Definizione di pianeta: differenze tra le versioni

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Tra i principali promotori della definizione approvata dalla IAU ci sono [[Michael E. Brown|Mike Brown]], lo scopritore di Eris, e [[Steven Soter]], professore di astrofisica al ''[[American museum of natural history]]'', [[New York]].
 
In un articolo nel fascicolo del mese di gennaio del [[2007]] di ''[[Scientific American]]'', Soter ha indicato che la definizione adottata incorpora le correnti teorie sull'[[origine ed evoluzione del sistema solare]]. Mentre i primi [[protopianeta|protopianeti]] emergevano dal turbinio di polveri del [[disco protoplanetario]], alcuni corpi "vinsero" la competizione iniziale per il materiale limitato. All'aumentare della massa corrispose un incremento nella forza gravitazionale, che permise l'accumulo di altro materiale, finché infine superarono gli altri corpi presenti nel Sistema solare con un ampio margine. Questo processo di accrescimento non fu efficace nella [[fascia principale]] degli asteroidi, perché disturbato dall'azione gravitazionegravitazionale del vicino Giove, e nella [[fascia di Kuiper]], troppo ampia perché gli oggetti lì presenti potessero raccogliersi in un unico grande corpo prima della fine del periodo di formazione iniziale.
 
Quando i numeri degli oggetti vincenti sono confrontati con quelli di chi non ce l'ha fatta, il contrasto è piuttosto schiacciante; se si accetta il concetto di Soter che ogni pianeta occupa una "zona orbitale",<ref>Definita come la regione occupata da due corpi le cui orbite attraversano una distanza comune dal Sole, se i loro periodi orbitali differiscono meno di un ordine di magnitudine. In altre parole, due corpi sono nella stessa zona orbitale: