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L''''Europa''' ({{IPA|/euˈrɔpa/}}<ref>{{Dipi|Europa}}</ref>) è una [[regione geografica]] del [[mondo]], comunemente considerata un [[continente]] in base a fattori storico-culturali e geopolitici, l'unico situato interamente nell'[[emisfero settentrionale]]. Costituisce l'estremità occidentale del [[supercontinente]] [[Eurasia]], o anche una delle tre parti (la nord-occidentale) del [[supercontinente]] [[Eurafrasia]], detto il ''Continente Antico''.
 
È stata la culla della [[civiltà occidentale]], assieme al [[Medio Oriente]]. La storia e la cultura europea hanno influenzato notevolmente quelle degli altri continenti, verso i quali, a partire dal [[XVI secolo]], sono state frequenti e massicce le [[Emigrazione|migrazioni]], specialmente in [[America]] e in [[Oceania]], dove gli europei sono ora in maggioranza rispetto alle popolazioni locali; varie forme di [[colonialismo]] e di [[imperialismo]] europeo hanno influenzato profondamente la Storia degli ultimi secoli.
 
== Etimologia ==
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Minosse divenne re di Creta e diede vita alla [[civiltà cretese]], [[culla della civiltà]] europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a [[nord]] del [[Mar Mediterraneo]]<ref>Per tutto il mito di Europa: {{Cita libro |autore = Donatella Puliga |autore2 = Silvia Panichi |titolo = Un'altra Grecia: le colonie d'Occidente tra mito, arte e memoria |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 2005 |pagina = 76 |isbn = 978-88-06-17539-9}}</ref>.
 
Quale termine geografico, indicava, in [[Antica Grecia|epoca greca]], una terra a nord del Mediterraneo della quale non si conoscevano con esattezza i confini settentrionali. Nella ricostruzione del geografo greco [[Ecateo di Mileto]] (m. 480 a.C.) la Terra comprendeva due continenti divisi dal Mediterraneo, centro del mondo: da una parte l'Europa confinata a nord dalle sconosciute [[Iperborea|regioni iperboree]]; dall'altra l'Asia, nella quale erano compresi anche l'[[Egitto]] e la [[Libia]].
== Storia ==
{{vedi anche|Storia}}
 
[[Filippo II di Macedonia|Filippo il macedone]], il padre di [[Alessandro Magno]] si definì primo re d'Europa<ref>[[Diodoro]] (16, 95, 1)</ref>, un'Europa che andava dall'[[mare Adriatico|Adriatico]] al [[Danubio]]<ref>[[Polibio]] (1, 2, 4)</ref>. Se per [[Teopompo]]<ref>Teopompo, Encomio di Filippo</ref> "[...]Filippo[...]deve regnare su tutta l'Europa", per Alessandro l'Europa diventa un'appendice dell'Asia.
Per [[Strabone]]<ref>Strabone (7,312-313)</ref> l'Europa di Teopompo è definita dai due mari Adriatico e [[Mar Nero|Ponto]]: "essa si trova a meridione dell'Istro ed è circondata dal mare. Inizia nella parte più interna dell'Adriatico e si estende [...] fin quello pontico". Ancora, [[Tito Livio|Livio]]<ref>LIvio (40, 21, 2)</ref> racconta che Filippo "era stato preso dalla smania di salire fino alla vetta del monte Emo, credendo alla comune diceria che da essa il panorama si slargasse dal Ponto all'Adriatico, dal Danubio alle Alpi": è lo stesso monte che salirà [[Filippo V di Macedonia|Filippo V]] cento anni dopo la morte del grande Filippo, dal quale osservò l'ideale orizzonte delle sue conquiste.
 
