Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== L'infanziaInfanzia a Vienna (1755-1767) ===
[[File:Maria Antonia of Austria 1762 by Liotard.jpg|thumb|left|Maria Antonietta da bambina. Disegno di [[Jean-Étienne Liotard]] (1762).]]
Maria Antonietta nacque alla [[Hofburg]] di [[Vienna]] il 2 novembre [[1755]], penultima dei sedici figli di [[Maria Teresa d'Austria]] e di [[Francesco I di Lorena|Francesco Stefano di Lorena]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]]. [[Battesimo|Battezzata]] Maria Antonia Giuseppa Giovanna, in famiglia e a corte sarebbe stata chiamata ''Antoine''. Sarebbero stati i [[francesi]], in seguito, a chiamarla ''Marie-Antoinette''. All'età di due anni contrasse il [[vaiolo]] in forma lieve, ma riuscì a sopravvivere e a non rimanerne deturpata. Maria Antonia crebbe in una corte dove l'[[Galateo (costume)|etichetta]] e l'educazione, che venivano impartite agli arciduchi e alle arciduchesse, non soffocavano mai la loro spontaneità.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 16}}.</ref>
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Nel [[1767]] i piani matrimoniali progettati dall'imperatrice per ampliare o costruire nuove alleanze vennero quasi completamente distrutti da un'epidemia di vaiolo, che colpì anche la famiglia imperiale (Maria Antonia ne era immune). Per compensare le gravi perdite, fece sposare [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]] con [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Napoli]], e [[Maria Amalia d'Asburgo-Lorena|Maria Amalia]] con [[Ferdinando I di Parma]]. Il matrimonio di Maria Carolina rattristò molto Maria Antonia, poiché le due sorelle, cresciute quasi come gemelle, erano legate da un profondo affetto, che sarebbe poi durato negli anni, nonostante la lontananza.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 19}}.</ref>
 
=== Un matrimonioMatrimonio politico (1767-1770) ===
[[File:Marie Antoinette Young3.jpg|thumb|Maria Antonietta a quattordici anni. Pastello di [[Joseph Ducreux]], inviato a Versailles come ritratto ufficiale (1769).]]
Anche Maria Antonia, come pedina politica, venne utilizzata dalla madre per cementare la neo alleanza con la [[Francia]], la secolare acerrima nemica dell'[[Austria]], contro il re [[Federico II di Prussia]], allora il più grande avversario di Maria Teresa e alleato con l'[[Inghilterra]]. Dopo lunghe trattative, si giunse al fidanzamento dell'arciduchessa con [[Luigi XVI di Francia|Luigi Augusto]], [[delfino (onorificenza)#Delfino di Francia|delfino di Francia]]. A contrattare il matrimonio furono il [[Étienne François de Choiseul|duca di Choiseul]] per la Francia e il principe di Starhemberg per l'Austria.<ref>Spinosa, ''Luigi XVI - L'ultimo sole di Versailles'', p. 34.</ref>
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Le nozze vennero celebrate in forma solenne a Versailles, il 16 maggio. Anche il popolo venne invitato a festeggiare la gioia della famiglia reale. Dopo cena avvenne la cerimonia del ''coucher'' a cui, per etichetta, doveva assistere l'intera corte. La coppia entrò nel letto e l'arcivescovo benedisse il talamo. Alla fine della cerimonia la coppia venne lasciata sola, ma il matrimonio non venne consumato.<ref>Spinosa, p. 40.</ref>
 
=== ''Madame la delfinaDelfina'' (1770-1774) ===
[[File:Marie Antoinette in a red hunting habit-1772.jpg|left|thumb|La delfina Maria Antonietta in abito da amazzone. Il ritratto, spedito a Vienna, venne ritenuto molto somigliante. Pastello di Joseph Krantzinger (1771).]]
Maria Antonietta non era vista di buon occhio dalla maggior parte della corte francese, che era stata cresciuta nell'odio verso l'Austria. ''Mesdames Tantes'', le zie paterne di Luigi Augusto, a cui la delfina si era legata su consiglio della madre, furono le prime a chiamarla, alle sue spalle, "l'Austriaca".<ref name="Fraser 58"/><ref>{{Cita|Lever 2007|pp. 48-49}}.</ref> Anche il delfino era stato cresciuto nell'odio verso l'Austria e il suo precettore, il duca de La Vauguyon, alimentava e indirizzava questo disprezzo soprattutto verso le persone che circondavano Maria Antonietta: il ministro Choiseul, l'abate Vermond, la contessa de Noailles e l'ambasciatore austriaco [[Florimond Claude, conte de Mercy-Argenteau|Mercy-Argenteau]], che nutrì sempre per lui un affetto quasi paterno.<ref name="Spinosa 41">Spinosa, p. 41.</ref>
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Nella primavera del [[1774]] Maria Antonietta dette con piacere la sua protezione a Gluck, il suo vecchio insegnante di musica, venuto in Francia per portare in scena un'opera da lui composta, l<nowiki>'</nowiki>''[[Ifigenia in Aulide (Gluck)|Ifigenia in Aulide]]''. Il 19 aprile vi fu la prima, alla quale la delfina aveva condotto l'intera famiglia reale: fu un successo.<ref>Zweig, p. 80.</ref> Alcuni giorni dopo la rappresentazione all'[[Opéra national de Paris|Opéra]], Luigi XV si sentì male dopo una partita di caccia: si era ammalato di vaiolo. Nel giro di pochi giorni morì, lasciando il regno nelle mani del delfino Luigi Augusto. A soli diciotto anni, il 10 maggio 1774, Maria Antonietta divenne regina di Francia. Saputa la notizia, Maria Teresa scrisse, in tono materno, all'ambasciatore Mercy: «Il destino di mia figlia non può essere che assolutamente grande o molto disgraziato. Ritengo che i suoi bei giorni siano finiti!».<ref>{{Cita|Castelot 2000|p. 82}}.</ref>
 
