Fasti gonzagheschi: differenze tra le versioni

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La città di Parma infatti aveva un peculiare sistema murario: le due parti in cui essa è divisa dal [[Parma (torrente)|torrente Parma]] erano difese ognuna da una propria cinta muraria e comunicavano tra loro attraverso dei ponti che si aprivano nelle mura stesse. [[File:Parma nel XVI secolo.JPG|sinistra|miniatura|Parma nel Cinquecento]]L'attacco guidato dal Gonzaga, a cavallo sulla destra mentre dirige le operazioni, messo in scena dal Tintoretto viene portato da una delle rive fluviali: la batteria d'artiglieria qui piazzata ha aperto una breccia in uno dei due settori murari e i fanti dell'esercito imperial-pontificio, che vediamo sventolare dei grandi stendardi con la tiara papale e le chiavi di san Pietro, passano attraverso l'apertura. Altri assedianti stanno scavalcando le mura con delle scale. La parte della città aggredita dal Gonzaga è quindi prossima a cadere e infatti i francesi, riconoscibili dalle bandiere con i gigli d'oro su campo azzurro, si danno alla fuga attraverso un ponte per rifugiarsi nell'altra parte della città, oltre il torrente. L'attraversamento del ponte però espone i fuggitivi al tiro nemico. Una batteria di archibugieri attestata sulla riva spiana le armi e apre il fuoco sui transalpini: nel fiume cadono cavalli e soldati falciati dalle scariche degli imperiali<ref name= Syre4 />.
[[File:Galata morto, copia romano imperiale di un originale di Pergamo datato tra la fine del III e la metà del II sec. a.C., da Roma, (2).JPG|destra|miniatura|''Galata morto'', II-III secolo d.C., Venezia, [[Museo archeologico nazionale di Venezia|Museo archeologico]]]]
La presa di Parma del Tintoretto è stata ritenuta fonte di influenza per la ''Battaglia di Nördlingen'' eseguita da [[Jan van den Hoecke]] ma ideata da [[Rubens]] quale parte dell'apparato decorativo elevato ad Anversa nel 1635 per l'ingresso trionfale nella città fiamminga del cardinale ed [[Infante di Spagna]] [[Ferdinando d'Asburgo (1609-1641)|Ferdinando d'Asburgo]] (''Pompa Introitus Ferdinandi''). Rubens ebbe evidentemente modo di vedere e studiare in gioventù i ''Fasti'' del Robusti quando, un paio di decenni dopo la collocazione del ciclo in Palazzo ducale, si trovò a Mantova in qualità di pittore di corte del duca [[Vincenzo Gonzaga]]. La sua battaglia di Nördlingen, in particolare, riprenderebbe dalla tela del Robusti la suddivisonesuddivisione della composizione in due parti, una in primissimo piano con i comandanti a cavallo, e l'altra in lontananza dove una moltitudine di soldati incalza il nemico muovendo verso l'alto<ref>Claire Janson, ''L'influence du Tintoret sur Rubens'', in ''Gazette des Beaux-Arts'', 1938, II, p. 80. Più in generale in questo contributo si evidenzia una complessiva influenza delle scene di battaglia dei ''Fasti gonzagheschi'' su dipinti di soggetto analogo del maestro fiammingo.</ref>.
 
Nel soldato nudo giacente caduto sotto il fuoco nemico, al centro della composizione, si scorge una citazione classica, essendo questa figura chiaramente derivata dalla scultura romana (copia di un'originale ellenistico) raffigurante un ''Galata morto'' ora conservata nel museo archeologico di Venezia<ref name= Syre4 />.