In epoca [[Storia romana|romana]], i termini "Europa" ed "europei" sono citati raramente dagli autori latini: la prima testimonianza scritta di una ripresa del termine greco risale alla fine del [[VI secolo]]: l'[[abate]] irlandese [[Colombano di Bobbio|San Colombano]], futuro fondatore dell'[[abbazia di San Colombano|abbazia]] di [[Bobbio]], lo citò (''tutius Europae'') in una delle lettere al [[papa Gregorio Magno]] <ref>''Domino Sancto et in Christo Patri, Romanae pulcherrimo Ecclesiae Decori, totius Europae flaccentis augustissimo quasi cuidam Flori.'' Epistola I.1 – I.2, in:{{Cita libro|curatore=George Stuart Murdoch Walker|titolo=Sancti Columbani Opera|collana=Scriptores Latini Hiberniae|anno=1957|editore=Dublin Institute for Advanced Studies|ISBN=978-1855000506}}</ref>.
Anche il monaco [[Isidoro di Beja|Isidoro Pacensis]] usò il termine per indicare i soldati che sotto la guida di [[Carlo Martello]] avevano combattuto a [[Poitiers]] (''prospiciunt Europenses Arabum tentoria, nescientes cuncta esse pervacua'')<ref>{{Cita libro|titolo=Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo |autore=Francesca Canale Cama, Daniela Casanova, Rosa M. Delli Quadri |url= |editore=Alfredo Guida Editore |anno= |p=133, 134 |ISBN=978-88-6042-623-9 |cid= }}</ref>. La battaglia aveva assunto infatti un grande valore simbolico: l'Occidente cristiano era idealmente rappresentato dall'Europa, che aveva fermato l'espansione araba. Isidoro aveva quindi usato l'aggettivo "europeo" per attribuire un'identità collettiva ai guerrieri che avevano fermato gli invasori musulmani.
 
Il termine Europa indica una concreta e nuova realtà politica con l'[[Impero carolingio|impero di Carlo Magno]]<ref>Alessandro Barbero, ''Carlo Magno: Un padre dell'Europa'', Gius.Laterza & Figli, 2011. ISBN 9788858101612.</ref>, una nuova entità, nata all'inizio del IX secolo, dopo un trentennio di guerre contro [[Longobardi]], [[Avari]], [[Sassoni]] e [[Slavi]], nella quale convergono la potenza dei [[popoli germanici]], ciò che sopravvisse di [[Roma (città antica)|Roma]], dei [[Celti]] e di tutti i popoli precedenti fino al paleolitico più l'autorità spirituale del [[Papa|sommo pontefice]]. Carlo, un giovane condottiero franco, fonda un grande Impero che comprende la gran parte dell'Europa occidentale, adotta il [[lingua latina|latino]] come lingua scritta ufficiale, usa una sola moneta e professa una sola religione.
 
=== Vecchio continente ===
Dopo l'arrivo di [[Cristoforo Colombo]] in [[America]], l'Europa è detta a volte anche ''Vecchio continente''<ref>Franz Turchi, ''Lettere dall'Europa. Un futuro per il nostro vecchio continente'', FrancoAngeli editore, 2012.</ref>, in contrapposizione al nuovo continente, ossia l'[[America]]. Il termine ''Vecchio continente'', però, è anche sinonimo dell'espressione "[[Vecchio mondo|Continente antico]]", che comprende anche l'[[Asia]] e l'[[Africa]]<ref>Bruno Migliorini, Giacomo Devoto, ''Lingua nostra'', volumi 69-70, Sansoni, 2008 (pagina 8).</ref>. Solo dal contesto si può capire a quale zona geografica ci si riferisca.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia d'Europa}}
===Preistoria===
Il passaggio al Neolitico ([[Rivoluzione neolitica]]) si sarebbe verificato in Europa dal 7000 a.C. Il processo iniziò dal [[Medio Oriente]], arrivò poi in Grecia e, risalendo il corso del [[Danubio]], investì i Balcani e quindi l'Europa centrale. Questo percorso è suggerito dalla diffusione delle varie forme di ceramica (incisioni decorative [[Cultura della ceramica lineare|lineari]] o [[Cultura della ceramica decorata a punzone|punzonate]], vasellame di forma standard o introduzione di [[Cultura del bicchiere imbutiforme|boccali e coppe imbutiformi]]).
 
Successivamente, dal 5000 a.C. si sarebbe verificata l'invasione degli [[Indoeuropei]], che interessò inizialmente la regione a nord del [[Mar Nero]]. Queste popolazioni erano dedite principalmente all'allevamento di bovini e alla pastorizia, conosceva l'uso del carro trainato da buoi e parlavano la [[lingua proto-indoeuropea]], antenata delle moderne lingue europee. La popolazione era divisa in tre classi sociali: guerrieri, sacerdoti e lavoratori; la struttura sociale era gerarchica e patriarcale, con a capo la figura del [[re]]. Era praticata l'inumazione dei defunti in [[Kurgan scita|tumuli]], con corredi funerari che ne riflettevano la posizione sociale. La mitologia indoeuropea era influenzata dal politeismo e dall'attività bellica, ed era trasmessa da cantori di [[poemi epici]].
 
L'introduzione di elementi indoeuropei dell'Europa centrale si osserva dal 3000 a.C. ed è contraddistinta da sepolture a tumuli, in cui i corredi funerari comprendevano asce da guerra e vasellame lavorato [[Cultura della ceramica cordata|con decorazioni a corda]]. L'espansione indoeuropea in Europa occidentale vide la fusione con la popolazione stanziale preesistente, che produceva vasellame [[cultura delle anfore globulari|di forma globulare (anfore)]]. Dall'Europa orientale, gli Indoeuropei avrebbero anche introdotto la metallurgia del [[età del rame|rame]] e successivamente del [[Età del bronzo|bronzo]], e l'uso del cavallo. Dopo l'invasione indoeuropea, in Europa occidentale si svilupparono i [[Protocelti]]; in Europa centrale e orientale nacquero invece i popoli proto-[[Germani]] e [[Lingue balto-slave|balto-slavi]].
 
=== Evo antico ===
Nel 1600 a.C. in Grecia essi diedero vita a [[città-stato]] organizzate attorno a un centro politico-religioso dell'[[acropoli]], la civiltà [[Micenei|micenea]], le cui vicende sono cantate dai [[poemi omerici]].
A seguito dell'invasione dei [[Popoli del Mare]] nelle coste mediterranee nel 1200 a.C. vi fu una decadenza delle città-stato.
In questo periodo anche in Europa continentale riemersero le religioni pre-indoeuropee, con la pratica dell'incenerizione dei defunti e loro conservazione in [[Cultura dei campi di urne|urne]], come nella cultura villanoviana dell'Italia settentrionale.
Trascorso il [[Medioevo ellenico]] seguito alle invasioni dei Popoli del mare, si ebbe una ripresa dei commerci tra le città della Grecia e dell'Anatolia attraverso l'Egeo, e la nascita delle [[poleis]], non più basate sulla monarchia e l'acropoli, bensì sulla [[democrazia]] e l'agora, che diffusero le loro colonie anche nella [[Magna Grecia]] in competizione con i [[Fenici]], mentre nell'Italia centrale fiorirono la [[civiltà etrusca]] e quella [[età regia di Roma|romana]].
L'unificazione politica e culturale del continente europeo fu dovuta all'espansione dell'[[Impero romano]] su tutta l'Europa mediterranea, con la diffusione della [[lingua latina]] e del [[diritto romano]] fino al [[limes renano]] e [[limes danubiano|danubiano]], e la diffusione della cultura greca in campo artistico e [[filosofia greca|filosofico]]. A partire dall'imperatore [[Costantino]], a queste due fonti si unì anche l'influenza della [[Cristianesimo|religione cristiana]] e, tramite essa, della tradizione [[ebrei|giudaica]].
[[File:Europa 814.png|thumb|upright=1.4|L'Europa nell'[[814]]]]
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=== Medioevo ===
A seguito dell'invasione di popoli indoeuropei quali [[Germani]], [[Slavi]] e Unni, l'impero romano ebbe una fase di crisi, che portò alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e al pesante ridimensionamento di [[impero bizantino|quello d'Oriente]], che fu ridotto alla sola Grecia e Anatolia. Questo periodo, caratterizzato dalla difficile integrazione tra la civiltà europea classica (greco-romana e giudaico-cristiana) e gli usi "barbari" dei nuovi invasori, fu indicato dagli storici moderni come [[Medioevo]].
 
