don't Wave Goodbye: The Children's Flight from Nazi Persecution to American Freedom'' (Praeger/Greenwood, 2004); Judith Baumel, ''Unfulfilled Promise: Rescue and Resettlement of Jewish Refugee Children in the United States, 1934-1945'' (Denali Press, 1990) </ref>