Domenico Purificato: differenze tra le versioni

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Nel 1953 partecipa alla prima Mostra sindacale del Sindacato provinciale romano aderente alla Federazione Nazionale Artisti di Roma, assieme ad artisti come [[Eliano Fantuzzi]], [[Renato Guttuso]], [[Carlo Levi]], [[Vito Apuleio]], [[Giuseppe Canizzaro]], [[Nino Chillemi]], [[Gino Franchina]]; [[Nino Gasparri]]; [[Maria Giarrizzo]]; [[Adelina Giuliani]]; [[Lorenzo Guerrini]]; [[Leo Guida]]; [[Pietro Cascella]], [[Sestilio Picari]]; [[Vincenzo Piras]]; [[Linda Puccini]]; [[Filiberto Sbardella]]; [[Attilio Ragni]]; [[Antonietta Raphaël|Antonietta Raphael]]; [[Anna Salvatore]]; [[Antonio Sanfilippo]]; [[Carmelo Savelli]]; [[Mario Samonà]]; [[Carlo Soricelli]]; [[Gino Zocchi]]; [[Joseph Franz Strachota|Joseph Strachota]], [[Mario Mafai]].
Nello stesso anno è anche tra i protagonisti principali della mostra di arti figurative "L'Arte nella vita del Mezzogiorno d'Italia" tenutasi al Palazzo delle Esposizioni di Roma con l'opera "Ricordo di Ciociaria".
 
Nel dopoguerra è protagonista a [[Roma]] del [[neorealismo pittorico|neorealismo]], immortalando nelle sue tele gente del popolo, figure e scene campestri della vita quotidiana. Aderisce al [[Partito Comunista Italiano|P.C.I.]], da cui si dimetterà nel 1956 assieme ad alcune altre personalità della cultura, a causa del dissenso per i [[Rivoluzione ungherese del 1956|fatti d'Ungheria]]<ref>Vedi ''Stampa sera'', 2 gennaio 1957.</ref>