Nacquero comunità monastiche come quelle [[Ordine di San Colombano|colombaniane]] e [[Ordine di San Benedetto|benedettine]], che si prefissero il compito di salvaguardare la cultura europea classica e cristiana, nonché di reinterpretarla creativamente attraverso l'[[Espansione del cristianesimo in Europa tra V e VIII secolo|evangelizzazione dei regni romano-barbarici]] sorti sulle rovine dell'impero romano. Grazie a ciò fu possibile la [[rinascenza carolingia]] con la ricostituzione dell'impero romano d'occidente come [[Sacro Romano Impero]] e l'attribuzione al vescovo di Roma del ruolo primaziale nella [[Papa|guida dei cristiani]].
 
Inoltre con l'appoggio del Papato alcuni liberi comuni d'Italia, le [[repubbliche marinare]], riportarono nell'XI secolo di nuovo in Europa il ruolo egemone nei commerci nel Mediterraneo, perso dall'impero romano nel VII secolo a seguito dell'[[espansione araba]].
Le repubbliche marinare furono anche un motore della [[Reconquista]] europea di alcune terre sottratte dagli Arabi nella loro espansione, sia in occidente (penisola iberica) che in oriente (soccorso contro i Turchi all'impero bizantino). Attraverso i rapporti con gli Arabi, vi fu una riscoperta dell'[[Aristotele|aristotelismo]] e un'attenzione maggiore allo studio del mondo della [[natura]], favorita anche dalla nascita di un ceto borghese di mercanti e artigiani interessato all'acquisizione di un sapere tecnico-pratico che è all'origine del progresso della civiltà europea. La [[crisi del XIV secolo]], fenomeno di ampia portata, caratterizzò la storia europea per vari decenni.
 
=== Evo moderno ===
La diffusione dei viaggi dei mercanti verso ogni parte del mondo conosciuto, e la nascita di liberi comuni guidati da valori borghesi, causò la messa in discussione dei valori tradizionali religiosi con l'[[Umanesimo (filosofia moderna)|umanesimo]] rendendo più forti le voci per una riforma della Chiesa e del Papato, e causando anche la formazione delle monarchie nazionali in Francia, Spagna e Inghilterra, non più sottoposte all'imperatore quale unico sovrano europeo.
 
In Italia invece i liberi comuni furono assoggettati da un certo numero di [[Signoria cittadina|signori]], la cui competizione si avvaleva anche degli artisti, che attraverso le loro opere manifestassero la prosperità di ciascuna [[Signoria cittadina|signoria]]. Questo periodo fu noto in Italia come [[Rinascimento]] ed ebbe il suo epicentro nella [[Firenze]] di Lorenzo il Magnifico, che tuttavia non riuscì a imporsi come [[Il Principe|centro egemone unificatore]].
 
La competizione tra le nuove [[monarchie nazionali]] per l'egemonia europea e nei commerci con il ricco Oriente, di nuovo ostacolata dall'interposizione dell'[[Impero ottomano]] lungo la [[via della Seta]], causò anche l'inizio di un periodo di esplorazioni geografiche, nuove scoperte e apertura di nuove rotte commerciali.
Nel [[XV secolo]] il [[Portogallo]] e la [[Spagna]] aprirono le rotte atlantiche, presto imitati da [[Repubblica delle Sette Province Unite|Paesi Bassi]], [[Gran Bretagna]] e [[Francia]]. Queste Nazioni costruirono vasti [[imperi coloniali]] lungo le coste di tutti i continenti. Alla ribellione all'autorità papale dei [[Riforma protestante|riformatori religiosi]] umanisti, seguì presto la ribellione dei Protestanti anche all'autorità regale con l'affermazione della [[democrazia]] in [[Bill of rights|Inghilterra]] nel 1689.
 
