Giuseppe Pitrè: differenze tra le versioni

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Nel [[1914]], fu tra l'altro nominato [[Senato del Regno (Italia)|senatore]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref>Una biobibliografia completa di Giuseppe Pitrè, si trova in: Pasqualina Manzo, ''Storia e folklore nell'opera museografica di Giuseppe Pitrè'', Volume N. 13 della Collana "Paesi e Uomini nel Tempo"/Monografie di Storia, Scienze ed Arti diretta da Sosio Capasso, Napoli, Edizioni dell'Istituto di Studi Atellani, 1999, Cap. I.</ref>
 
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] (D.P.R. 27.05.1985 e D.P.R. 06.03.1986) lo Stato italiano, vista l'importanza delle sue opere, decise di finanziare una nuova realizzazione dell’dell{{'}}''opera omnia'', in una "Edizione Nazionale" di tutti i suoi scritti, sulla base del precedente lavoro diretto da [[Giovanni Gentile]] negli [[anni 1940|anni '40]].
 
== Biografia ==
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Nel 1877, si sposò con Francesca Vitrano, che gli diede tre figli: Maria (nata nel 1878), Rosina (nata nel 1885) e Salvatore (nato nel 1887). Ma la morte prematura degli ultimi due (Rosina deceduta nel [[terremoto di Messina del 1908]], e Salvatore morto per un avvelenamento da cibo), procurarono al Pitrè grande dolore e sofferenza negli ultimi anni della sua vita.
 
Collaborò proficuamente con l'amico e collega Salvatore Salomone Marino, col quale fondò nel [[1880]], dirigendola fino al [[1906]], la più importante rivista di studi sul folclore del tempo, l’l{{'}}''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', fra le prime riviste etnografiche italiane metodologicamente improntate al [[positivismo]]. Intrattenne anche una fitta corrispondenza con studiosi di tutto il mondo, con un epistolario le cui lettere sono oggi conservate in una sezione del museo etnografico di Palermo, che rappresenta una notevole testimonianza dell'importanza raggiunta dal Pitrè non solo a livello nazionale, ma anche internazionale (pur restando, pressoché per tutta la vita, nella sua amata Palermo).
 
[[File:2012-11-03 Busto Giuseppe Pitrè.jpg|upright=0.7|thumb|Busto di Pitrè a Palermo]]
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== Opere ==
La copiosissima produzione di Giuseppe Pitrè, dedicata quasi per intero alla tradizione popolare siciliana ed alla cultura materiale, è in buona parte raccolta in due "collane" curate dallo stesso autore. La prima, pubblicata a Palermo tra il 1871 e il 1913, s'intitola ''[[Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane]]'' ed è composta da venticinque volumi: i volumi 1-18 furono pubblicati dall'editore L. Pedone-Lauriel; i volumi 19-23, dall'editore C. Clausen; e gli ultimi due, dall'editore A. Reber. La seconda collana, anch'essa diretta dal Pitrè, ha per titolo ''Curiosità popolari tradizionali'' e si compone di sedici volumi, pubblicati tra il 1885 e il 1899. Di quest'ultima opera è disponibile una ristampa anastatica realizzata dall'editore Arnaldo Forni di Bologna nel 1966. <ref>Fonte: [[Alberto Mario Cirese]], "Giuseppe Pitrè", in ''Letteratura italiana - I Critici'', Milano, Editore Marzorati, 1970, Vol. I, p. 298.</ref>
 
Si elencano, qui di seguito, gli scritti più rappresentativi della vasta produzione del Pitrè: