Musée de l'Arles antique: differenze tra le versioni

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Nel [[XIX secolo]], l'importante ampliamento delle collezioni, dovuto alle scoperte e ai lavori di ristrutturazione della città, rese necessario il trasferimento di tutte le collezioni in uno spazio più ampio. Fu scelta la chiesa di Sainte-Anne che, nel 1826, venne trasformata in un museo archeologico noto come ''Museo lapideo''.
 
Nel [[XX secolo]], la carenza di spazio portò all'annessione, nel 1936, della cappella dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], i quali costrinsero arbitrariamente a separare le [[PaganesimoReligione romana|collezioni pagane]] da quelle [[Cristianesimo|cristiane]], che sarebbero state riunite nuovamente soltanto nella nuova struttura nel 1995.
 
==Sviluppo del mueso==
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Nel 1968 il curatore dei musei di Arles, lo storico Jean-Maurice Rouquette, decise di sviluppare un progetto tendente alla costruzione di un nuovo museo destinato a riunire tutte le collezioni archeologiche di Arles in un unico luogo. Prevedeva la realizzazione di un laboratorio di restauro del [[mosaico]] e di un laboratorio di [[archeologia]]. Il nuovo museo avrebbe dovuto consentire la conservazione in situ, in buone condizioni, di tutte le collezioni del patrimonio archeologico di Arles e la loro presentazione al pubblico in tutta la loro diversità e integrità.
 
La necessità di spazio fu quindi il primo criterio nella scelta del sito per la costruzione del nuovo edificio. La scelta cadde su un sito, già utilizzato in [[Storia romana|epoca romana]] per la costruzione del circo, sulle rive del Rodano, alla periferia sud-ovest della città. Questo luogo aveva anche il vantaggio di non essere troppo distante dal centro storico e di rimanere vicino ai resti dei monumenti romani. Per la costruzione dell'edificio venne scelto il progetto dell'architetto Henri Ciriani, che realizzerà poi, nel 1992, l<nowiki>'</nowiki>''Historial de la Grande Guerre'' a [[Péronne (Somme)|Péronne]]. Ciriani, seguace del [[modernismo]], rinnovò la visione del museo proponendo il concetto della "Città museo" e progettando un edificio triangolare atipico dove il visitatore è invitato a muoversi come in una città.
 
==Realizzazione==
Costruito con una pianta a base triangolare, l'edificio si articola intorno a un patio, consentendo così di separare, in tre ali distinte, le tre attività essenziali del museo:
 
*l'ala delle collezioni permanenti, il cui percorso, suddiviso in sette sezioni crono-tematiche, copre:
**l'antica [[Arles|Arelate]] prima dell'arrivo dei romani
**i romani ad Arles
**il grande porto fluviale
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**gli oggetti di magazzino non compresi nell'esposizione.
 
Il verde, il colore del metallo invecchiato, evoca la traccia del tempo. L'edificio, dall'aspetto molto contemporaneo, è realizzato in cemento. Le facciate sono ricoperte da lastre di [[smalto]], un materiale vetroso di colore blu, che simboleggia l'azzurro del cielo senza tempo di [[Arles]], cosa che gli è valso il soprannome di ''Museo Blu''. La disposizione delle opere in mostra è stata studiata per mettere in risalto alcuni pezzi particolarmente importanti, come la colossale statua di [[Augusto]], pezzo chiave delle collezioni, o i mosaici, spesso grandi pavimentazioni, visibili da una passerella pedonale sopraelevata come quelle presenti nella [[Villa romana del Casale]] di [[Piazza Armerina]].
 
==Estensione==
La tematica del museo è il grande porto fluviale di [[Arles|Arelate]].
 
