Sitar: differenze tra le versioni

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Il '''sitar''' è uno [[strumento musicale]] a corde dell'[[India]] settentrionale; è lo strumento della [[musica classica indiana]] più conosciuto in Occidente.
Il termine sitar deriva probabilmente dal termine persiano ''seh-tar'', che letteralmente significa ''tre corde'' ed in effetti esiste uno strumento iraniano chiamato [[setar]] che presenta caratteristiche simili; entrambi derivano da una evoluzione della [[Cetra (antichità classica)|citara]] a sua volta derivante dalla [[Lira (strumento musicale)|lira]], termine di origine persiana: " al'ūd (legno) e tar (corda). Nello specifico il Sitar può essere considerato una combinazione della Vina indiana e del Tamburo persiano. Fu costruito dal famoso musicista Amir Khusrau vissuto nel XIII secolo alla corte dell’allora sultano di Delhi. Nella versione più moderna possiede 20 corde delle quali 13 simpatiche, inserite sotto le 7 principali, che vibrano per “risonanza” pizzicando le altre sette, grazie ad un anello metallico chiamato (mizrab) che si inserisce nell’indice della mano destra. Il lungo manico è di legno, mentre la cassa acustica è costituita da una zucca tagliata a metà, svuotata e lasciata essiccare a lungo. Un sottile strato di legno è utilizzato come coperchio che diventerà poi la tavola armonica dello strumento. I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corna di cervo o di bufalo.
 
== Descrizione ==