=== I primiPrimi anni di regno (1774-1777) ===
In poco tempo, a causa del suo comportamento infantile e della sua mancanza di rispetto nei confronti delle persone più anziane e di rango elevato, Maria Antonietta s'inimicò l'antica nobiltà di corte. Una simile condotta non sarebbe stata tollerata nemmeno da una regina francese e ancor meno se proveniva da un'altezzosa arciduchessa austriaca.<ref>Erickson, ''Maria Antonietta'', p. 114.</ref> La popolarità della regina stava cominciando lentamente a declinare. Uscirono vari libelli scandalistici, soprattutto pornografici, contro di lei, tanto che ormai alcuni la definivano ''Madame Scandale''.<ref>''Maria Teresa d'Austria - Maria Antonietta di Francia: Il mestiere di regina (Lettere)'', p. 24.</ref><ref>Il primo di questi libelli fu ''Le lever de l'aurore'' ("Lo spuntare dell'alba"). Un giorno, Maria Antonietta e le sue dame si erano recate su una collina, alle tre del mattino, per vedere sorgere il sole: il libello aveva trasformato l'escursione della regina in un'orgia. «La regina è oggetto di attacchi maligni, non c'è fine agli orrori divulgati e alcune persone credono ai racconti più contraddittori» scriveva un testimone imparziale, l'abate Baudau, già il 13 luglio 1774. ({{Cita|Lever 2007|pp. 88-89}})</ref>
 
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Dopo aver chiarito la questione con il re, Giuseppe cominciò a criticare la sorella sulle frivolezze, gli sprechi e le amicizie.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 146}}.</ref> Nonostante tutto, Giuseppe scrisse al fratello Pietro Leopoldo riguardo alla sorella: «È ancora molto infantile ed essenzialmente pura e virtuosa».<ref>{{Cita|Haslip 1999|pp. 127-128}}.</ref> Quando il fratello se ne andò, le lasciò varie raccomandazioni scritte, intenzionalmente esagerate, con lo scopo di far spaventare la sorella e farle adottare uno stile di vita più serio. La regina, angustiata dalla lettera, comprese i suoi errori e promise al fratello di correggere il suo comportamento. Grazie ai consigli dell'imperatore Giuseppe, Maria Antonietta si riavvicinò al re e, il 18 agosto 1777, il matrimonio fu ufficialmente consumato.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 152}}.</ref>
 
=== La maternitàMaternità (1778-1781) ===
[[File:Marie Antoinette Adult.jpg|thumb|left|Maria Antonietta in ''grand habit de cour'' in un ritratto di Élisabeth Vigée Le Brun (1778). Si tratta del primo dei molti ritratti ufficiali che la pittrice francese, coetanea e amica di Maria Antonietta, realizzò per la regina.]]
Nei primi mesi del [[1778]] scoppiò la guerra di successione bavarese. La regina, subendo numerosi ricatti psicologici da parte della madre e abilmente manipolata dall'ambasciatore Mercy, si adoperò a favorire gli interessi austriaci presso il marito, ma ciò suscitò l'antagonismo dei ministri del re e la sfiducia da parte dei sudditi. Da quel momento tutti cominciarono a chiamarla "l'Austriaca".<ref>L'ambasciatore del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] scrisse al suo sovrano che la regina stava diventando impopolare, perché incolpata di «non amare il popolo francese».</ref><ref>{{Cita|Lever 2007|pp. 154-156}}.</ref>
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Il 22 ottobre 1781, con gioia del re e della nazione, la regina partorì il tanto sospirato erede al trono: [[Luigi Giuseppe di Borbone-Francia|Luigi Giuseppe]]. Dopo aver dato l'erede allo Stato, Maria Antonietta si poteva considerare legittimamente la regina di Francia.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 195}}.</ref> Anche se la felicità per la nascita dell'erede si era sparsa in tutta la Francia, nello stesso periodo venne pubblicata una nuova ondata di libelli satirici, che mettevano in discussione la paternità del bambino. La reputazione della regina, già minata dalle dicerie suscitate dai suoi modi disinvolti, ne uscì ancora più danneggiata.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 193}}.</ref>
 