Per ospitare l'antica chiatta [[Arles-Rhône 3]]<ref>''L'opération Arles-Rhône 3'', ''National Geographic'', ottobre 2013, p. 8, {{ISBN|978-2-82-290000-3}}</ref>, lunga 31 metri e scoperta nel Rodano nel 2006, l'edificio è stato ampliato con un'appendice della superficie di 800 m<sup>2</sup> sul lato nord-ovest. Iniziata nel 2012, questa ala, del costo di 6 milioni di euro, è stata inaugurata nell'ottobre 2013. La chiatta, che era completamente intrisa d'acqua, è stata oggetto di un protocollo di conservazione-restauro, presso il laboratorio ''ARC-Nucléart'' di [[Grenoble]], per consentirne l'esposizione. Il supporto della barca è stato poi abilmente nascosto: la chiatta è posizionata sopra una fossa, dando così l'impressione che stia galleggiando. Attorno ad essa sono esposti gran parte degli oggetti prelevati durante le operazioni di scavo del relitto [[Arles-Rhône 3]], nonché resti archeologici scoperti nel delta del Rodano. Ad esempio, un raro esemplare di [[ancora]] in legno con puntale di [[piombo]], su cui compare un'immagine di Venere<ref>L'ancora è stata scoperta a [[Saintes-Maries-de-la-Mer]], inventario FSM.91.00.1, DRASSM - deposito MC)</ref>.
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==Collezioni museali==
[[File:Jules cesar modified.png|thumb|upright|''Busto che si presume rappresenti [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]'', detto "Cesare di Arles.]]
Nella presentazione del materiale in esposizione è stata applicato un criterio cronologico, principalmente per il periodo pre e post-romano, all'inizio e alla fine del percorso espositivo. Tra i due temi differenti si sviluppano, in spazi individualizzati, oggetti collocati in base ad un criterio di omogeneità. Il museo ha anche conservato una copia, nello stato iniziale, della famosa [[Venere di Arles]], il cui originale, restaurato da [[François Girardon]], è conservato a [[Parigi]] nel [[Museo del Louvre]]. Questa statua è l'emblema del museo e una copia di quella del Louvre, poi modificata, ornava la facciata del museo prima dell'ampliamento. Ora è visibile all'interno dell'auditorium. Poiché gli scavi sottomarini del Rodano, nel 2007, hanno portato alla luce una testa che si suppone rappresenti [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], questo frammento di statua è senza dubbio il fiore all'occhiello del museo.
 
Le collezioni museali sono suddivise in diversi periodi:
 
*[[preistoria]];
*[[protostoria]]: mostra oggetti del periodo tra la fondazione di [[Marsiglia]], da parte dei marinai greci di [[Focea]] intorno al [[600 a.C.]], a quella di [[Arles]] da parte di [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]];
*l'alto e il basso impero: con reperti che vanno dalla fondazione della città, nel [[46 a.C.]] alla caduta dell'[[Impero romano]] nel [[476]];
*[[tarda antichità]]: materiale relativo al tempo che intercorre tra il [[IV secolo|IV]] e il [[VI secolo]], con una notevole collezione di [[Sarcofago paleocristiano|sarcofagi paleocristiani]].
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===Circo===
Il [[Circo romano di Arles|circo di Arles]] si trovava nelle immediate vicinanze dell'attuale museo. Doveva essere lungo 450 metri x 100 di larghezza e poteva ospitare circa ventimila spettatori. La natura paludosa del suolo richiese, per la sua stabilizzazione dalla spinta dell'acqua del fiume, circa venticinquemila pali di legno di [[Pinus|pino]] o [[Quercus|quercia]]. L'analisi dendrocronologica di questi pali ha permesso di datare abbastanza precisamente la costruzione di questa struttura agli anni [[148]] o [[149]] dell'[[era volgare]]. Nelle sale sono in mostra alcuni pali perfettamente conservati. Il circo era utilizzato principalmente per le corse delle [[Biga|bighe]] che sono evocate dall'esposizione di tre [[Bassorilievo|bassorilievi]] ritrovati nel tardo [[Baluardo|bastione]] della città.
 
