Barad-dûr: differenze tra le versioni

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==La Torre Oscura==
[[File:Escudo Mordor.svg|thumb|left|Scudo con l'Occhio di Sauron, emblema degli Orchi di Mordor.]]
Circondata dalle ombre, a causa delle [[cenere|ceneri]] continuamente eruttate dal [[vulcano]] nelle vicinanze, ma anche per la presenza di Sauron in essa<ref>«''mentre dalla Torre Oscura si sprigionavano i veli dell'Ombra che Sauron tesseva intorno a se»'' (''Il Signore degli Anelli'', p. 1118). ''L'Ombra'', l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Oscuro Potere'' sono appellativi usati nel romanzo tolkieniano per indicare la volontà, i desideri, gli effetti della presenza di Sauron e talvolta come sinonimo di Sauron stesso che tra i molti [[epiteto|epiteti]] annovera anche quello di ''Oscuro Signore''.</ref>, Barad-dûr è descritta (e percepita spesso anche dagli stessi protagonisti de ''Il Signore degli Anelli'') come rappresentazione ed estensione fisica della volontà e della potenza del [[Maiar|Maia]] decaduto<ref>Ad esempio, la descrizione lirica delle ''«cupe tenebre»'' dell'incertezza di Sauron che avvolgono le torri e i cancelli di Barad-dûr o la descrizione della sua paura (''«la Torre tremò, dalle fondamenta fino alla fiera e orgogliosa cresta»'') quando [[Frodo]] si arroga il possesso dell'Anello in [[Sammath Naur]] sfidandone la potenza. (''Ibid'', pp. 1103 e 1129).</ref>.
 
Tolkien non specifica mai con chiarezza quale sia la reale dimensione ed imponenza della ''Torre Oscura'', ma ne fa cogliere fugacemente al lettore, come nella visione d'insieme che ne ha Frodo prima del suo crollo finale, quegli aspetti che sono rappresentativi della mente contorta e sigillata di Sauron: l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Sauron|Occhio senza palpebre]]'' ''"osserva"'' insonne la [[Terra di Mezzo]] dal pinnacolo più alto di Barad-dûr, la cui surreale ed immensa architettura è un insieme grottesco di innumerevoli torrette, fossati, cortili, prigioni e ''«immensi cancelli d'acciaio e diamante»''<ref>''Ibid'', p.1130.</ref>.
 
Essendo la torre la più completa realizzazione dei pensieri e delle azioni di Sauron, la trasformazione della fortezza di [[Isengard]] operata da [[Saruman]] non può che condurre fatalmente a una mimesi, ma imperfetta, «un modello infantile o una lusinga da cortigiano» - come precisa Tolkien - «di quella immensa fortezza, prigione, armeria, fornace chiamata Barad-dûr, la Torre Oscura, il cui enorme potere non temeva rivali, si beffava delle lusinghe e faceva ogni cosa con comodo, calma e sicura com'era col suo orgoglio e la sua forza smisurata.»<ref>''Ibid'', pp. 674-675.</ref>; così come un ulteriore modello imperfetto della grande torre risulta essere anche il "nuovo" mulino/fucina<ref>«da quando è arrivato Sharkey non macina più del tutto. Stanno sempre a martellare, e fanno uscire un fumo nero e puzzolente» (''Ibid'' pp. 1205-1206).</ref> di Ted Sabbioso nella [[La Contea|Contea]] deturpata da Saruman a immagine di Mordor<ref>«Sì, questo è Mordor [...] Saruman lavorava per Mordor, anche quando credeva di fare i propri comodi» (''Ibid'', p. 1211).</ref>.