=== L'ostilitàOstilità popolare (1782-1786) ===
Alla fine dell'estate del [[1782]] scoppiò lo scandalo della bancarotta dei Guéménée: la governante dei ''Fils de France'', la [[Victoire Armande Josèphe de Rohan-Soubise|principessa di Guéménée]], presentò così le dimissioni. L'incarico passò nelle mani di Gabrielle de Polignac, la più intima amica della regina. Ciò non fece che aumentare le maldicenze sulle due donne e i dissensi contro la sovrana. Nel frattempo, tra il 1782 e il [[1783]], nei pressi del Petit Trianon, la regina fece cominciare la costruzione di un piccolo villaggio di dodici casette (nove delle quali sono ancora in piedi), sulla base di un quadro del pittore [[Hubert Robert]] e del progetto di [[Richard Mique]]: tutto ciò venne chiamato ''[[Hameau de la Reine|Le Hameau]]''. Questa ricerca di una vita semplice, ispirata al mito dell'[[Arcadia (poesia)|Arcadia]] [[Publio Virgilio Marone|virgiliana]] e [[Teocrito|teocritea]], fu giudicata scandalosa e poco consona a una regina.<ref>Molti nobili nel [[XVIII secolo]] si erano fatti costruire villaggi simili. Era una cosa di moda a quel tempo, e la regina non era insensibile alle mode. Trattandosi, però, di un personaggio pubblico di rilievo, ciò che veniva perdonato a un conte o a un principe, non lo si poteva perdonare a lei. (Fraser, p. 231)</ref>
 
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Mentre la gravidanza continuava, Maria Antonietta riuscì a convincere il re ad acquistare dal [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans|duca di Chartres]] il [[castello di Saint-Cloud]], spendendo una cifra esorbitante, cosa che le valse l'aumento dell'impopolarità.<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 223}}.</ref> Inoltre, il palazzo non fu acquistato come bene pubblico dello Stato, ma come proprietà privata della regina di Francia: la cosa era inconsueta e fece clamore. Il 27 marzo [[1785]], nacque il terzo figlio di Maria Antonietta, che venne chiamato [[Luigi XVII di Francia|Luigi Carlo]].
 
==== L'affareAffare della collana ====
{{vedi anche|Affare della collana}}
[[File:Le Collier de la reine.jpg|thumb|left|Una riproduzione in zirconi, conservata nel [[castello di Breteuil]], della collana di diamanti al centro dello scandalo. Il suo costo era di 1.600.000 livres, pari a circa 500&nbsp;kg d'oro.]]
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Nel frattempo la regina diede un taglio ad alcune delle sue spese e adottò un abbigliamento più sobrio e consono a una sovrana.<ref>{{Cita|Haslip 1999|p. 204}}.</ref> Durante il periodo del processo, Maria Antonietta era rimasta incinta per la quarta volta e, il 9 luglio 1786, partorì prematuramente una bambina, che fu battezzata [[Sofia Elena Beatrice di Borbone-Francia|Sofia Elena Beatrice]]. Fuori da palazzo, intanto, era il soggetto di numerosi libelli pornografici e satirici, scaturiti dopo l'affare della collana.
 