<gallery mode="packed" heights="160" caption="Il circo">
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===Dei ed eroi===
Arles, una [[colonia romana]], adottò la [[Religione romana|religione dell'Impero]]. Curiosamente, il culto dei grandi dei del pantheon romano ha lasciato poche tracce perché le distruzioni perpetrate in epoca cristiana furono probabilmente molto numerose. La diversità dei culti è rappresentata da diverse vestigia: altari, [[stele]] e sculture di diverse divinità. Si possono citare ad esempio:
 
*un altare, in marmo bianco, dedicato alla ''Dea Buona''; l'altare è decorato con una corona di foglie di quercia e due spighe, simbolo della benevolenza della dea;
*una testa, in marmo, della dea [[Minerva]];
*una statua in [[calcare]] di [[Medea]], alta 132 cm; viene rappresentata con la spada in alto, mentre si prepara a uccidere i due figli che aveva avuto da [[Giasone (mitologia)|Giasone]];
*il sarcofago delle [[Muse (divinità)|Muse]]: Apollo, riconoscibile dalla [[Lira (strumento musicale)|lira]] che tiene nella mano destra, è mostrato al centro circondato dalle Muse figlie di [[Zeus]] e [[Mnemosine]]. Le uniche Muse riconoscibili sono [[Melpomene]] che tiene una mazza e [[Talia (musa)|Talia]] con una [[Maschera|maschera teatrale]] in mano;
*una testa di Niobide;
*un fauno di bronzo;
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*una statua, in marmo, del dio Aiôn, scoperta nel 1598 nelle fondamenta del mulino ad acqua sul canale di [[Craponne]].
 
<gallery mode="packed" heights="180" caption="LesGli dieuxdei ete lesgli héroseroi">
MD2A,PM13000346,autel de la Bonne Déesse.jpg|Altare alla ''Dea Buona''
Musée de l'Arles antique, Arles, France (16006852920).jpg|Statua di Medea
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I mosaici in mostra sono:
 
*Il ''mosaico del Ratto di Europa'': all'interno di un pannello, delimitato da una treccia a due fili, è rappresentato il Ratto di [[Europa (figlia di Agenore)|Europa]], principessa fenicia, figlia di [[Agenore (figlio di Poseidone)|Agenore]] (re di [[Tiro (città antica)|Tiro]]), con [[Zeus]] trasformato in un toro bianco.
*Il ''mosaico del Kantharos'': soltanto una parte di questo mosaico, risalente al [[II secolo]], è stata recuperata ed esposta al pubblico. Raffigura un [[kantharos]] con ventre goffrato con anse ad S da cui scaturisce una doppia chioma vegetale.
*Il ''mosaico dello Zodiaco'' o il ''Genio dell'Anno e delle Stagioni'': scoperto nel 1914, è decorato, al centro, con un ottagono al cui interno è rappresentato un giovane imberbe, con il braccio destro infilato nel cerchio dello [[zodiaco]] e con nella mano sinistra uno [[scettro]] rosso. Adiacenti, a questo ottagono centrale, ci sono altri quattro ottagoni e quattro quadrati in posizione alternata. I quattro ottagoni sono occupati da busti che rappresentano le stagioni: inverno con una donna velata; primavera con una giovane donna che indossa una corona di fiori; estate con un giovane uomo coronato di spighe e fiori; autunno, molto degradato, con una testa che porta una corona di fogliame. I quadrati sono decorati con [[Nodo di Salomone|nodi di Salomone]] o fiori.
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*Coperchio di una tomba, a forma di tetto a due falde, con [[Parapetto|parapetti]] a forma di maschera. Scoperto nel 1985, nella necropoli del circo, questo reperto risale al [[III secolo]]. I volti delle maschere sono atteggiati a smorfie, con le bocche spalancate e le labbra orlate.
 
In quest'area di riti funebri, il museo presenta un'eccezionale collezione di sarcofagi [[PaganesimoReligione romanoromana|pagani]] e [[Cristianesimo|cristiani]] che riflette la ricchezza della società di [[Arles]] nel corso dei secoli. Alle pareti sono appese iscrizioni funebri e frammenti di sarcofagi.
 
*''Sarcofago di Fedra e Ippolito'': questo manufatto, in marmo, rinvenuto nel 1891, proviene dalla contrada Trinquetaille e risale alla metà del III secolo. É costituito da una vasca e da una copertura a forma di letto dove il defunto viene mostrato sdraiato. Sulla vasca è rappresentata la storia di [[Ippolito (mitologia)|Ippolito]], figlio di [[Teseo]], e di [[Fedra]].
*''Sarcofago di Marcia Romania Celsa'': scoperto nel 1974, in un fosso della strada per [[Saintes-Maries-de-la-Mer]], risale al secondo quarto del [[IV secolo]]. Al centro del coperchio si trova un [[Medaglione (architettura)|medaglione]] circolare su cui è inciso l'[[epitaffio]] della defunta ''Marcia Romania Celsa''. A sinistra del [[cartiglio]] sono rappresentati alcuni giovani ebrei gettati nella fornace e a destra l'adorazione dei [[Re Magi (Bibbia)|Magi]]. Sul sarcofago è rappresentato, al centro, un orante; a sinistra tre scene sono dedicate a [[Pietro (apostolo)|San Pietro]], alla Fonte miracolosa e al battesimo del [[centurione]], all'arresto di Pietro e all'annuncio del rinnegamento con il gallo; a destra la moltiplicazione dei pani, la guarigione del cieco e la [[Lazzaro di Betania|resurrezione di Lazzaro]].
*''Sarcofago della Trinità o degli sposi'': anche questo sarcofago, in marmo bianco, è stato scoperto nel 1974 ai margini della strada per Saintes-Maries-de-la-Mer e risale al secondo quarto del IV secolo. La copertura è decorata con scene del [[Nuovo Testamento]] con, da sinistra a destra, i giovani ebrei davanti a [[Nabucodonosor II|Nabucodonosor]], il sacrificio di Abramo, Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre, la consegna della Legge a [[Mosè]] e le offerte di [[Caino]] e [[Abele]]. La vasca presenta un doppio registro, il cui [[fregio]] superiore è decorato al centro con un medaglione a forma di [[conchiglia]] al cui interno è rappresentata una coppia di sposi. Dopo una scena difficile da interpretare, da sinistra a destra, si trova la guarigione del paralitico, quella del cieco e del cananeo; infine l'annuncio del rinnegamento di Pietro con il gallo ai piedi dell'apostolo. Il registro inferiore inizia con l'adorazione dei Magi, seguita dalla Fonte miracolosa e dall'insegnamento di Pietro.
*''Sarcofago della caccia'': anche questo sarcofago, in marmo bianco, è stato scoperto nel 1974 lungo la strada per Saintes-Maries-de-la-Mer e risale al secondo quarto del IV secolo. Sul coperchio, ai lati di una tessera anepigrafica sorretta da due [[AmorinoPutto|amorini]], è rappresentato il ritorno dalla caccia: a sinistra due cacciatori trasportano un [[Cervidae|cervo]] mentre un terzo porta sulle spalle dell'altra selvaggina; a destra, cinque cacciatori, che tengono i loro cani al guinzaglio, portano sulle spalle la selvaggina racchiusa in una rete. Sulla vasca sono rappresentate due scene di caccia: a sinistra un cacciatore a piedi e un cavaliere attaccano, con una lancia, un enorme [[Sus scrofa|cinghiale]], e a destra tre cavalieri spingono tre cervi verso una rete tesa dalla cima di un albero.
*''Sarcofago dell'orante'': questo sarcofago, in marmo di Carrara con [[Strigile|strigili]], risale alla fine del [[IV secolo]]. Al centro è rappresentato l'orante velato davanti a un drappeggio annodato agli angoli superiori. Ad entrambe le estremità due [[Apostolo|apostoli]], rivolti verso la figura centrale, compiono un gesto di acclamazione. Il rilievo reca tracce di [[doratura]], il che dimostra che questo sarcofago era senza dubbio dipinto e impreziosito con l'oro.
 
