Josip Broz Tito: differenze tra le versioni

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|Nome = Josip
|Cognome = Broz
|PostCognomeVirgola = (in [[alfabeto cirillico serbo|cirillico]]: Јосип Броз), meglio noto come '''Tito''' (Тито), pronuncia: {{IPA|/jǒsib brôːs tîto/}} o anche come ''[[Maresciallo di Jugoslavia|maresciallo]]'' ''Tito'')
|Sesso = M
|LuogoNascita = Kumrovec
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Croato-sloveno di nascita, Tito aderì presto all'ideale comunista, frequentando molto l'[[Unione Sovietica]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] condusse la guerra partigiana contro l'[[Fronte jugoslavo (1941-1945)|occupazione]] delle [[forze dell'Asse]], spesso in concerto con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], che lo sostennero anche a guerra finita e in opposizione ai [[Esercito jugoslavo in patria|filomonarchici]] del [[Draža Mihailović|gen. Mihailović]], dalle alleanze ondivaghe. Divenne [[Capi di Stato della Jugoslavia#Capi di Stato della Jugoslavia|presidente della Jugoslavia]], trasformata in una Repubblica federale, instaurando un regime comunista ''sui generis'', con forti difformità dal comunismo sovietico in campo economico e anche riguardo ai rapporti con le autorità religiose. Fu noto anche come '''[[Maresciallo di Jugoslavia|maresciallo]] Tito''' (in [[Lingua serbo-croata|serbocroato]]: Maršal Tito, Маршал Тито).
 
Nel 1948 ruppe con l'Unione Sovietica, ponendosi poi a capo di un movimento di stati cosiddetti "[[Movimento dei paesi non allineati|non allineati]]", cioè non appartenenti a nessuno dei due gruppi che si fronteggiavano durante la [[guerra fredda]]. Rimase a capo del governo jugoslavo fino alla morte. Dopo la sua morte le tensioni tra le diverse etnie del paese, tenute represse grazie al suo "pugno di ferro", riemersero violentemente ed esplosero nelle [[Guerre jugoslave|guerre degli anni novanta]], che dissolsero la Jugoslavia in più nazioni.