Orazio Riminaldi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Riminaldi si formò nell'ambiente manierista toscano. Fu allievo del pittore [[Ranieri Alberghetti]], poi del pittore [[Aurelio Lomi]], e infine di [[Orazio Gentileschi]]. Nel secondo decennio del Seicento si trasferì a [[Roma]] dove realizzò dipinti in stile [[Caravaggisti|caravaggesco]]. Grazie all'appoggio della potente famiglia romana dei [[Crescenzi]] ottenne varie commissioni per chiese romane. [[File:Davide assorto dopo aver reciso il capo del gigante Golia, 1611-1615, Collezione Privata.jpg|miniatura|Davide assorto dopo aver reciso il capo del gigante Golia, (1611-1615) - Collezione Privata.]]
 
Nel 1627 ritornò a [[Pisa]], cambiando stile pittorico negli ultimi anni di vita. Dipinse il ''Martirio di santa Cecilia'' presso [[Palazzo Pitti]], di cui una copia si trova nella [[chiesaChiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Pisa)|chiesa di Santa Caterina a Pisa]]. Ha dipinto inoltre ''Amore Vincitore'' (1624), ''Sansone che stermina i [[Filistei]]'' (1626) e l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' (completata dopo la sua morte dal fratello [[Girolamo Riminaldi|Girolamo]]) per la cupola della [[Duomo di Pisa|cattedrale di Pisa]].
Nel secondo decennio del Seicento si trasferì a [[Roma]] dove realizzò dipinti in stile [[Caravaggisti|caravaggesco]]. Grazie all'appoggio della potente famiglia romana dei [[Crescenzi]] ottenne varie commissioni per chiese romane.
[[File:Davide assorto dopo aver reciso il capo del gigante Golia, 1611-1615, Collezione Privata.jpg|miniatura|Davide assorto dopo aver reciso il capo del gigante Golia, (1611-1615) - Collezione Privata.]]
 
Nel 1627 ritornò a [[Pisa]], cambiando stile pittorico negli ultimi anni di vita. Dipinse il ''Martirio di santa Cecilia'' presso [[Palazzo Pitti]], di cui una copia si trova nella [[chiesa di Santa Caterina (Pisa)|chiesa di Santa Caterina a Pisa]]. Ha dipinto inoltre ''Amore Vincitore'' (1624), ''Sansone che stermina i [[Filistei]]'' (1626) e l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' (completata dopo la sua morte dal fratello [[Girolamo Riminaldi|Girolamo]]) per la cupola della [[cattedrale di Pisa]].
 
Morì di peste nel [[1630]] e fu sepolto nella [[chiesa di Santa Cecilia (Pisa)|chiesa di Santa Cecilia]].