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*''Sarcofago di Concordio'': questo sarcofago, in marmo di Carrara, risale agli anni [[380]]-[[390]]. Al centro della copertura è posta una tessera con ai lati i [[Apostolo|dodici apostoli]] che leggono la Legge. La vasca, decorata con [[Grifone (mitologia)|grifoni]] sui lati corti, rappresenta al centro [[Gesù|Cristo Dottore]], seduto sotto un portico, che tiene nella mano sinistra un libro aperto. È circondato dai suoi [[dodici apostoli]], sei su ogni lato. Ad entrambe le estremità, due gruppi di fedeli: uomini a sinistra e donne a destra.
*''Sarcofago della consegna della Legge a San Pietro'': questo sarcofago, in marmo di Carrara, risale alla fine del IV secolo. Diviso in cinque nicchie, rappresenta al centro il Cristo barbuto, in piedi sul monte da cui sgorgano i quattro fiumi del [[Paradiso]]; porge il libro srotolato della Legge a Pietro, che avanza verso di lui, a destra, portando la croce e assistito da un apostolo. Alla sinistra di Cristo stanno [[Paolo di Tarso|Paolo]], riconoscibile dalla sua calvizie, e un apostolo, separato da una palma, che porta la [[fenice]], simbolo della resurrezione. Ad entrambe le estremità si riconosce, a sinistra la [[lavanda dei piedi]] e a destra l'apparizione di Cristo davanti a [[Ponzio Pilato]] con la scena del lavaggio delle mani.
*''Sarcofago del [[passaggio del Marmar Rosso]]'': questo tema ricorre frequentemente sui sarcofagi di Arles, due dei quali portano questo nome:
**il primo è un elemento di un sarcofago: la scena rappresenta gli israeliti alla testa dei quali marcia la profetessa Maria, sorella di Mosè, e l'annegamento dell'esercito del faraone nel Marmar Rosso che si chiude improvvisamente al comando del bastone di Mosè;
**il secondo è un sarcofago completo, i cui lati piccoli sono decorati con motivi di [[Testudines|tartaruga]]. La scena della facciata principale del sarcofago è molto simile alla precedente.
*''Sarcofago eucaristico'': risalente alla metà del IV secolo, questo sarcofago, in marmo di Carrara, è diviso in sette nicchie separate da lesene scanalate con capitelli compositi. Al centro c'è il Cristo senza barba che regge il rotolo della Legge. Gli altri personaggi vanno da sinistra a destra: [[Abramo]] che impugna una spada sopra un altare, San Pietro, un apostolo che presenta un cesto di pane a Cristo, alla destra di questo un altro apostolo che offre il pesce, [[Giacomo il Minore|San Giacomo il Minore]] e infine [[Daniele (profeta)|Daniele]] con l'altare ai piedi del quale giace il drago avvelenato dei babilonesi.
*''Sarcofago con alberi'': realizzato in marmo [[Isola di Marmara|proconnese]], questo sarcofago ha sette nicchie formate da alberi di [[Olea europaea|ulivo]], in cui sono alloggiate delle colombe; attorno all'ultimo tronco d'albero, a destra, un serpente si snoda verso un nido pieno di uova. Al centro c'è l'orante che atteggia le mani in un gesto di preghiera. Su entrambi i lati sono raffigurati alcuni miracoli di Cristo: a sinistra la resurrezione del figlio della vedova di Naïm, la guarigione della figlia di una donna cananea e la moltiplicazione dei pani, e a destra il miracolo delle nozze di Cana, la guarigione di un cieco e quella di un paralitico.
 
