Wibaldo di Stavelot: differenze tra le versioni

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Nato presso Stavelot verso il 1098, frequentò le scuole monastiche prima nella città natale e poi a [[Liegi]], entrando poi nel [[monastero]] benedettino di Waulsort presso [[Namur]] nel [[1117]]. Fu poi trasferito al monastero di Stavelot dove divenne abate di Stavelot e Malmedy nel [[1130]]. Il 22 ottobre [[1146]] fu eletto abate di Corvey e quattro mesi dopo anche di Fischbeck e Kemnade, annessi al cenobio di Corvey da [[Corrado III di Svevia]] ([[1138]] - [[1152]]).
 
Con Wibaldo il monastero di Stavelot raggiunse il massimo periodo di splendore. Wibaldo divenne uno dei principali conciliatori del [[Sacro Romano Impero]] durante i regni di [[Lotario II di Supplimburgo|Lotario II]] e Corrado III. Fedele al [[Papato]], mantenne un diplomatico equilibrio tra papa e imperatore. Nel [[1137]] accompagnò Lotario in una spedizione militare in Italia, e nell'occasione fu eletto abate di [[Montecassino]] in [[Italia]]. Tuttavia la durata della sua elezione a Montecassino fu soltanto di quaranta giorni, a causa della ferma opposizione di re [[Ruggero]] II di Sicilia|Ruggero di [[Sicilia]]. Ritornato a Stavelot, partecipò con [[Alberto I di Brandeburgo]] alla [[crociata contro i Venedi]], divenne quindi il principale diplomatico dell'imperatore Corrado III negli affari di Stato con il Papato e per questo motivo intraprese numerosi viaggi a Roma. Fu tutore di [[Enrico Berengario Hohenstaufen]], figlio di Corrado III.
 
Con l'imperatore [[Federico Barbarossa]], Wibaldo mantenne la sua importanza diplomatica, tanto che fu inviato in due missioni politiche a [[Costantinopoli]] nel 1154 e nel 1157-1158. Proprio durante il ritorno dal suo secondo viaggio a Costantinopoli, morì improvvisamente destando sospetti di avvelenamento da parte dei bizantini<ref>Charles Herbermann, ''Catholic Encyclopedia'', Robert Appleton Company, (ed. 1913)</ref>.