Abraham Joshua Heschel: differenze tra le versioni

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== L'uomo non è solo ==
[[File:Abraham Heschel with MLK.jpg|thumb|Il rabbino Abraham Heschel, dona il ''Judaism and World Peace Award'' al Dr. [[Martin Luther King, Jr.]], 7 dicembre 1965]]
La filosofia del giudaismo in senso stretto ha per fine di riscoprire una dimensione esistenziale dimenticata o trascurata, la cosiddetta «dimensione santa» (holy dimension) della vita ebraica, e di mostrare come essa rappresenti la fonte più intima dell'essere ebreo, il piano più adeguato per accedere all'essenza stessa dell'uomo. È altresì una via privilegiata per scoprire, nella contemplazione del mondo, le tracce del Divino e per saper scorgere in tutto ciò che esiste un'allusione al trascendente, attraverso lo studio della Torah.
Heschel esprime una critica serrata alle prove classiche dell'esistenza di Dio e, più in generale, alla illusione di ascendere a Dio per via speculativa. La via ebraica non è speculativa. Qual è l'intrinseca debolezza delle prove razionali dell'esistenza divina? Si tratta fondamentalmente dell'inadeguatezza dello strumento, la ragione dialettica, rispetto all'oggetto: Dio. Senza negare il valore della ragione quale fonte di certezza, Heschel ritiene che, per la dimensione religiosa ebraica, occorra utilizzare un'altra via di certezza, questa volta di segno intuitivo, che sappia scendere in profondità nella natura dell'uomo e che procuri la chiave d'accesso all'interrogativo ultimo: il regno dell'ineffabile e non la speculazione è l'ambito in cui sorge l'interrogativo ultimo, ed è appunto in questa sua dimora, qui dove il mistero è accessibile a tutti i pensieri, che l'interrogativo dev'essere studiato. All'ambito di conoscenza proprio della scienza, e nel suo campo pienamente legittimo, va contrapposto il cosiddetto ”regno dell'ineffabile”, nella cui dimensione anche ciò che non è definibile può essere conosciuto.