<gallery mode="packed" heights="140" caption="Sarcofagi">
Arles-Musée-Sarcophage de Concordius.jpg|''Concordio''
Arles-Musée-Sarcophage-Remise de la Loi.jpg|''Consegna delle leggi a san Pietro''
Arles-Musée-Sarcophage-Passage de la mer rouge.jpg|''Passaggio del Marmar Rosso''
Arles-Musée-Sarcophage-L'Eucharistie.jpg|''L'Eucaristia''
Arles-Musée-Sarcophage aux arbres-.jpg|''Sarcofago con alberi''
</gallery>
 
*''Sarcofago della Casta Susanna'': questo sarcofago, in marmo di Carrara, ha un doppio registro e ha al centro il medaglione dei due sposi. Le scene nel registro superiore non sono eseguite in ordine cronologico; a destra del medaglione è rappresentata Susanna che legge il libro della Legge tra due alberi dietro i quali si nascondono i vecchi. All'estrema sinistra questi vengono portati davanti a Daniele seduto su una roccia vicino alla quale si trova Susanna mentre gli accusatori vengono picchiati. All'estrema destra c'è il giudizio di Pilato con la brocca posta su un treppiede vicino. Sul registro inferiore si riconosce, da sinistra a destra: il rifiuto, da parte dei giovani ebrei, di adorare l'idolo di [[Nabucodonosor II|Nabucodonosor]], Daniele rinchiuso nella fossa dei leoni e infine il passaggio del Mar Rosso con il travolgimento del carro del [[Faraone]], la processione degli Israeliti che sostengono i vecchi con Maria in testa e Mosè che tocca le onde con il suo bastone.
*''Sarcofago di Cristo con aureola'': questo sarcofago, con strigili della fine del IV secolo, rappresenta Cristo al centro con due apostoli ai lati.
*''Sarcofago della Natività'': questo sarcofago, con strigili e marmo di [[Saint-Béat]], risale alla fine del IV secolo. Il medaglione centrale è su due registri; in alto la [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] è seduta accanto ad una culla sopra la quale sono rappresentati il bue e l'asino; un pastore che indossa il "pedum" si trova di fronte alla Vergine. Nel registro inferiore è rappresentata l'adorazione dei Magi guidati dalla stella che appare sopra la testa della Vergine nel registro superiore; sono vestiti con una tunica e indossano un berretto frigio. Entrambe le estremità del sarcofago sono decorate con scene dell'[[Antico Testamento]]: a sinistra Mosè che riceve le tavole della Legge e a destra il sacrificio di Abramo con un ariete sospeso per le corna in un roveto, destinato a sostituire il figlio [[Isacco]] nel sacrificio al Signore.
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<ref>{{cita libro|autore1=Fernand Benoît |titolo=Sarcophages paléochrétiens d'Arles et de Marseille |città=Paris |editore=Centre National de la Recherche Scientifique |anno=1954 |pagina=62 }}</ref>.
 
<gallery mode="packed" heights="140" caption="SarcophagesSarcofagi">
Arles-Musée-Sarcophage-La chaste Suzanne.jpg|''La casta Susanna''
Arles-Musée-Sarcophage du Christ nimbé.jpg|''Christo con l'aureola''
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</gallery>
 
