Piroelettricità: differenze tra le versioni

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m Ho usata le unità del sistema internazionale per p
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</math>
dove <math>p</math> è il coefficiente piroelettrico, <math>\vec P</math> è il vettore polarizzazione, <math>S</math> è la superficie normale al vettore stesso.
Nel [[sistema internazionale]] <math>p</math> si misura in cmm<sup>−2</sup>K<sup>−1</sup>.
 
Il coefficiente totale piroelettrico misurato a sforzo costante è la somma del coefficiente piroelettrico a deformazione costante (effetto primario piroelettrico) e il contributo piezoelettrico dovuto alla dilatazione termica (effetto secondario piroelettrico). Sotto circostanze normali, anche i materiali polari non hanno un momento di dipolo elettrico netto a differenza del dipolo magnetico proprio dei magneti permanenti. Ciò avviene in quanto le cariche libere che si formano sulla superficie sono nel tempo neutralizzate o dalle cariche libere dell'atmosfera o dalla [[conduttività elettrica]] del materiale che non è mai nulla. Quindi i cristalli polari rivelano la loro natura quando in qualche maniera viene perturbato lo stato in maniera momentanea e quindi si generano delle cariche superficiali temporanee.