Regime (politica): differenze tra le versioni

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==Uso comune==
In pratica tuttavia, soprattutto a livello colloquiale ed informale, viene usato spesso come sinonimo di "dittatura" o "regime dittatoriale", a governi con una fama di essere repressivi, non democratici o illegittimi, specialmente quando la modalità di controllo sociale è strettamente correlata ed identificata con una personalità o un gruppo politico che vi assume un ruolo dominante (ad es. "il regime di [[SaddamBenito Hussein]Mussolini]" o "il regime di [[Francisco Franco|Franco]]"), oppure ad una determinata [[ideologia]] politica (ad es. il regime [[Nazismo|nazista]], [[Fascismo|fascista]] o [[Comunismo|comunista]]) oppure ad una [[dittatura militare]].
 
In tal senso un regime si caratterizza, oltre che spesso per caratteri [[democrazia|antidemocratici]] con violazioni delle [[diritti civili|libertà civili]] e [[diritti umani|individuali]], anche per l'autodeterminazione finalizzata alla sopravvivenza nel più lungo periodo del regime stesso facendo spesso ricorso a forme di [[propaganda]], [[disinformazione]], [[demagogia]] e [[populismo|populismi]], fino al caso limite di violenze repressive.
In questi contesti, il sintagma implica un significato di disapprovazione morale o di opposizione politica. A riprova di ciò basta osservare come sia raro sentir parlare di un ''"regime democratico"'', sebbene la locuzione sia perfettamente coerente, perché si intende solo un "tipo particolare di stato", che può essere democratico o anche dittatoriale, mentre per parlare di ''"regime dittatoriale"'' spesso si parla semplicemente di regime.
 
==Note==
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