*''Sarcofago della storia di [[Giona (profeta)|Giona]]'': questa facciata di sarcofago, in marmo, proviene da Alyscamps. Si compone di due registri con al centro un medaglione a forma di conchiglia in cui sono rappresentati gli sposi. Sul registro superiore sono mostrati da sinistra a destra: il sacrificio offerto da Caino e Abele, la guarigione del cieco e la consegna della Legge a Mosè; oltre la conchiglia, il sacrificio di Abramo, la [[moltiplicazione dei pani e dei pesci]], il [[pulpitotrono]] di San Pietro e il suo arresto. Nel registro inferiore si riconoscono l'orante velato tra due alberi, le nozze di Cana, Daniele che avvelena il drago babilonese, circondato da un albero; sotto il medaglione centrale si sviluppano tre scene della storia di [[Giona (profeta)|Giona]] inghiottito dalla [[balena]], ributtato sulla riva e che riposa nella dimora del Beato. Si riconoscono quindi Adamo ed Eva attorno all'[[albero della conoscenza del bene e del male]] e Daniele nella fossa dei leoni.
*Il ''sarcofago dell'addio di Cristo'': questo sarcofago è in marmo proconnese. Al centro, il Cristo senza barba, con i piedi appoggiati su uno sgabello, tiene un volume mezzo srotolato. Saluta i suoi apostoli, due dei quali sono prostrati ai suoi piedi e altri due in lacrime si velano il volto. A sinistra sono mostrate la Fonte miracolosa e i tre ebrei che rifiutano di adorare l'idolo di Nabucodonosor, e a destra la resurrezione della figlia di Zaira che Cristo solleva dal suo letto prendendole il braccio.
*''Sarcofago del pulpitotrono di San Pietro'': questo sarcofago, in marmo di Carrara, è datato intorno all'anno [[330]] e proviene dagli Alyscamps. L'orante al centro, velato, è circondato dai due santi che lo sostengono. Da sinistra a destra vengono mostrate le seguenti scene: la moltiplicazione dei pani e dei pesci, il sacrificio di Abramo e la guarigione del paralitico. Dall'altra parte dell'orante, la guarigione del cananeo inginocchiato, poi il pulpitotrono di San Pietro; Cristo incoraggia con la sua presenza l'apostolo seduto, leggendo un libro su cui è inciso il monogramma di [[Costantino I|Costantino]], mentre un soldato è prostrato ai suoi piedi e altri due lo circondano per fermarlo.
*''Sarcofago della Samaritana'': parte di un particolare di sarcofago, in marmo di Carrara, con strigili. La scena centrale rappresenta la Samaritana con Cristo vicino al pozzo e in basso l'episodio di [[Zaccheo]] appollaiato su un sicomoro, al quale Cristo annuncia la sua prossima visita.
*''Sarcofago del Buon Pastore'': frammento di sarcofago, della prima metà del IV secolo, raffigurante al centro il buon pastore che porta una pecora sulle spalle accanto ad un orante velato. A sinistra l'arresto di Pietro e a destra i miracoli di Cristo.
 
<gallery mode="packed" heights="140" caption="SarcophagesSarcofagi">
Arles-Musée-Sarcophage de l'histoire de Jonas..jpg|''Storia di Giona''
Arles-Musée-Sarcophage des adieux du Christ.jpg|''L'addio di Cristo''
Arles-Musée-Sarcophage de la chaire de saint Pierre.jpg|''Il pulpitotrono di san Pietro''
Arles-Musée-Sarcophage de la Samaritaine.jpg|''La Samaritana''
Arles-Musée-Sarcophage du bon pasteur.jpg|''Il buon pastore''
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===Porto fluviale===
Il porto di Arles<ref>{{cita libro|autore1=Sabrina Marlier|titolo=18, 2014: Arles-Rhône 3, un chaland gallo-romain du Ier siècle après Jésus-Christ|città=Paris|editore=CNRS (Archaeonautica, 18)|anno=2014|isbn=978-2-271-07960-2}}</ref>, sul fiume Rodano, fungeva da collegamento tra il mondo mediterraneo e il [[Europa settentrionale|Nord Europa]]. Le collezioni presentate nell'ampliamento del museo illustrano le navigazioni e le navi, marittime, fluvio-marittime e fluviali, che navigavano nel delta del fiume. Si ricordano anche i traffici del porto antico e quelli tra Arelate e le province romane.
 
Il delta del Rodano era un'area particolarmente frequentata dalle navi poiché consentiva il transito delle merci, prodotte nel [[bacino del Mediterraneo]], verso l'interno dell'[[Impero romano|Impero]] e viceversa.