=== L'attivitàAttività politica (1786-1789) ===
[[File:Louise Elisabeth Vigée-Lebrun - Marie-Antoinette de Lorraine-Habsbourg, reine de France et ses enfants - Google Art Project.jpg|thumb|left|[[Ritratto di Maria Antonietta e i suoi figli|Maria Antonietta con i suoi figli]]. Dipinto di Élisabeth Vigée Le Brun (1787).]]
La [[Luigi XVI di Francia#La grave crisi finanziaria|grave crisi finanziaria]], iniziatasi nel 1783, si aggravò a tal punto che il re, in accordo col ministro Calonne, decise di richiamare l'[[Assemblée des notables|Assemblea dei notabili]], dopo una pausa di centosessant'anni, nel tentativo di attuare alcune riforme necessarie per alleviare la situazione del paese. Maria Antonietta non fu presente alle riunioni dell'Assemblea e fu accusata di volerne vanificare i propositi. Con o senza la regina, l'Assemblea dei notabili si dimostrò fallimentare e Luigi XVI licenziò Calonne. Maria Antonietta continuò a non intromettersi nella politica interna: accettò passivamente che il re non prendesse in considerazione il candidato filo-austriaco alla carica di Ministro degli Affari Esteri e disse all'ambasciatore Mercy che «non era giusto che la corte viennese nominasse ministri alla corte di Versailles».<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 250}}.</ref>
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Il 4 maggio 1789 ebbe luogo la parata d'apertura degli Stati Generali. Maria Antonietta venne pubblicamente presa di mira: al suo passaggio fu gridata la frase «Viva il duca d'Orleans!».<ref>{{Cita|Lever 2007|p. 276}}.</ref> Il giorno seguente, quando si riunirono i tre Stati a Versailles, la regina fu accolta in sala dal silenzio.<ref>{{Cita|Haslip 1999|p. 233}}.</ref> Gli sviluppi che si verificarono in quei giorni non coinvolsero i sovrani, unicamente occupati a pensare al loro figlio, ormai morente.<ref name="Haslip 234">Haslip, p. 234.</ref> La sera del 4 giugno, a [[Meudon]], il delfino Luigi Giuseppe si spense, a nemmeno otto anni di vita, davanti alla madre, che era rimasta al suo capezzale fino all'ultimo istante.<ref name="Haslip 234"/> I sovrani vegliarono tutta la notte il figlio morto, ma, a causa delle regole dell'etichetta, fu negato loro il diritto di presenziare al funerale del delfino a [[Abbazia di Saint-Denis|Saint-Denis]].<ref name="Haslip 234"/> La sua morte, che sarebbe stata normalmente pianta a livello nazionale, fu praticamente ignorata dal popolo francese, che invece pensava alle successive riunioni degli Stati Generali, con la speranza di un miglioramento sociale. «Mio figlio è morto e pare che non importi a nessuno!» esclamò la sovrana.<ref name="Haslip 234"/> Quando il Terzo stato si dichiarò Assemblea nazionale autocostituita nella [[Giuramento della Pallacorda|sala della pallacorda]], e fu sparsa la voce che la regina avrebbe voluto fare il bagno nel loro sangue, Maria Antonietta era in realtà in fase depressiva, a causa del lutto per il figlio.
 
=== La rivoluzioneRivoluzione (1789-1792) ===
[[File:Alexander Kucharski, La Reine Marie-Antoinette (années 1790).jpg|thumb|Un ritratto di Maria Antonietta realizzato nel 1791 da [[Alexandre Kucharsky]], nuovo pittore di corte, dopo la fuga all'estero di Élisabeth Vigée Le Brun.]]
{{vedi anche|Rivoluzione francese}}
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Da lì a pochi mesi cominciò il processo al re, che ne decretò la definitiva condanna alla [[ghigliottina]]: la sentenza fu eseguita il 21 gennaio [[1793]], a [[Parigi]], nell'attuale [[Place de la Concorde]].
 
=== La vedova''Vedova Capeto'' (1793) ===
[[File:Marie Antoinette Adult11.jpg|thumb|left|Maria Antonietta alla Conciergerie.]]
Dopo la morte del re, la vedova Capeto, come veniva adesso chiamata Maria Antonietta, visse per alcuni mesi in isolamento al Tempio, assieme alla figlia Maria Teresa, alla cognata [[Elisabetta di Borbone-Francia (1764-1794)|Elisabetta]], e al delfino, che dopo la morte del padre era divenuto per i [[Legittimismo|legittimisti]] e le monarchie straniere [[Luigi XVII di Francia|Luigi XVII]], re di Francia e di Navarra. In questo periodo un generale monarchico, il [[François Augustin Reynier de Jarjayes|cavaliere de Jarjayes]], riuscì a entrare nel Tempio e a proporre un piano di fuga alla regina, ma Maria Antonietta non voleva lasciare i suoi figli e rifiutò di scappare.<ref>{{Cita|Haslip 1999|pp. 340-341}}.</ref> Luigi Carlo fu separato dalla famiglia il 3 luglio, su ordine della Convenzione. Maria Antonietta si oppose strenuamente ai municipali e cedette solo quando minacciarono di usare la violenza, come riportò in seguito la figlia.<ref>{{Cita|Castelot 2000|pp. 351-352}}.</ref> L'educazione di Luigi Carlo fu affidata ad [[Antoine Simon]], un ciabattino analfabeta.<ref>{{Cita|Cortesi 2008|p. 24}}.</ref> Il compito dell'uomo fu quello di [[Plagio (psicologia)|plagiare]] il bambino, in modo da metterlo contro la madre e utilizzarlo come arma al processo di Maria Antonietta.<ref>{{Cita|Cortesi 2008|p. 25}}.</ref> Il 6 ottobre Luigi Carlo firmò una dichiarazione in cui accusava la madre di averlo iniziato a pratiche masturbatorie e incestuose.<ref>{{Cita|Cortesi 2008|p. 26}}.</ref>