=== Evo contemporaneo ===
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Fu comunque un periodo di tensioni sociali caratterizzato dall'[[industrializzazione]], dai [[moti rivoluzionari del 1848]] e dalle politiche espansionistiche dei maggiori stati europei, tenuti in un precario stato di pace durante la fine del secolo dal [[cancelliere]] tedesco [[Otto von Bismarck]] grazie ad alleanze che divisero in due il continente. Nella seconda metà del XIX secolo gli stati Europei stabilirono un dominio tecnologico, culturale, politico ed economico sul resto del mondo, conquistando o riducendo in colonie enormi estensioni territoriali negli altri continenti. Il periodo del [[Grande gioco]] fu in Europa ricordato come [[belle Époque]] per la classe borghese al potere, ma ciò portò anche alla luce le contraddizioni insite nel sistema economico [[Capitalismo|capitalistico]], lucidamente analizzate da [[Karl Marx]] e [[Friedrich Engels]] gettando le basi del [[socialismo scientifico]].
 
Nel [[1914]] tali tensioni sfociarono nella [[prima guerra mondiale]] che si concluse nel [[1918]] con la sconfitta degli Imperi continentali tedesco e austro-ungarico e la vittoria dell'intesa, cioè [[Regno Unito]], [[Francia]], [[Regno d'Italia]] e [[Stati Uniti d'America]], nonché della neonata [[Unione sovietica]] socialista, succeduta all'[[impero russo]].
Le tensioni sociali e quelle fra gli stati europei crebbero nuovamente, soprattutto in Germania, paese gravato dalle pesanti sanzioni post-belliche imposte dagli alleati su espressa richiesta della Francia, e sfociarono nella [[seconda guerra mondiale]], la quale fu principalmente provocata dall'aggressiva politica [[revanscismo|revanscistica]] messa in atto dalla [[Germania nazista]] e successivamente dall'[[Italia fascista]], appoggiate in [[Asia]] dall'[[Impero giapponese]].
Le due guerre spezzarono l'egemonia del Continente sul resto del pianeta lasciando il posto di leader mondiali agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e all'[[Unione Sovietica]].
 
Dal [[1945]] al [[1991]] l'Europa si ritrovò attraversata dalla cosiddetta [[cortina di ferro]], ovvero la linea di confine fra il [[Blocco occidentale|blocco occidentale-capitalista]] e quello [[Blocco orientale|orientale-comunista]], situazione finita con la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] e che al momento è ancora in fase di assestamento, con la creazione dell'[[Unione europea]], il problema dei rapporti con il mondo arabo nel [[bacino del Mediterraneo]] e del confronto con il ruolo primario assunto dagli [[Stati Uniti d'America|U.S.A.]] nel nuovo scacchiere internazionale. Il fenomeno della globalizzazione è un ulteriore stimolo al processo di [[unificazione europea]], come ha sottolineato [[Romano Prodi]]: "L'Europa si trova in una condizione simile a quella dell'[[Italia]] del [[Rinascimento]], che era prima in tutto: nell'economia, nell'arte, nella cultura, nella strategia militare. Poi è arrivata la prima globalizzazione (la [[scoperta dell'America]]), non ha saputo unirsi ed è sparita dalla carta geografica. Oggi di fronte alla seconda globalizzazione, l'Europa rischia di fare la stessa fine"<ref>{{Cita web |url = http://www.forlitoday.it/politica/prodi-pinza-associazione-nino-andreatta-forli-14-giugno-2012.html |autore = Romano Prodi |titolo = Discorso alla Fiera di Forlì |data = 14 giugno 2012}}</ref>.
 
== Geografia ==